Dopo settimane di silenzio, in cui si è lavorato molto sottotraccia, in casa Gela si inizia a pensare seriamente al futuro, con al timone della società Marco Scerra (nella foto), voglioso di riscatto dopo la stagione da poco conclusa, per molti aspetti deludente.
Nonostante ancora manchino le ufficialità di rito, nei prossimi giorni saranno definitivi i primi movimenti societari che delineeranno il quadro dirigenziale.
– Seppur manchi ancora l’annuncio, possiamo considerare terminata la collaborazione, che ha portato alla fusione tra Gela Calcio e Gela Fc, con Maurizio Melfa?
«Direi proprio di sì – dice Scerra – dopo aver risolto gli ultimi adempimenti economici stiamo procedendo col cosiddetto passaggio di consegne, con la società che passerà in mano al sottoscritto. Ci tengo a precisare, più di ogni altra cosa, che con Maurizio Melfa i rapporti sono buoni. È una persona che ho stimato e continuerò a stimare. Magari ci contraddistingue una diversa visione dello sport, lui più razionale io più passionale. Purtroppo, non è andata come pensavamo e come speravo, non siamo riusciti ad unire le nostre idee».
– Parlando di futuro, che poi è quello che interessa ai tifosi, il Gela sarà ai nastri di partenza del campionato di Eccellenza o la serie D è più di una suggestione?
«Il silenzio di queste settimane è dettato dal fatto che stiamo lavorando ogni giorno per programmare la prossima stagione. Al contrario di quello che si può pensare non abbiamo mai smesso di lavorare già da dopo la partita con la Nebros per il nostro futuro. Ad oggi, ancora, mi viene complicato poter rispondere con certezza se il Gela sarà presente ai nastri di partenza di Eccellenza o serie D. Posso dire però, e di questo ne sono certo, che, se disputeremo il campionato di Eccellenza abbiamo l’obbligo di fare una stagione di vertice, puntando alla promozione, anche perché senza Enna, Paternò e forse Modica, il livello del girone si presume possa essere più basso rispetto a quello elevato di quest’anno. Se saremo in D, invece, l’obiettivo iniziale sarà quello della salvezza. Poi si sa, al campo spetta il verdetto finale, noi possiamo solo imporci degli obiettivi».
– Per avere un quadro chiaro su una possibile presenza in D quanto bisognerà aspettare?
«Innanzitutto non facciamo più mistero del fatto che siamo in contatto col Canicattì per vedere se c’è la possibilità di rilevare il titolo. I primi giorni di giugno saranno decisivi per il proseguimento o meno dei contatti, col Canicattì che deve sciogliere le riserve sul proprio futuro. Quindi ancora dovremo attendere dei giorni, ma di certo non è un’attesa snervante, perché, ripeto, si tratta di un’opportunità che stiamo cercando di cogliere».
– Sulla fattibilità della serie D al Vincenzo Presti ha avuto delle rassicurazioni?
«Ovviamente prima di muoverci con tutta la dirigenza, ci siamo ben informati sulla possibilità di giocare al Vincenzo Presti. Al contrario di quello che si può pensare la mancanza della tettoia in tribuna non rappresenta un vero e proprio problema, basti considerare che in D ci sono stadi messi peggio del Presti e comunque omologati. L’unico ostacolo, al momento, è rappresentato dagli spogliatoi, ma a tal proposito già ci stiamo muovendo. Questa, deve essere l’occasione, per investire sulle strutture sportive. Come società abbiamo strappato ai candidati a sindaco delle promesse sugli impianti, parlo del Presti così come anche del PalaCossiga. Bisogna dare alla città i luoghi per fare sport per progetti importanti, anche per il bene della Comunità».
– In attesa di capire la categoria, il ds Bonaffini si sta comunque muovendo sul mercato?
«E normale che per allestire una rosa bisogna prima sapere se sarà in Eccellenza e in serie D, ma Bonaffini comunque è già al lavoro e sta portando avanti alcuni contatti a prescindere dalla categoria. Ho piena fiducia in lui e nelle sue capacità di direttore sportivo. Nell’una o nell’altra ipotesi, sono sicuro che saprà fare un ottimo lavoro. Vogliamo riportare entusiasmo tra i tifosi, Gela merita un progetto importante».
– Un progetto in cui non sarà solo…
«Non sarò solo, ho già coinvolto nel progetto degli imprenditori locali e dei paesi limitrofi. Contiamo di ufficializzare la loro presenza a breve. Come si dice, l’unione fa la forza».
– Un’ultima domanda, facendo un passo indietro, vedendo i risultati in Eccellenza, col Paternò in D grazie alla Coppa ed i playoff con Jonica, Milazzo e Modica, è aumentato il rammarico per non essere entrati nella griglia degli spareggi promozione?
«Questa è una domanda che mi fa male al cuore. Sono sincero: secondo me domenica avremmo giocato. Purtroppo, è andata così, indietro non si può tornare, ma faremo tesoro degli errori commessi per non commetterli più».