Nonostante sia mancato l’accesso alla finale playoff di D, a discapito dell’Acireale dopo una serie avvincente in cui a fare la differenza sono stati i dettagli, il tecnico del Basket School giudica positivamente il percorso stagionale.
Il secondo posto nella campionato regolare a pari punti (28) con gli acesi e il Club Adrano, ha superato le aspettative iniziali. Protagonisti i fratelli Caiola, in doppia cifra in quasi tutte le partite del torneo. Il futuro della società, così come per il Volley Gela di Tandurella – di cui abbiamo parlato nello scorso numero – è legato al Palacossiga. E’ una corsa contro il tempo per la presentazione della documentazione inerente all’iscrizione al prossimo campionato. Da escludere l’ipotesi di un “trasloco” dalla struttura comunale.
– Pensando alla stagione appena passata, il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto?
«Vedo il bicchiere mezzo pieno. Non era negli obiettivi società poter lottare per il campionato fino alla fine».
– Chi ha avuto la maggiore crescita durante l’anno?
«Credo che tutti i giocatori in rosa abbiano avuto dei margini di miglioramento. La squadra è sempre cresciuta partita dopo partita, giocando una bellissima pallacanestro».
– In chiave futuro, nei giorni scorsi è stato approvato il regolamento per la gestione degli impianti sportivi. Voi avete manifestato interesse per il Palacossiga. Entro quanto tempo sperate di poter avere il responso per l'utilizzo della struttura e quali sono le tempistiche per iscrivere la squadra al prossimo campionato?
Speriamo che il Comune dia seguito all’approvazione del regolamento per la gestione degli impianti sportivi anche perché ai primi di luglio scade il termine per l’iscrizione al prossimo campionato. Senza il Cossiga, l’unica alternativa a disposizione sarebbe giocare fuori Gela. Questa è un’ipotesi che non prendiamo nemmeno in considerazione. In tal caso preferiamo chiudere».
– Per la prossima stagione, continuerete a puntare sempre su giocatori gelesi oppure guarderete anche altrove?
«Punteremo sempre sui locali, ma non ci precludiamo la possibilità di guardare il mercato generale».