Dopo il reparto di Neuropsichiatria, invenzione unica nel panorama ospedaliero nazionale, rimasto un reparto fantasma perché orfano del responsabile per cui era stato pensato e che nel frattempo è trasmigrato a tempo indeterminato nel nosocomio siracusano, l'ospedale "Vittorio Emanuele III" di Gela continua ad essere interessato da operazioni ed interventi da parte dell'asp Cl2 che a tutto potrebbero magari rispondere, tranne che all'unico principio a cui dovrebbero informarsi: la programmazione.
Semplicemente perché essa, quella che un management in un'azienda dovrebbe assicurare, è invece la “grande assente”.
Sicché, l'ultima novità è la chiusura, che dovrebbe essere temporanea, del reparto di malattie infettive per lavori di manutenzione e restauro. Il condizionale sulla temporaneità della chiusura di questo reparto, peraltro in un presidio ospedaliero che in questi ultimi anni, per un motivo o l'altro, è stato sempre più spogliato di servizi, è d'obbligo. Che ci siano pochi ricoverati che possono essere trasferiti nel reparto di medicina generale, non giustifica la chiusura di un reparto per manutenzione.
Siamo di fronte cioè, ad un altro episodio piuttosto singolare e raro, per non dire rarissimo. Cosa succederebbe qualora dovesse domani esplodere un'epidemia di morbillo che costringerebbe al ricovero tanti bambini gelesi che troverebbero il reparto chiuso? Quale sarebbe la risposta del management? Solo sfortuna? E meno male che "prevenire" è meglio che "curare".
Preoccupazioni e perplessità, fino al sospetto, hanno suggerito non a caso il comitato "Sos Vittorio Emanuele III" ad intervenire: «ci giungono notizie fondate e non semplici indiscrezioni o voci di corridoio - esordisce il coordinatore, Filippo Franzone (nella foto nel riquadro) – che l’asp Cl 2 si accinga a chiudere il reparto di “Malattie Infettive” all’ospedale “Vittorio Emanuele III” di Gela, spostando il personale in altri reparti.
Se tale intenzione dovesse essere confermata, si potrebbe trattare dell'ennesimo tentativo di scippo nei confronti della comunità gelese. L’ospedale di Gela, dal 2009, anno in cui è passato sotto l’amministrazione dell’asp Cl 2 – continua – ha subito perdite di personale, posti letto, reparti, il tutto con il complice silenzio della politica locale. Tutto ciò non è più accettabile, la politica locale non può dormire per quattro anni e risvegliarsi il quinto anno per fare campagna elettorale!».
L'indice del comitato di cittadini a difesa dei diritti sanitari ed ospedalieri di Gela e del suo comprensorio, è puntato contro la gestione dell'Asp, non più tollerabile, tanto da invocare la rimozione e sostituzione dell'intero management attuale: «è giunto il momento che si faccia qualcosa per salvare l’ospedale di Gela dalla predazione vorace di chi lo hanno capito oramai anche i bambini.
Gela – ricorda Franzone – ha 84 posti letto in meno rispetto alla programmazione regionale del 2019, a cui si associano gravissime carenze di personale, mentre subisce continui declassamenti di reparti e non si attiva nulla di nuovo anche se programmato da svariati anni».
Insomma, per farla breve: «da 12 anni patiamo mortificazioni, scippi, promesse non mantenute, sulla nostra pelle, sulla nostra salute. La misura è colma, da tempo. Ci sono tutte le condizioni affinché Sindaco, deputazione regionale e nazionale, chiedano la rimozione e sostituzione, non solo del manager, ma dell’intero management dell’Asp Cl 2.
Quello che ha subito e subisce Gela in ambito sanitario ed ospedaliero, infatti, non ha eguali in Sicilia. Resta beninteso - conclude – che su Malattie Infettive e su tutto il resto, il Comitato “S.O.S. Vittorio Emanuele di Gela”, darà battaglia per non permettere nessuna chiusura o ridimensionamento».