Anche quest’anno il futuro del Gela sarà deciso in zona Cesarini.
Si arriverà alle 18 di venerdì 13 luglio con l’incertezza più totale. Incertezza sull’iscrizione, sulla società, sulla disponibilità del campo, sul direttore sportivo e ovviamente su allenatore e giocatori. Nel frattempo le altre squadre hanno già fissato la data di inizio preparazione, iniziano ad annunciare le prime bombe di mercato e a programmare l’obiettivo da raggiungere. E a Gela? Nulla di tutto questo. La cosa più grave è che non si sa ancora se la squadra biancazzurra partirà regolarmente per il prossimo campionato di serie D. Passano gli anni ma la storia si ripete, sperando che anche l’epilogo resti lo stesso.
Società. I Mendola (nella foto) sono sempre stati categorici. Dalla fine del campionato ad oggi il loro pensiero non è cambiato. Vogliono – a loro dire – concludere l’avventura nel mondo del calcio.
«Non so in che lingua dobbiamo dirlo e scriverlo – racconta l’ormai ex presidente Angelo – visto che abbiamo comunicato le nostre intenzioni già due mesi fa. Per due abbiamo dato il nostro contributo. Oggi non ci sono le condizioni». Eppure resta veramente complicato da credere che, dopo questi due anni, facciano scomparire la squadra della città. La sensazione è che saranno loro a iscrivere il Gela in serie D e che si riserveranno ulteriori giorni per attendere eventuali investitori. La possibilità che continuino, seppur allo 0,01% continua a restare viva.
Stadio. Fino alla fine la questione Vincenzo Presti rappresenta una mina vagante. Prima la chiusura a febbraio, che ha costretto la società biancazzurra a giocare a Licata quasi tutte le partite casalinghe del girone di ritorno. Dopo la fine del campionato le condizioni del terreno di gioco sono peggiorate, i tempi burocratici per l’agibilità si sono allungati e dal Comune hanno fatto pervenire il nulla osta, necessario per l’iscrizione, solo giovedì mattina. Un documento provvisorio, dal momento che manca ancora il certificato di agibilità totale della tribuna. In questo momento, il Gela può tornare a giocare al “Presti” ma solo a porte chiuse. Resta da capire allora il perché si è aspettato così tanto per consegnare un documento provvisorio ma necessario.
Mercato. Intanto i giocatori vanno via. Cuomo e Alma sono ad un passo dalla firma in due club di D del Nord Italia. Cosenza è andato a Castrovillari, Moi in serie C ad Arzachena, Mansueto con la Cittanovese, Pirrone potrebbe andare a San Cataldo. Su Polito è forte l’interesse del Latina. Campanaro attende novità dal Gela, così come Bonaffini, corteggiatissimo da Sancataldese e Licata. Brugaletta andrà in Puglia e Bonanno è destinato alla serie C. Gli altri, ovviamente, sono in procinto di sistemarsi altrove. Questo ovviamente porterà maggior difficoltà al Gela in caso di iscrizione, visto che la rosa dovrebbe essere allestita da zero. Da sciogliere – iscrizione permettendo – il nodo ds e allenatore. Richiestissimi anche i ragazzi della Juniores.
Tifosi. Stanchi e amareggiati anche i supporters biancazzurri. Un duro comunicato divulgato dal Vecchio Stile 87 per manifestare il malcontento dovuto all’ennesima estate tribolata. Critiche per tutti: dall’amministrazione ai Mendola. «Da una parte il solito problema strutturale culminato con la chiusura del Vincenzo Presti con la squadra ed i suoi tifosi costretti ad emigrare e giocare praticamente tutta la seconda metà di campionato in trasferta. Di contro le azioni parecchio avventate e deleterie di una dirigenza che ha minacciato di continuo di non presentare l'undici in campo portando la questione ad un continuo scontro e accuse reciproche con un teatrino fatto di comunicati e conferenze».
Sono attimi decisivi.