Giovanni Blanco (nella foto), allenatore dell’Ecoplast ha tirato le somme sul campionato appena terminato, dal risultato in classifica alla crescita dei giovani.
Un progetto destinato a continuare, con un incontro programmato a breve per gettare le basi della nuova stagione. L’ allenatore ha inoltre elogiato il lavoro dell’under 18 e under 20.
– Come giudica il primo anno di C della tua squadra?
«l risultato è stato abbastanza positivo. Abbiamo avuto alti e bassi durante la stagione, essendo una squadra giovane fin dall’inizio puntavo sulla salvezza. La squadra è formata anche da qualche giovane d’esperienza come me e Rosario Palmeri, ma questo non significa che i risultati arrivano grazie ad 1-2 persone. Questi arrivano con il lavoro di dodici persone, crescendo durante gli allenamenti. Le partita è solo la parte finale della settimana».
– Tra i giovani chi lo ha colpito maggiormente?
«Se dovessi fare una selezione tra i maggiori talenti di questa stagione, parlerei sia di Samuel Cassarà che è cresciuto parecchio mentalmente, fisicamente e tecnicamente. Ha espresso un bel gioco e forse è stato quello che è spiccato maggiormente, ma la crescita di tutti i ragazzi è stata elevata, parlo anche di Claudio Tilaro, uno dei migliori ragazzi sul piano tecnico, molto pulito e bello da guardare. Samuel è molto più esplosivo fisicamente rispetto a Claudio che è molto più tecnico. Da sottolineare anche la crescita di Gabriele Puccio al palleggio. Insieme a Fabio Libertà sono due giovani promettenti. Anche Alessandro Marino (libero) che si è distinto in un ruolo molto complicato che non ha valvole di sfogo, come potrebbe averle uno schiacciatore o palleggiatore. Il ruolo del libero è molto complicato».
– Ad inizio stagione si sarebbe aspettato di concludere il campionato al quinto posto?
«Sinceramente non mi ero preposto alcun obiettivo di posizione in classifica. Come detto prima, puntavamo a far crescere i giovani. Sono cresciuti con tanto sacrificio, lottando ogni partita».
– C’è stato un momento della stagione, soprattutto nel girone di andata, in cui ha pensato di poter conquistare i playoff?
«Si, vedendo l’andamento del girone di andata e valutando le squadre, potevamo raggiungere i playoff. Il mio punto di crescita maggiore è stato quello di non guardare tanto l’avversario, ma pensare alla mia squadra. Poi, purtroppo sono subentrati dei problemi esterni. I playoff ci sarebbero serviti per crescere ulteriormente».
– Nel girone di ritorno c’è stato un calo nelle prestazioni e sono arrivate delle sconfitte. Quale di queste è potremmo classificare come la più bruciante?
«Ogni sconfitta è bruciante. Il calo fisico ci ha penalizzato e se aggiungiamo un pizzico di sfortuna per infortuni e malesseri vari, direi che siamo stati penalizzati. La differenza con le altre squadre sta nel fatto che loro si rinforzavano, noi no. Tieni conto che il nostro obiettivo era stato raggiunto. L’ unica cosa che potevo aspettarmi era una maggiore costanza».
– L’Ecoplast ha raccolto buoni risultati anche nei campionati giovanili. E’ soddisfatto?
«A dire la verità, sono molto più soddisfatto dei risultati ottenuti con l’under 18 e under 20 rispetto a quelli con la prima squadra. Inizialmente la squadra era composta da 4-5 elementi che facevano la differenza, quindi avevamo difficoltà anche negli allenamenti. Nel breve tempo siamo riusciti a raggiungere un buon numero di ragazzi e la crescita di altri giovani è servita in generale. Come risultati non posso che non essere contento, siamo arrivati alla fase inter-provinciale e inter-territoriale con giovani locali. Siamo riusciti a conquistare un ottimo risultato nonostante in finale abbiamo perso contro il Catania, formato da giovani presi da tutta la Sicilia».
– Avete cominciato a programmare la prossima stagione e con quale obiettivo?
«Non mi sono ancora incontrato con gli sponsor per programmare la prossima stagione. A breve questo avverrà per capire quali sono i nostri obiettivi e soprattutto valutare se bisogna fare un campionato di vertice o tranquillo. Naturalmente i ragazzi hanno bisogno di essere spronati. Dovremo valutare anche la questione legata alla struttura per capire le condizioni in cui siamo».