La cultura russa nel libro-diario di Ivo Abela

La cultura russa nel libro-diario di Ivo Abela

Soggiorno a Optina – Discesa nell’anima russa è l’opera prima del gelese Ivo Flavio Abela (nella foto), docente di latino e greco al liceo classico Eschilo, presentato venerdì scorso alla libreria Orlando.

Un corposo volume di oltre 300 pagine, edito da Castelvecchi nell’ottobre del 2021. Una sorta di diario che l’autore aveva iniziato a scrivere durante il suo soggiorno di quasi due settimane nel più famoso monastero della Russia, Optina Pustyn, nell’aprile del 1993. Questi scritti sono stati poi ripresi dall’autore diversi anni dopo, integrati da ricerche e studi, iniziate a partire dal 2009. Ne è nata una narrazione divisa in 3 parti: Luce, Crepuscolo, Notturno.

Con questo libro Ivo Abela – così come si legge nella premessa – ha voluto rendere omaggio alla madre Russia e alle tante personalità che l’hanno resa bella e grande. Infatti, vi sono riportati racconti e aneddoti riguardanti intellettuali e scrittori come Dostoevskij, Tolstoj, Checov, Gogol e tanti altri, che l’autore ha potuto elaborare grazie a Vasilij, un ieromonaco che gli aveva fatto da preziosa guida nella prima settimana del suo soggiorno nel monastero.

Nel prologo si fa riferimento alla Pasqua ortodossa, che è stato il periodo in cui l’autore si trovava nel monastero. 

A dialogare con l’autore la prof.ssa. Laura Cannilla (nella foto), docente del liceo classico. L’attore Orazio Di Giacomo ha letto alcuni brani del libro, impreziosendo la presentazione.

Tra il folto pubblico, un’ampia rappresentanza del mondo scolastco (docenti e studenti). Abela ha spiegato come è nato l’interesse per Optina, per la discesa nell’anima russa. «Lo devo al prof. Traina docente di storia antica alla Sorbona di Parigi.

E’ stato lui – ha detto l’Autore – ad invogliarmi a leggere il saggio La danza di Natasha, che si occupa di ricerca dell’anima russa, nel quale si parla anche di Optina. Da lì, la curiosità di approfondire le mie conoscenze su Optina, un potentissimo crocevia della cultura russa, oltre ad essere uno dei più antichi e famosi monasteri ortodossi della Russia, che ha accolto monaci ortodossi e nel quale sono passati i più grandi scrittori greci, oltre a Dostoevskij e Tolstoj”. 

Il libro di Abela è ricco di letteratura, storia, ortodossia. E tanto altro. La forma diaristica scelta dall’autore è stato un pretesto che gli ha permesso di parlare dei vari aspetti che riguardano la Russia, ritenuta da Abela la culla di una delle civiltà più fenomenali che ci siano state al mondo. 

L’Autore, rispondendo ad una domanda della prof. Cannilla circa il rapporto tra l’io narrato e l’io narrante ha così risposto: «Non c’è distanza tra l’io narrato e l’io narrante, ho cercato di eliminare tutto ciò che è personale e far parlare i fatti».