Il gelese Samuele Licata ai mondiali di atletica

Il gelese Samuele Licata ai mondiali di atletica

Samuele Licata (nella foto), gelese a tutto tondo anche se è nato a Caltagirone 19 anni fa, è stato convocato dal selezionatore della nazionale azzurra di atletica leggera under 20.

Licata, che ha avuto in Massimo Bianca il suo scopritore, preparatore e mentore, ha fatto registrare negli ultimi due mesi tempi straordinari nella specialità 400 ad ostacoli, laureandosi campione italiano Juniores. Colpisce in questa bella storia nostrana l’exploit del giovane atleta che a Gela non si è mai potuto allenare in una pista di atletica, facendolo solo nelle strade sterrate e bitumate e nel traffico. Un monito per l’amministrazione comunale che non sembra interessarsene.

 Il 4 luglio, fra poco meno di una settimana, partirà per Tivoli (Roma), per rispondere alla chiamata del selezionatore federale, che lo ha convocato per i prossimi mondiali a Tampere. Tre giorni dopo sarà in volo per la Finlandia, dove dal 10 al 15 luglio si svolgerà il campionato iridato di atletica leggera under 20. E’ così Samuele Licata, che ha ancora 19 anni – quali che saranno i suoi “tempi” nei 400 metri ad ostacoli e nella staffetta 4x400 – scriverà la storia dell’atletica leggera, disciplina in cui nessun gelese ha mai raggiunto questi livelli.

Il giovane atleta gelese (è nato a Caltagirone solo perché negli anni ‘80/’90 tante coppie di genitori sceglievano altri ospedali per far nascere i propri figli) è arrivato a questo traguardo grazie ai tanti sacrifici che gli hanno consentito di far registrare tempi da record nelle due ultime performance di Agropoli, in Campania, e a Tivoli, nel Lazio. Roba di appena qualche settimana fa.

In Campania, dove si sono svolti i campionati nazionali juniores, Samuele Licata ha vinto il titolo nei 400 ad ostacoli, laureandosi campione italiano della categoria, facendo segnare un tempo straordinario (52 secondi e 7 decimi). Neanche il tempo di assaporare questo successo che un’altra soddisfazione arriva nella finale di serie B, dove l’apporto di Samuele e quello di Mario Bianca e di Roberto Bruno, è determinante per il piazzamento conseguito dall’intera squadra. Licata fa registrare un ottimo 53.85 dei 400 hs; Bianca nei 1.500 metri abbatte il record personale con un ottimo 4.19.19, e Bruno polverizza il suo personale nei 110 hs con 16.30.
Ma torniamo a Licata, che proprio in questi giorni insegue un altro obiettivo, superare gli esami di maturità, per la cui buona riuscita nei giorni scorsi, dopo le gare di Tivoli, ha fatto ritorno in città per assolvere ai suoi impegni scolastici.

Tutti questi straordinari risultati non sono arrivati per caso. Sono frutto di tanti sacrifici, di ore e ore impegnate a percorrere gli impervi tracciati su strade sterrate e bitumate, non disponendo di uno straccio di pista dove potersi allenare al meglio. Così, Samuele Licata, dalla gelese Young Runner è passata all’associazione dilettantistica Milone di Siracusa.

Il caso, dicevamo, non c’entra. Oltre l’impegno e i sacrifici dei giovani atleti (non dimentichiamo gli ottimi livelli raggiunti da Clara Tasca, che nei 3000 siepi fa registrare tempi sorprendenti), c’entra anche la cura che di loro ha avuto – da buon padre putativo – il loro preparatore Massimo Bianca, poliziotto con la passione per l’atletica leggera. Bianca non si è mai stancato nelle varie trasmissioni televisive in cui ha partecipato, di denunciare l’insensibilità della politica verso lo sport, e l’atletica in particolare, dimostrando così di non meritare questi giovani talenti, che portano alto il nome di Gela nel mondo.

Tornando a Samuele Licata, dopo i Mondiali in Finlandia, si trasferirà negli Stati Uniti, dove continuerà a prepararsi per i successivi appuntamenti con la storia. All’orizzonte, le Olimpiadi del 2020 in Giappone, o magari le successive di Parigi nel 2024.

Con questi risultati, Samuele Licata entra a pieno titolo nel novero dei testimonial della buona Gela nel mondo, aspettando che le teste vuote che governano la città si rendano conto una buona volta per tutte che lo sport sta alla base della crescita umana e sociale delle giovani generazioni.