La vittoria per 4-3 del Gela a Messina può assomigliare ai tanti risultati conseguiti in carriera da Zdeněk Zeman, cotanto padre di Karel, tecnico dei biancazzurri, ma è giusto fare le corrette valutazioni e le conseguenti differenze.
C’è da dire che il gioco espresso dal Gela è pimpante e riconducibile allo stile zemaniano: palla a terra, fraseggio corto, inserimento delle mezz’ali e degli esterni d’attacco, terzini propositivi.
Allo stesso tempo, però, questo Gela si difende egregiamente, gioca in modo compatto dal punto di vista difensivo e cerca di lasciare meno spazi possibili agli avversari. Prova di tutto ciò il fatto che 2 dei 3 gol subiti a Messina sono stati degli autentici capolavori balistici di Galesio (gol dalla metà campo) e Ferraù (bolide dal limite dell’area). Ma è un Gela che diverte e si diverte, e su questo i dubbi sono pari a zero.
Tifosi entusiasti per la qualità del gioco espresso a Messina, con almeno dieci nitide palle-gol create. L’attacco biancazzurro è di categoria superiore. A Messina mancavano gli acciaccati Bonanno e Montalbano, ma non si è notato. Alma è stato devastante e concreto, Ragosta una spina nel fianco, Dieme non ha dato riferimenti e Sowe ha letteralmente spaccato la partita nel secondo tempo. La rincorsa al Bari è partita, con i pugliesi a punteggio pieno e già in condizione.
«Era importante vincere domenica scorsa – chiarisce Zeman – ma non dobbiamo accontentarci. Siamo in crescita ma la stagione è appena iniziata. Domenica bisogna fare punti a Portici».
Le note liete. Tra queste, il reintegro di Andrea Burato. L’ex centrocampista di Chievo Verona e Folgore Caratese ha ricevuto dai medici l’idoneità sportiva, dopo un delicato intervento subito a inizio estate. Il play ora potrà dare il suo contributo alla causa. Chi lo conosce dice che si tratta del centrocampista più forte della categoria. Una marcia in più per un Gela già collaudato. Contro i campani saranno ancora assenti Montalbano, Di Domenico, Mengoli e probabilmente Federico.
Bonanno potrebbe farcela ma solo per la panchina. Spazio a Castaldo tra i pali. Polito, Sicignano, Brugaletta (nella foto) e Misale in difesa. Schisciano, Mannoni e La Vardera in mezzo al campo. Alma, Dieme, Ragosta avanti. Scalpita per una maglia da titolare il giovane Francesco Mauro, classe 2000, gelese doc. Per lui la gioia dell’esordio in D a Messina, ricevendo tanti complimenti dal tecnico, dai compagni e dai tifosi.
Stadio. La società ha chiesto al commissario straordinario Rosario Arena di velocizzare l’iter burocratico, trovando ampia disponibilità. Ad oggi, l’inagibilità parziale del “Vincenzo Presti” rappresenta l’unico neo di inizio stagione..