Amministratori comunali, autorità civili, religiose, militari, rappresentanti di associazioni, club service.
Quasi duemila persone. Nessuno ha voluto mancare all’evento dell’anno, la rappresentazione della tragedia di Eschilo Prometheus per l’inaugurazione del teatro Villa Greca, realizzato dopo molti anni di lavoro iniziati nel 2008 grazie all’imprenditore Luigi Greca, titolare dell’azienda Ascot, famosa a livello internazionale e che ha visto la luce domenica scorsa 18 agosto.
Un luogo incantato, suggestivo, all’interno della maestosa villa dei coniugi Greca, l’anfiteatro si affaccia su di una panorama mozzafiato, il mare, il porto, con i suoi colori e i suoi rumori e i suoi misteri.
Uno scenario perfetto per far rivivere le origini greche della nostra città, per ospitare una delle opere di Eschilo, il famoso tragediografo morto a Gela nel 456 a. C.
A promuovere l’iniziativa è stata la Kroma production, di cui è titolare il nipote dei Greca Angelo Fasciana in collaborazione con la Proloco di Gela, fondata dalla giornalista Fabiola Polara che ha presentato la serata.
Alle prime luci del tramonto ha avuto inizio lo spettacolo per la regia di Daniele Salvo e con la superba interpretazione di Alessandro Albertin nel ruolo di Prometeo. La produzione è stata a cura di Michele Di Dio dell’associazione culturale Dide, di Fahrenheit 4512 Teatro e Amenanos Festival.
Alcuni cenni sulla tragedia: Prometeo, nemico degli dei e amico degli uomini, si oppone e a Zeus, ruba il fuoco, un elemento sacro degli dei, per donarlo agli uomini, e per questo subisce una punizione esemplare ed ingiusta e viene incatenato ad una roccia ai confini della Terra nella regione della Scizia. Il titano portatore di luce e di progresso, viene raggiunto da vari personaggi, che gli portano conforto e consiglio: le Oceanine, Oceano ed Io, alla quale predice che uno dei suoi discendenti potrà liberarlo dalla punizione divina.
Gli altri interpreti: Melania Giglio (Io), Martino Duane (Oceano), Efesto, Hermes (Simone Ciampi), Oceanine (Marcella Favilla, Francesca Maria, Giulia Galiani, Marta Nuti, Giulia Diomede, Giuditta Pasquinelli, Ester Pantano), Ananke, il destino (Salvo Lupo). Costumi a cura di Daniele Gelsi, scene di Fabiana Di Marco, luci di Giuseppe Filipponio, assistenza regia Alessandro Guerra, assistente costumista Andrea Grisanti, assistente scenografa Giovanna Stinga, amministrazione e organizzazione di Melania Giglio, visual design P. Newman/G. Seggi.
Il pubblico ha molto apprezzato la messa in scena, la bravura degli attori, la scenografia, dalla bellezza dei costumi, applaudendo a più riprese le varie performance, rapiti dalle forti suggestioni del luogo e dall’atmosfera suscitata, un tuffo nella mitologia, nella storia antica, nelle proprie origine greche, nella Gela che fu, con i suoi fasti.
Al termine della rappresentazione non sono mancati gli applausi diretti a Luigi Greca e a sua moglie, che che hanno visto realizzare un sogno, regalando alla città un luogo che potrebbe favorire il riscatto a livello culturale, potendo ospitare spettacoli di un certo spessore come quello della tragedia di Eschilo e di altre di cui i gelesi sono molto affamati.
Non sarà più necessario recarsi a Siracusa o a Taormina. Ci si augura che già per l’anno prossimo si possa gustare un cartellone di tutto rispetto e che la città si merita.
Questo il commento di un commosso Luigi Greca a fine serata: «Sono orgoglioso, io e la mia famiglia, per come Gela ha accolto questa nostra iniziativa. Realizziamo un sogno che vorremmo condividere con la città, che ha bisogno anche di molto altro che onori la sua storia millenaria»