Lunedì 16 gennaio scorso, è morta Gina Lollobrigida. Grande protagonista del cinema italiano, era nata a Subiaco il 4 luglio del 1927, aveva 95 anni. Gina Lollobrigida, per tutti la Lollo, è stata una delle attrici più importanti della sua generazione. Qui di seguito, nella sua rubrica mensile sul Cinema, Ne traccia il profilo artistico il regista gelese Gianni Virgadaula.
Fra gli Anni '50 e '60 il Cinema italiano poté vantare uno stuolo di attrici e modelle di statuaria bellezza, capaci di fare sognare milioni di uomini. Fucina inesauribile di quelle “bellezze italiche” fu il concorso di Miss Italia, cui parteciparono, fra le altre, personaggi come Silvana Pampanini, Silvana Mangano, Gianna Maria Canale, ed ancora Fulvia Franco e Lucia Bosè, che quel concorso vinsero rispettivamente nel '47 e nel '48.
Non vi è dubbio però che le due donne più famose arrivate da Miss Italia siano state Sophia Loren e Gina Lollobrigida, quest'ultima scomparsa lo scorso 16 gennaio in una clinica romana a 95 anni.
Queste due meravigliose creature sono state le dive più celebrate del nostro cinema in Italia e anche all'estero, e fra loro nacque pure una “sana competizione”, degna delle grandi sfide fra Coppi e Bartali, Benvenuti e Mazzinghi, combattute a suon di “scollature mozzafiato” ma anche di grandi prove artistiche.
Gina Lollobrigida nacque a Subiaco il 4 luglio 1927 da una facoltosa famiglia. Il padre era proprietario di un grande mobilificio che venne distrutto da un bombardamento alleato. La famiglia quindi fu costretta a trasferirsi a Roma dove, aiutata economicamente dalle sorelle, Gina poté frequentare l'Accademia di Belle Arti”. Ma presto la giovane si diede al cinema, perché fare l'attrice portava buoni guadagni, soprattutto quando non mancava il talento.
E lei dimostrò non solo di essere tagliata per la recitazione, ma era altrettanto brava nel canto e nella danza. Così nel '46 esordì come comparsa in Aquila nera di Riccardo Freda. Ma già nel 1950 era protagonista di pellicole come Miss Italia di Duilio Coletti e Vita da cani di Monicelli e Steno. Nel 1951 si fece apprezzare nel film di Carlo Lizzani Achtung, banditi a Milano.
Ma ella ebbe successo anche in Francia con Fanfan La Tulipe (1952) di Chrstian-Jacque, e nello stesso anno conquistò una vasta popolarità con il film Altri tempi di Alessandro Blasetti, nell'episodio Il processo di Frine con Vittorio De Sica, che coniò per lei il neologismo maggiorata fisica, quando già la stampa l'aveva ribattezzata la “Lollo”. E nel '54 sarebbe stato Luigi Zampa a dirigerla ancora con grandi consensi nel film drammatico La romana.
Tuttavia il successo, quello incondizionato e duraturo, arrise all'attrice quando venne chiamata da Luigi Comencini ad interpretare il ruolo della “bersagliera” nel film Pane, amore e fantasia, ancora una volta accanto ad uno strepitoso Vittorio De Sica, cui fece seguito Pane, amore e gelosia.
Quella parte fece di lei una vera star, una diva amatissima, impegnata anche in molte produzioni hollywoodiane come Il tesoro d'Africa (1953) di John Huston, Il maestro di Don Giovanni (1954) di Milton Krimits, accanto a Errol Flynn e La donna più bella del mondo (1955) di Robert Z. Leonard, biografia di Lina Cavalieri, dove fece coppia con Vittorio Gassman.
Poi ancora nel 1956 recitò nel film drammatico Trapezio di Carol Reed, accanto a Burt Lancaster e Tony Curtis. Seguì Il gobbo di Notredame di Jean Delannoy, ove interpretò Esmeralda accanto ad Anthony Quinn nel ruolo di Quasimodo.
Ancora, nel 1959 girò Sacro e profano di John Sturges, al fianco di Frank Sinatra e Steve McQueen, e nello stesso anno fu protagonista della pellicola Salomone e la regina di Saba di King Vidor, con Yul Brynner.
Nel 1961 girò invece Va nuda per il mondo di Ranald MacDougall, accanto a Ernest Borgnine e Torna a settembre di Robert Mulligan, in cui fu protagonista insieme a Rock Hudson. Nel '62, un altro suo grande successo, insieme a Stephen Boyd (il famoso Messala di Ben-Hur) lo ebbe nel film Venere imperiale di Jean Delannoy dove interpretava il ruolo di Paolina Bonaparte.
Attrice premiatissima, Gina Lollobrigida vinse in carriera 7 david di Donatello, 3 nastri d'argento e un Golden Globe. Nel 2018 le venne dedicata una stella sulla celebre Hollywood Walk of Fame, divenendo così la quattordicesima personalità italiana a ricevere il prestigioso riconoscimento.
Ma nonostante la celebrità e i tanti successi, la “Lollo” già a partire dagli anni '70 diradò molto le sue presenze al cinema, attratta da quelli che erano stati i suoi primi amori artistici. Quindi riprese i pennelli, divenne una brava scultrice, ma soprattutto una grande fotografa. In questa veste girò il mondo realizzando straordinari reportage.
Quello più importante rimane certo il suo servizio-intervista fatto a Cuba a Fidel Castro. Invece, fra le sue apparizioni rimaste nell'immaginario collettivo rimane sicuramente il ruolo della fata turchina nella serie televisiva Pinocchio del 1972, girata da Luigi Comencini, il regista che per primo aveva creduto in lei e ne aveva fatto una star.
Personalmente, ho avuto l' opportunità di conoscere Gina Lollobrigida nel 2017 al Foro Italico al Premio “Giuliano Gemma”, dove anch'io ero fra gli ospiti dell'evento. Lì la diva – ormai prossima ai novant'anni – con un lungo elegante vestito rosso e una faccia ancora pulita (mai rifatta) fu il punto di attrazione dell'evento, anche se – ricevuto il premio – fu la prima ad andare via.
Avrei voluto avere una foto ricordo con lei, ma le circostanze e la confusione di quella serata non lo consentirono. Ebbi però modo di salutarla e di esprimerle tutta la mia ammirazione. Mi rispose con uno smagliante sorriso, accompagnato da una stretta di mano. Poi mi disse...grazie caro. Forse pochino, ma chi l'avrebbe mai detto che avrei un giorno incontrati la “Lollo”, mito e oggetto dei desideri della mia fanciullezza?