Fra cinema e letteratura, Gianni Virgadaula (nella foto al centro) non trascura un’altra delle sue passioni, il Teatro.
Così, l’anno passato il regista ha pubblicato due drammi in due atti, il primo dedicato all’eroe dell’aria della I Guerra Mondiale Francesco Baracca; il secondo a Chiara d’Assisi. Quest’ultimo testo dal titolo “Chiara, quadretti di vita mistica” è stato presentato sabato scorso presso il Museo Diocesano di Piazza Armerina.
Ha fatto gli onori di casa don Filippo Salamone, direttore del museo, mentre il Vicario generale, mons. Nino Rivoli, ha portato i saluti del vescovo S.E. mons. Gisana e ha parlato del volumetto in questione come di una pregevole opera, scritta certo per la scena, ma che si presta anche alla lettura.
Virgadaula ha invece voluto ricordare come “Chiara” sia rimasto chiuso in un cassetto per 25 anni prima di vedere la luce, grazie all’editore Maurizio Vetri che lo ha pubblicato l’estate scorsa.
Scritta in bello stile, con precisi richiami alla rappresentazione sacra duecentesca, la “historia” di una delle sante più importanti vissute nel Medioevo, si avvale dell’introduzione del cappuccino fra’ Giovanni Salonia e di una nota di suor Giovanna Mandelli, clarissa colettina da poco scomparsa, rimasta in clausura ad Assisi per oltre mezzo secolo. “Chiara, quadretti di vita mistica” era stato presentato da S.E. mons. Gisana l’anno passato all’Oratorio di Manfria e poi a Catania, presso le Edizioni Paoline da don Giuseppe Costa, già Direttore della Libreria Editrice Vaticana. E intanto uscirà a giorni l’ultima fatica letteraria di Virgadaula, un’autobiografia su quella che è stata la sua grande passione sportiva, il pugilato.