Nel 1940, mentre la guerra divampa su tutto il vecchio continente e le armate di Hitler hanno già invaso mezza Europa giungendo sino a Parigi, ecco che esce sullo schermo The Great Dictator (Il grande dittatore), uno dei capolavori della cinematografia mondiale di tutti i tempi.
Produttore, interprete e regista ne è Charlie Chaplin, che nella pellicola impersona 2 personaggi: un anonimo barbiere ebreo, che però somiglia in maniera impressionante al dittatore Adenoid Hynkel, e lo stesso Hynkel.
Il film, rigoroso atto d'accusa alla guerra, e feroce satira della figura di Adolf Hitler, appare oggi più che mai attuale dato che gli uomini sembrano non imparare mai le lezioni della storia, e adesso l'Europa vive un altro conflitto dagli imprevedibili sviluppi a causa di un sanguinoso dittatore che corrisponde al nome di Vladmir Putin, presidente della Russia.
Il suo attacco all'Ucraina è quanto di più criminale si potesse oggi immaginare. Come credere che nel 2022 la storia avrebbe riportato indietro le lancette dell'orologio di oltre 70 anni? Vero, tutta la politica di Putin di questi anni sembrava lanciare messaggi subliminali sulla vera natura di quest'uomo, ma nessuno poteva pensare che arrivasse a tanto.
Ora è chiaro che il presidente della Russia non abbia mai visto il famoso film di Chaplin, e quindi mai udito “il discorso all'umanità” che alla fine della pellicola il finto dittatore (in realtà il piccolo barbiere ebreo) pronuncia con enfasi, con trasporto, con passione. Certo, nessun altro film pacifista ha mai evidenziato con tanta efficacia il bisogno degli uomini di vivere in pace.
Un discorso sulla fratellanza dei popoli, quello che venne scritto da Chaplin (non da un politico!) che dovrebbe essere il manifesto di ogni nazione e di ogni costituzione. Ma la realtà che oggi stiamo vivendo purtroppo è ben diversa dall' “utopia del bene comune” che ci hanno insegnato nelle favole, perché gli interessi economici, le ambizioni di conquista, il potere, sono le tentazioni più grandi che da sempre seducono l'animo umano, e così è sin dalla notte dei tempi.
l'aggressione all'Ucraina) Il grande dittatore oltre che da Chaplin era interpretato da Paulette Goddard e da Jack Oiake, che impersonava il dittatore italiano Napaloni, ispirato chiaramente alla figura di Benito Mussolini. Rimasta nell'immaginario collettivo, la divertentissima sequenza in cui il dittatore, più che mai somigliante al Furher, gioca in maniera virtuosa con un enorme mappamondo, metafora della sua smisurata sete di conquista.
La pellicola uscì nelle sale italiane soltanto il 25 maggio 1945, quando caduto il regime fascista, in Italia tornarono a circolare i film statunitensi, soprattutto commedie musicali e western. Diciotto giorni prima c'era stata la resa tedesca agli alleati che aveva segnato la fine della Seconda Guerra Mondiale.