Giulia Spinello, in arte Giuspi: «Con Nata per scroccare" mi racconto ironicamente»

Giulia Spinello, in arte Giuspi: «Con Nata per scroccare" mi racconto ironicamente»

Giovane, determinata e con le idee chiare sul proprio futuro, Giulia Spinello (nella foto, in arte Giuspi) venerdì 4 dicembre ha fatto il suo debutto musicale nelle piattaforme digitali con il singolo “Nata per scroccare”, che in soli quattro giorni dall’uscita ha ricevuto più di 4000 visualizzazioni su Youtube.

Diciannove anni, ha voluto raccontare i suoi anni in chiave ironica. Della musica non può farne a meno, così come di tutti gli aspetti che riguardano l’arte. Il brano, è stato prodotto da Anita De Luca.

– Come nasce il nome Giuspi e la passione per il canto?

«Il nome Giuspi, nasce dall’unione delle prime tre sillabe del mio nome (Giulia) con le prime tre del mio cognome (Spinello). Lo decisi per caso, cambiando il mio nickname su Instagram nel 2017. La passione per il canto e la musica esiste da sempre, nasce quando nasco io, non è stata maturata col tempo. Ho sempre saputo che avrei condiviso la mia vita con la musica, col dovere di migliorarmi per arrivare a più gente possibile».

– Oltre al canto, hai altre passioni?

«Certo, l’arte è fondamentale sotto tutti gli aspetti, che si parli di arte visiva, di arte concettuale, di musica o fotografia. Credo, che si possa trovare dappertutto e con essa l’ispirazione per crearne dell’altra, tutto dipende dall’occhio di chi guarda. Mi piace fotografare, scrivere, disegnare e dipingere, inventare storie divertenti da pubblicare, truccare, cucinare e suonare con qualsiasi oggetto, che si tratti di pentole, bicchieri o posate e lo faccio anche ristoranti».

– Nella vita di tutti i giorni, chi è Giuspi?

«Prima di essere Giuspi sono Giulia, una ragazza di 19 anni che si affida totalmente alla musica perché non può farne a meno. Giulia è una ragazza che ha pochi sogni, ma spera di realizzarli. Sono solitaria anche se non si direbbe, so convivere con la solitudine e quando viene a mancarmi comincio a perdere le energie. So essere puntigliosa quanto strafottente, tutto dipende dagli stimoli che mi vengono dati e questo mi rendo conto che non può essere sempre un pregio. In sostanza, per impegnarmi in qualcosa devo innanzitutto crederci fortemente e stare in un ambiente e con persone stimolanti, perché altrimenti il flusso di pensieri e sentimenti, che sono il motore della mia musica e della mia arte cesserebbe o comunque faticherebbe ad andare avanti».

– Hai un generale musicale preferito o un cantante a cui ti ispiri?

«Non ho un genere musicale preferito, la musica è così variegata, piena di sfumature, piena di tonalità esattamente come il colore, che sarebbe limitante per me rinchiudermi in un solo genere. Ascolto tutto indipendentemente dal genere, dall'artista e da quello che dice la massa, perché credo di poter prendere il bello anche da quello che non mi piace o che gli altri reputano “brutto”. Tra i miei artisti preferiti, non mancano Tha supreme, Coma_Cose, Subsonica, Serena Brancale, Gazzelle, Calcutta, Francesco De Leo, Fabio Concato, Battisti, Levante, Elisa e Frah Quintale».

– “Nata per scroccare” è il tuo primo singolo. È un lavoro tutto tuo o in collaborazione?

«"Nata per scroccare " è l'insieme di tante menti che hanno messo il meglio di sé all'interno di questo brano. Il testo l'ho scritto io partendo dalla chitarra e voce, che è il metodo con cui solitamente scrivo i miei pezzi, poi la mia produttrice Anita de Luca ha pensato all'arrangiamento con un sound anni 80, con delle armonizzazioni a rendere tutto più “fresco”. La canzone parla di me, di una Giulia piccola, che già da bambina si ritrovava in gesti inconsapevoli legati allo scrocco, dalla gomma da cancellare al foglio per il disegno, fino a quando da grande ho iniziato a scroccare in modo classico, dalla sigaretta che tutti abbiamo scroccato, alla patatina sulla pizza o dal pacchetto. È ironica e leggera per avvolgere una fetta più grande di pubblico».

– Il singolo è uscito venerdì 4 dicembre e già su Youtube e sui social ha avuto un buon seguito. Te l'aspettavi?

«La canzone ha avuto un buon seguito grazie a chi mi segue e stima da tanto tempo. Se devo essere sincera si, me lo aspettavo, perché in tanti mi avevano chiesto quando facessi uscire delle cose mie. Ovviamente, la strada è ancora lunga, io non mi fermo di certo qui e spero di riuscire un giorno a coinvolgere più gente possibile, che è l’obiettivo più importante di un artista».

– Quanto pensi siano importanti i social e le piattaforme digitali per i cantanti emergenti? 

«I social sono molto importanti a mio parere per un artista emergente, ti danno modo di farti vedere, sono come una vetrina che ti aiuta a coinvolgere gente e se va bene chissà, a farti conoscere da più gente possibile. Noi “nuova generazione” siamo stati molto fortunati. Basti pensare al fatto che, con un video virale, si può diventare famosi».

– Hai mai provato a partecipare ad un talent?

«Si, in passato ho provato a partecipare a qualche talent senza risultati particolarmente rilevanti per il " successo". Quello che penso dei talent è che siano, esattamente come i social, delle opportunità per gli artisti di farsi conoscere tramite il canale della televisione. Devo dire, che non mi trovo tanto d'accordo con la concezione del talent stesso, perché credo che l'arte sia libera e soprattutto soggettiva e come tale, il giudizio degli altri è rilevante ma comunque soggettivo. Quello che piace a me, non è detto che debba per forza piacere anche a te».

– Progetti per il futuro?

«In futuro usciranno altre cose, anche diverse da “Nata per scroccare”. Ho tanti brani scritti che aspettano solo di essere droppati».