Chi non conosce le glorie sportive di Nino Benvenuti, riconosciuto come il più grande pugile italiano che abbia mai calcato il ring?
La vita però, in questi ultimi anni ha riservato al campionissimo delle enormi tragedie, prima con la morte del figlio primogenito Stefano e poi con la recente scomparsa della moglie Nadine Bertorello. Tutto ciò mentre viene pubblicato il volume “Nino Benvenuti, un campione per amico” (Maurizio Vetri Editore) scritto da Gianni Virgadaula, il cui amore per la boxe è sempre stato almeno pari alla sua passione per il cinema.
Il volume sarà presentato il 22 aprile al Liceo scientifico di indirizzo sportivo “Alessandro Volta” di Caltanissetta, presente il presidente regionale della Federboxe, e il 26 aprile a Gela alla Libreria “Orlando”. Quest'ultima data coincide fra l'altro con il compleanno del campione che compirà 85 anni.
Virgadaula e Benvenuti condividono da oltre 30 anni un'amicizia che non è esagerato definire fraterna , e il libro è il sentito omaggio del regista al campione che tenne sveglia l'Italia, quando il 17 marzo del 1967 sconfisse Emile Griffith al Madison Square Garden di New York conquistando il titolo mondiale dei pesi medi.
La prefazione è di Alfredo Bruno, a lungo direttore della rivista specializzata Boxe Ring e la post-fazione di Michela Pellegrini. Il volume gode pure del patrocinio della Federazione Pugilistica Italiana, ed è un fedele ritratto di Benvenuti, inarrivabile atleta, ma anche persona di grande umanità, con un passato alle spalle di rinunce e sofferenza (lui istriano, conobbe l'esodo delle famiglie italiane a causa delle persecuzioni di Tito).
Ritiratosi dal ring nel 1971 dopo avere ceduto il titolo all'argentino Carlos Monzon, Nino è divenuto un eccellente cronista sportivo ma soprattutto il “testimone nobile” del pugilato italiano nel mondo.