Hanno illuminato con bagliori musicali d’alta scuola la serata della penultima domenica agostana.
Quattro musicisti ed una giovane front-woman con voce e presenza scenica niente male. In una parola sola: i Quintogrado, protagonisti, domenica 21 agosto scorso alle Mura federiciane, sul palco allestito nel cortile del plesso scolastico Santa Maria di Gesù, uno degli angoli più suggestivi del centro storico, scoperto e valorizzato in occasione degli eventi organizzati – come questo – dalla Associazione musicale “Giuseppe Navarra”, diretta dal maestro Crocifisso Ragona.
A mettere su la band è stato il chitarrista Matteo Sammito, dei cinque l’elemento con più lunga carriera alle spalle. Gli altri sono Antonio Saladino (tastiere e voce), figlio d’arte (il papà Johnny è stato conduttore e direttore artistico di eventi musicali, ma molti lo ricordano come collaudatore presso l’ex concessionaria Fiat Vella di Gela); Gianni Cravana (bassista), anche lui, seppur ancora giovane, con una lunga carriera alle spalle. Cravana ha la passione per la cucina, classificato come un provetto chef.
Per ultimi, i più giovani del gruppo, Sandra Sammito, cantante, figlia di Matteo, e Filippo Leonardi, 22 anni percussionista.
La giovane, oltre che talentuosa musicista (studia pianoforte al conservatorio) ha la passione per la scrittura.
La serata è stata un crescendo di emozioni. I brani eseguiti sono stati selezionati tra i tanti – noti e meno noti – scritti da alcuni dei più qualificati cantautori che non sono più tra noi. Rispolverato persino Sergio Endrigo e la sua Io che amo solo te. E così, via via, Con il nastro rosa di Battisti, Bella d’estate di Mango, Quando ed altri di Pino Daniele, Caruso di Dalla (eseguito al piano ed interpretato dalla Sammito, ed infine Centro di gravità di Battiato, l’ultimo dei cantautori a lasciarci.
Il pubblico, numeroso e qualificato, ha apprezzato molto l’esibizione della band. Apprezzamenti che hanno invogliato i cinque musicisti a continuare e a portare avanti il loro progetto.
Parte da questo argomento la nostra breve chiacchierata con Matteo Sammito, leader dei Quintogrado.
«Avremo il problema di sostituire il nostro tastierista Saladino, che insegna musica in Brianza. Sarà una grave perdita per noi, ma se vogliamo continuare a portare avanti il nostro progetto – spiega meglio Sammito – dobbiamo porci il problema della sostituzione con un musicista di Gela, o dintorni, che abbia la sua passione, le qualità e il suo entusiasmo».
Sammito è anche la guida del gruppo, che ha messo su quasi per caso. «Ero stato informato che tornava a Gela per le vacanze estive Antonio Saladino, con il quale avevo condiviso per un certo periodo alcune esperienze musicali. Aveva voglia di tornare a suonare nella sua città, con i suoi vecchi amici, ai quali si sono aggiunti mia figlia Sandra ed il percussionista Filippo Leonardi, lei e l’altro le verie rivelazioni di questa serata. Ne ho parlato con il M° Ragona per l’organizzazione della serata, per la quale si è avvalso della partnership del Lions club di Gela, che ne hanno tratto lo spunto per una serata di beneficienza e solidarietà».
A proposito di Sandra Sammito, c’è da dire che la ventiseienne musicista ha superato se stessa, accollandosi il ruolo di front-woman, interpretando i brani, leggendo con garbo e raffinata dicitura i testi delle brevi schede dei vari autori da lei scritti ed eseguendo al pianoforte ed intepretando il famoso brano di Lucio Dalla, Caruso.
Si è così rimessa in gioco, con immutata freschezza vocale, dopo la partecipazione di alcuni anni fa all’8ª edizione del Festival del Golfo, organizzata dall’associazione “Sifasol Musica” presieduta da Daniela Venosta, con la direzione artistica di Gaetano Lorefice. In quella occasione la Sammito interpretò magistralmente il brano Lady Marmalade.
Sandra Sammito è anche una promettente scrittrice. Negli ultimi anni ha dato alle stampe una fiaba per bambini e quattro volumi della sua tetralogia Trascendent (Il dono, I volti della morte, Il mese del risveglio e la Rivolta degli occulti), temi che richiedono preparazione, proprietà di linguaggio e fantasia.
Artista a tutto tondo, versatile, sicuramente talentuosa.
Dell’altro giovane della neonata band – il persussionista Filippo Leonardi – spende parole di apprezzamento il leader del gruppo Matteo Sammito.
«Il panorama musicale gelese, e non solo – afferma il maestro Sammito – si arricchisce di un musicista professionista dal futuro già segnato, considerati i risultati ottenuti pur così giovane. Per noi è stato un prezioso acquisto».
Filippo Leonardi è stato seguito dai maestri Davide Romano e Cristian Falzone. Citazione d’obbligo per il M°. Giovanni Caruso, suo insegnante di Percussioni già da prima che entrasse in Conservatorio, (dove i due si sono poi ritrovati). Oltre alla batteria, Filippo suona il vibrafono, timpani e marimba. Il giovane musicista vive in una famiglia di artisti: il papà Pippo è un provetto chitarrista (oltre che primario ospedaliero), la mamma Silvana Fasciana è una cantante lirica e la sorella Carla frequenta il Brass Group di Palermo.
Un’ultima battuta con il maestro Sammito. «Il mio rammarico – dice – è quello di non aver visto crescere musicalmente – sul piano professionale, intendo – la città. I ragazzi di oggi tendono a concentrarsi prevalentemente sulla tecnica. Se mi chiedete quali opportunità hanno i giovani che vogliono studiare musica in città, rispondo zero. Non si investe. Una volta c’era il Liceo Musicale che svolgeva un ruolo importante. Non c’è stato verso di riaprirlo. Occorrono, insomma, nuovi spazi per la musica. Faccio una confessione: la serata di domenica 21 agosto alle Mura federiciane è stata per me tra le migliori della mia vita, musicalmente parlando».