Di Gela greca sappiamo poco e niente. Le Mura di Capo Soprano, per esempio. Che siano le “mura temoleontee”, è una conoscenza per colti.
Gela antica è “gli scavi”, il mito degli “scavi” nasce grazie ad un contadino bonaccione e di ingegno fino, che abbandonò il suo vigneto, sotto il quale erano affiorate le mura (grazie ad un…sogno), per divenire il padrone di casa delle “mura”, il custode e guida della cinta muraria.
Di eguale fama gode il teatro greco, che non è mai stato trovato, ma non può che esserci in qualche luogo, dato che il più grande drammaturgo dell’umanità, Eschilo, ha trascorso a Gela gli ultimi anni della sua vita. Ma l’esito negativo della ricerca, abbandonata molti anni or sono, ha suscitato una sorta di disaffezione, un misto di delusione scetticismo e disinteresse, e quindi l’oblio.
Eppure di Gela hanno scritto tanto gli archeologi, che non sono però grandi divulgatori, come sappiamo, e le loro preziose informazioni perciò non raggiungono la gente comune, ma solo gli addetti ai lavori.
C’è una lista di personaggi, tuttavia, che meriterebbe di essere tirata fuori dall’oblio e ricordata, perché sono proprio questi personaggi ad avere fatto la storia di Gela, quella parte della storia che è stata trasferita nei musei di mezzo mondo ed ha arricchito tante persone di fine ingegno.
Fra i dimenticati c’è un medico.
Pausania di Gela è stato un famoso medico nell'antica Grecia del V secolo a.C., vantando una leggendaria discendenza da Podalirio, che a sua volta era associato ad Asclepio, il dio della medicina. Oltre alla sua pratica medica, Pausania era anche un filosofo e ha prosperato durante l'ottantesima Olimpiade.
Si narra che sia stato discepolo di Empedocle, il quale gli dedicò parte del suo poema "Sulla natura". Pausania è noto anche per il suo lavoro intitolato "De apno" (Sul respiro?). Empedocle elogiò altri medici, come Neocle di Crotone e Geleo di Sicilia, ritenendoli tra i migliori nel loro campo. Un epigramma dedicato a Pausania di Gela pervenuto fino a noi, è attribuito sia a Simonide che a Empedocle.
Nel V secolo a.C., l'ambito medico era strettamente legato alle famiglie che potevano vantare Asclepio come loro progenitore, come Macaone e Podalirio. Ma anche nel sec. V a. C., quando la scienza medica comincia a uscire dall’ambito famigliare, non per questo diventa cosa di tutti;
giacché all'iniziato esterno si fa una specie di trattamento di adozione nella famiglia del maestro, nel senso che egli s'impegna di non divulgare a nessuno, che non abbia prima giurato, gl'insegnamenti stessi; e il giuramento costringe a considerare "il maestro come un genitore, e i suoi figli come fratelli, e insegnar loro se ne hanno bisogno, e istruire i figli proprî e quelli del maestro, e degli altri scolari solo quelli regolarmente iscritti e giurati, e nessun altro" .
Comunque noi troviamo Macaonidi a Stagira, il padre di Aristotele medico di corte in Macedonia; a Tera, Mitilene, Gortina, Lebene, Balagre. Ai vari rami di Asclepiadi che si ritenevano discendenti da Podalirio appartengono Pausania di Gela, Democede di Crotone, Ippocrate, Critodemo medico di Alessandro Magno e C. Stertinio Senofonte medico di Claudio.
Pausania di Gela è stato parte di una linea di medici che si credeva discendesse da Podalirio, insieme a altri illustri nomi come Democede di Crotone, Ippocrate e Critodemo, medico di Alessandro Magno. Questa tradizione medica si è diffusa in diverse città, come Gela, Stagira, Tera, Mitilene e altre.
È importante ricordare che la figura di Pausania di Gela è stata onorata con una iniziativa degna di nota grazie alla Fondazione "Vitaora" di Gela con l’attribuzione di una targa a medici-ricercatori che si sono distinti per la qualità e la tenacia del loro lavoro nel campo delle malattie provocate dall’inquinamento ambientale. La targa "Pausania di Gela Medico-2015", viene assegnata alla ricerca sulle malattie legate all'industrializzazione.