Con questo articolo, Gianni Virgadaula, regista gelese (nato a Milano), inaugura una rubrica mensile sul Cinema. Virgadaula, storico collaboratore del Corriere di Gela, vanta collaborazioni con Nanni Loy e Pupi Avati. Oltre che scrivere recensioni – ogni primo sabato del mese – racconterà storie, personaggi e aneddoti sul Cinema.
Per chi avesse modo di vedere delle vecchie foto del 1918 di gente che si recava al cinema, è impressionante constatare come questi nostri “bisnonni” durante l’epidemia della Spagnola che uccise 50 milioni di persone, andassero a vedere i film della Bertini o della Borelli con la mascherina, proprio come avviene oggi, sebbene poi, di fatto, a noi tutti è stato impedito per un anno e più di assistere a qualsiasi spettacolo. Ma ecco la notizia tanto attesa, annunciata lo scorso 16 aprile dal premier Draghi in persona: dal 26 aprile potranno riaprire teatri e cinema, sebbene le non facili “modalità” di riapertura le comprenderemo meglio...strada facendo.
Certo, tutte le regioni tornate in fascia gialla da qualche giorno stanno riassaporando il gusto della “libertà”. Bello! Finalmente si potranno riascoltare concerti, vedere film, tornare a teatro. Questo significa non solo restituire occupazione (e dignità) a tutti i lavoratori dello spettacolo, dai registi agli attori, dagli orchestrali agli scenografi, dai macchinisti agli attrezzisti, ma tornare pure a nutrire “lo spirito” di moltissime persone – giovani e meno giovani – che hanno enormemente sofferto questa morte repentina, e per certi versi pervicacemente “indotta”, di tutto il compartimento dello spettacolo, con il conseguente crollo delle produzioni cinematografiche e televisive.
Da oltre un anno ormai non esce un solo film nelle sale, e tutte le nuove pellicole le abbiamo viste su Sky e sulle altre piattaforme di video streaming. Alcuni registi coraggiosi hanno però deciso di attendere la riapertura delle sale per mettere in circolo i loro film, rimanendo fedeli a quel vecchio e sano principio che il cinema, il vero cinema si deve vedere sul grande schermo, poco importa se al chiuso o in un drive in.
L’importante è ripartire. Non dobbiamo dimenticare che nel 2019, dopo tantissimi anni di crisi, l’industria cinematografica italiana aveva fatto registrare al box office i migliori incassi in Europa. E che nel primo trimestre del 2020 al botteghino c’era stato un ulteriore incremento del 20% . Poi il crollo, il buio, l’abisso. Tuttavia, questa pandemia che tanto danno ha arrecato all’industria dell’audiovisivo, perlomeno ha ridato slancio al mercato dell’Home video, e così c’è stato un notevole incremento delle vendite di film in Dvd o Blu-ray; segno che la nostalgia del cinema c’è stata, non solo per le emozioni che una storia drammatica, comica o avventurosa può regalare, ma anche perché il cinema – soprattutto per i ragazzi – è sempre stato un luogo privilegiato d’incontro e di condivisione, dove è più facile socializzare, parlare, scambiare opinioni. Allora, che lo spettacolo ricominci!