“La parola ai libri ”: la Terza edizione del Salone del Libro, promosso dall’Istituto comprensivo Giovanni Verga di Gela – madrina d’eccezione, la scrittrice ragusana Costanza di Quattro, Direttrice del teatro di Donnafugata – è stata coronata dal successo di pubblico dalla presenza di autori provenienti da altre regioni italiane, ed ha rappresentato il suggello ad una iniziativa partita al debutto come “proposta” da offrire alle autorità locali e divenuta un evento istituzionale di rilievo, unico nel suo genere grazie anche ad una intelligente organizzazione che ha alternato attività laboratoriali, workshop e incontri con gli autori ed un focus intrigante, la sicilianità e mito.
Gela, La “Verga” guadagna il diritto una primogenitura di cui può fregiarsi e un futuro su cui scommettere. Per due giorni, 19 e 20 aprile, la scuola “è diventata un grande villaggio culturale che apre le sue porte alla bellezza e al fascino senza tempo dei Libri.”
Il “Salone” ha posto l’accento sull'importanza dei libri e della lettura per i giovani e sull'influenza che la scuola può avere nel promuovere la cultura della lettura. Le fiere del libro offrono un ambiente favorevole per l'incontro tra giovani lettori e autori, incoraggiando la passione per la lettura e il dibattito intorno ai libri.
Quando la scuola incoraggia la lettura di libri al di fuori del curriculum scolastico, si apre un mondo di opportunità per gli studenti. Leggere opere diverse dai soliti libri di testo può arricchire le prospettive, stimolare la creatività e migliorare le capacità di comprensione e di comunicazione. Inoltre, la lettura per piacere può anche contribuire a ridurre lo stress e migliorare il benessere emotivo degli studenti.
La promozione di una cultura della lettura all'interno e all'esterno della scuola può avere dunque effetti positivi a lungo termine sull'istruzione e sullo sviluppo personale dei giovani.
È stato bello vedere ragazzi e bambini immergersi nei libri con interesse e curiosità accanto agli stand dei librai, dimostrando un amore genuino per la lettura e un desiderio di esplorare nuovi mondi, imparare nuove cose e arricchire le proprie menti. In un'epoca in cui le distrazioni digitali sono presenti, vedere ragazzi e bambini che apprezzano e godono dei libri è un incoraggiante segno di vitalità per la cultura della lettura.
È incoraggiante vedere la crescita delle vendite dei libri grazie all'interesse dei ragazzi. Questo dimostra che c'è una domanda reale per libri che affrontano temi che interessano i giovani, li coinvolgono e li stimolano.
Quando i giovani si avvicinano ai libri, si aprono infinite possibilità di apprendimento e crescita personale. I libri offrono loro l'opportunità di sviluppare l’immaginazione, arricchire il vocabolario, comprendere meglio il mondo che li circonda e identificarsi con personaggi e storie che riflettono le loro esperienze e i loro interessi. Inoltre, la lettura può diventare un'importante fonte di intrattenimento e svago, offrendo un'alternativa costruttiva rispetto ad altre forme di passatempo.
Quanti hanno visitato il Salone hanno potuto, in particolare, apprezzare una organizzazione inappuntabile, una location attrezzata e ampia, una presenza di ragazzi notevole, ed una partecipazione molto alta agli eventi, soprattutto la presentazione di libri da parte degli autori.
L’istituto comprensivo si è trasformato nel Salone del libro grazie ad una straordinaria flessibilità delle sue strutture architettoniche. Non è nato per ospitare un evento così particolare, ma la intelligenza dei progettisti ha fatto sì che si adattasse così bene da dare la sensazione che fosse stato pensato anche per aprirsi al territorio ed ospitare grandi eventi.
Anche il più intelligente degli edifici respira e vive però grazie alle donne ed agli uomini che gli regalano testa e cuore. E’ il caso del “Verga” di Gela, guidato con maestria ed eleganza, dalla dirigente Viviana Aldisio.
«Lavorare insieme è la modalità migliore per raggiungere gli obiettivi – ha detto la dirigente –. Presentiamo un grande progetto culturale e di rivalutazione sociale per il nostro territorio, tutta la rete che partecipa si mostra attiva e attenta nel dare un servizio che mira a risollevare le coscienze ed educare i nostri alunni, coinvolgendo anche il mondo degli adulti. Una forte educazione alla cittadinanza. Negli anni questa iniziativa si arricchisce di partnership, contenuti educativi e formativi sempre più grandi».
Hanno detto
Viviana Aldisio – dirigente scolastica
«Il Salone del libro è uno dei passaggi didattici importanti in cui gli alunni sono protagonisti dei laboratori proposti loro e che vengono costruiti insieme. Non è solo un momento di presentazione del libro e di incontro con l’autore, ma un evento frutto di un’organizzazione variegata di momenti formativi e laboratoriali che mi fa dire di essere contenta, insieme a tutto lo staff dei docenti. Non posso che apprezzare la grandissima collaborazione che ho registrato da parte dei club services, delle librerie, delle agenzie editoriali dell’associazionismo gelese e anche delle istituzioni. L’Ars ha avuto molta sensibilità, ha sostenuto il progetto dopo averlo valutato.
Abbiamo avuto sostenitori anche anonimi che credono nella cultura, credono insieme a noi nella possibilità che attraverso la lettura si realizzi ciò che noi oggi vogliamo creare: un momento di cittadinanza attiva che sia un seme, che realmente germogli nelle coscienze dei nostri giovani. Non è il Salone del Libro dell’istituto comprensivo “Verga” ma il Salone del Libro di un grande e ricco partenariato locale e regionale, primo fra tutti l’Ufficio scolastico regionale. È chiaro che c’è una valutazione formativa di ciò che può rappresentare questa due giorni di cultura: che Gela decolli attraverso la cultura, che Gela rinasca e si valorizzi socialmente attraverso la cultura e l’impegno vivo».
Salvatore Parlagreco – giornalista e scrittore
«Non è una una semplice iniziativa, è una svolta. La scuola riesce a colmare i vuoti lasciati dalla politica, con la p minuscola. Lo fa educando giovani che sapranno essere le menti di domani. Dobbiamo credere nel futuro di una città trasmessa chi sta accanto alle generazioni che rappresentano il futuro. Gela deve essere la città di Eschilo, lui può essere il brand di Gela. Storia, modo di essere, modo di affrontare i problemi».
Costanza Di Quattro – scrittrice e madrina dell’evento
«È straordinario e sono veramente orgogliosa di essere la madrina di questo Salone del Libro. Bellissima l’idea di creare un presidio culturale così importante all’interno di una città che ha una storia incredibile, perché Gela ha davvero una storia straordinaria: culla della cultura greca, una terra che pullula di una storia che fa parte delle nostre basi culturali. Tutto quello che è stata dopo non ha alcuna importanza se si guarda al futuro, che è legato alla cultura e alla bellezza».
Marina Castiglione – docente universitaria e scrittrice
«Ho moltissimi rapporti con le scuole ma con le scuole della primaria non è usuale averne. Trovare a Gela un’organizzazione così completa e complessa, ricca da tutti i punti di vista culturali, didattici, formativi, artistici, è stata una felice sorpresa, Quest’anno mi sono cimentata in un’attività che in genere non esercito, quella di scrivere un libro non scientifico ma divulgativo.
Pensato proprio per le famiglie e i bambini, sperando che il dialetto oggi nella contemporaneità non sia più una cattiva parola o un codice di Serie B ma possa essere un codice normalmente utilizzato per tutti quanti gli scopi per cui i dialetti devono essere utilizzati, senza vergogna e senza sensi di inferiorità. Ricordando che invece soprattutto quello siciliano è davvero un puzzle di culture, di momenti storici, di ricchezza semantica che non tutti i dialetti mediterranei possono vantare. Nel bene e nel male: questo puzzle nasce dalle tante colonizzazioni, ma oggi siamo nelle condizioni fortunate di potere sentirci emancipati rispetto ad una storia di colonizzazioni, farla pienamente nostra ed esserne orgogliosi».
Arianna Mortelliti – autrice e insegnante
«Un’esperienza bellissima arrivare qui e vedere una scuola totalmente aperta al pubblico: piccolini, adulti, i banchetti dei libri frequentati da file di persone che non vedevano l’ora di acquistarli e di partecipare agli eventi, ai laboratori, alle presentazioni di questa splendida iniziativa. Mi porterò un ricordo bellissimo: l’incontro con i lettori e la conoscenza con la dirigente di questa scuola, Viviana Aldisio, che ha permesso la realizzazione di tutto ciò. La ringrazio infinitamente per avermi voluta qui e accolta così».
Adriano Di Gregorio – docente e autore
«È stata un’esperienza bellissima. Confesso che non mi aspettavo una manifestazione così partecipata, intensa e con tanta gente, con autori di altissimo livello. Sono stato ben felice di essere qui e speriamo di ritornare negli anni futuri. Il valore del libro nonostante tutto è sempre alto e deve sempre rimanere alto, nonostante continui ad essere insidiato da “nemici” ben più strutturati di lui. Ma deve rimanere in ogni caso, ha un valore storico e culturale che va al di là della moda del tempo».
Annamaria Milano – ambasciatrice del Centro per il libro e la lettura
«Questo Salone del Libro lascia bellezza, ricchezza, arricchimento di valori, di princìpi. Lascia un tessuto sociale di alti valori civili, lascia nei ragazzi ma anche a noi adulti la voglia di continuare a fare quello che stiamo facendo, affinché veramente la lettura, il libro, sia veicolo di libertà, di identità. Il ritorno al valore centrale e prioritario della persona. Basta poco per ridestare la bellezza: basta amarsi, mettersi in discussione, guardarsi per creare bellezza».
Gianni Caputo – autore e graphic designer
«Ho incontrato tantissimi bambini e questa è la più grande soddisfazione, erano lì in attesa di ascoltarmi e di dare voce ai miei progetti, ai miei libri. La novità di quest’anno è che il mio prossimo libro “Imparo le forme” è stato chiuso in questa edizione del Salone insieme ai bambini: ci saranno infatti le illustrazioni dei bambini che ho incontrato».