Lo scavo che Caltaqua sta effettuando in questi giorni in via Bresmes per la posa di una condotta d’acqua, può rappresentare oggi un’occasione propizia per risolvere un dilemma della storia medievale della città, riferito alla presenza o meno di un antico muro trasversale che divideva fino al ‘600 il centro storico federiciano di Gela in due parti, Terravecchia (da piazza Umberto fino a via Matteotti) e Terranova o Terranuova (dalla chiesa Madre fino a via Porta Vittoria nei pressi del Calvario).
Dilemma su cui, nel corso degli ultimi duecento anni e forse ancora prima, sono intervenuti cultori di patrie memorie, Salvatore Damaggio in primis, accademici, come la Dufour, e studiosi come la Fiorilla, Scuto e Nigrelli, oltre a chi scrive.
E poiché durante il suddetto scavo sono stati ritrovati già delle antiche attestazioni, biso-gnerebbe che doverosamente la Soprintendenza di Caltanissetta, che già si è attivata con l’invio di archeologi, approntasse immediatamente un progetto per estendere lo scavo con una trincea di pochi metri, trasversale alla stessa strada interessata.
L’occasione è da prendere a volo immediatamente perché essa non si ripeterà più chissà per quant’altro tempo a venire. Senza contare il fatto che l’estensione dello scavo, oltre all’ubicazione del muro secentesco, potrebbe riguardare ben altre scoperte e dare un ulteriore contributo al nostro patrimonio storico, in particolare alla nostra storia medievale che spesso è stata relegata, come interesse archeologico, agli ultimi posti della ricerca.
Quindi, veramente un’occasione propizia che non possiamo lasciarci sfuggire.