Un murales contro i falsi miti

Un murales contro i falsi miti

Un murales in ogni città siciliana per demolire l'esaltazione dei falsi miti e per proporre invece alle vecchie e alle nuove generazioni le corrette "strade da seguire".

Si tratta di un progetto culturale lanciato dalla "Fondazione Federico II”  di Palermo, di cui gli onorevoli Gaetano Galvagno (FdI) e Nuccio Di Paola (M5S) sono, come in assemblea regionale, rispettivamente presidente e vice presidente. Gela ha partecipato con un'opera dal titolo "Donne resilienti" realizzata dal pittore gelese Roberto Collodoro e inaugurata, sabato scorso, a Gela, all'angolo tra via Pisa e vico Tiziano, nel quartiere "Sperone", dal sindaco, Terenziano Di Stefano, e dall'assessore alla cultura, Viviana Altamore, alla presenza degli stessi Galvagno e Di Paola.

Una manifestazione bipartisan che ha visto partecipare un folto pubblico tra cui parlamentari, esponenti regionali e locali di maggioranza e di opposizione. "Il bello unisce"– ha detto soddisfatto l'on. Di Paola, animatore del progetto –. L'enorme affresco (circa 35 m2), in parte a colori, in parte in bianco e nero, riproduce i volti di tre grandi donne: Madre Teresa di Calcutta (suora proclamata santa), Rita Levi Montalcini (scienziata, premio Nobel per la medicina) e Artemisia Gentileschi (famosa pittrice, contemporanea di Caravaggio, vittima della violenza di genere) il cui articolato profilo storico è stato sinteticamente e magistralmente illustrato dal prof. Marco Trainito, saggista, docente del Liceo Eschilo di Gela.

"Contrastiamo una certa cinematografia che purtroppo esalta ancora miti come Messina Denaro, Riina e Provenzano" – ha detto il presidente dell'Ars, Gaetano Galvagno –". "Riteniamo che esista una Sicilia differente che si riconosce in Piersanti Mattarella, Falcone, Borsellino ed altri e lo vogliamo sottolineare con il progetto della street art". "Pensavamo di limitarci inizialmente a nove città e invece siamo già a più di 30 e le richieste continuano positivamente ad arrivare".

"Cercheremo di accontentare tutti". "Abbiamo voluto interpretare il progetto della Fondazione Federico II – ha spiegato l'assessora, Altamore – facendo riferimento alle donne e in particolare a quelle (come nel caso nostro ) che con la loro dirittura morale, con l'esempio di vita hanno determinato un'evoluzione positiva della nostra società". Assente giustificato l'autore, Roberto Collodoro, a Milano per lavoro.