Francesca Bertini, la prima Diva

Francesca Bertini, la prima Diva

Non tutti sanno che il fenomeno divistico nasce in Italia, non in America, sebbene poi Hollywood diede vita allo star-system, che lanciò nel firmamento cinematografico internazionale decine e decine di “volti e corpi” che avrebbero fatto sognare intere generazioni, con una sintesi ideale che va da Rodolfo Valentino a Greta Garbo, da Marylin Monroe a Marlon Brando.

Ma negli Anni '10 è il Cinema muto italiano, allora il più importante al mondo, che crea le prime dive, e il divismo si presenta subito come un fenomeno tutto al femminile.

La siciliana (di Castroreale) Pina Menichelli, Lyda Borelli (di La Spezia) e la napoletana Francesca Bertini (sebbene nata a Prato il 5 gennaio 1892 ) sono la magnifica triade che monopolizza l'attenzione del pubblico e della critica cinematografica. Tre leonesse in competizione fra loro che fanno al botteghino incassi d'oro. Ma è la Bertini (vero nome all'anagrafe Elena Seracini Vitiello), elegante, volitiva, intelligente, raffinatissima, che fra le grandi attrici italiane di quel periodo diviene la padrona assoluta della scena. Ed ella fu anche produttrice e regista (ma non si firmò mai) in alcune delle tante pellicole interpretate.  Il suo “Assunta Spina” del 1915, per la regia di Gustavo Serena è oggi considerato il film antesignano del cinema neorealista italiano, così come lei è da considerare la Anna Magnani del tempo. 

Divenuta famosa in tutto il mondo, la Bertini resistette (laddove avrebbero ceduto Marlene dietrich e Greta Garbo) alle tentazioni di Hollywood che attraverso la William Fox lo offrì un contratto di un miliardo di dollari. Ma lei rifiutò di andare in America e dopo tanti altri successi in cinema e teatro, nel 1921 sposò il conte Paul Cartier e si ritirò dalle scene. Sarebbe tornata al cinema solo sporadicamente. L'ultima sua apparizione sul grande schermo risale al 1976 in “Novecento” di Bernardo Bertolucci. Nel 1982 raccontò invece la sua carriera nel bel documentario di Gianfranco Mingozzi “L'ultima diva”. Sarebbe poi morta a Roma il 13 ottobre 1985.