Prosegue a vele spiegate la carriera arbitrale del gelese Antonio Giordano: classe 1986, negli scorsi giorni ha ricevuto la designazione per la fase finale dei playoff di Serie B.
Un importante attestato di stima da parte della Federazione per un evento che stabilirà le due squadre promosse in Serie A2. A contendersi il pass saranno quattro squadre: Luiss Roma, Sebastiani Rieti, Agribertocchi Orzinuovi, Elachem Vigevano 1955 che si sfideranno in un mini torneo da venerdì 16 a domenica 18 giugno a Ferrara.
Arbitro dall’età di 14 anni, Giordano si dice emozionato in vista di questo importante appuntamento: «Per come è andata la stagione, per l’andamento delle varie partite che ho diretto sono sincero, mi aspettavo la chiamata, però tra aspettarsela e riceverla, è sempre una gran bella soddisfazione. Sono certo, sarà un bel evento, come un playoff di serie B merita».
In precedenza, gli è già capitato di arbitrare l’Orzinuovi nella gara 4 contro Mestre, che si è disputata al Palasport Taliercio dove gioca anche laReyer Venezia di A1, finita 71-73 per la squadra ospite allenata da coach Marco Calvani.
In Serie B da nove anni, Giordano non dimentica tutta la trafila e tutti gli anni trascorsi nelle altre categorie prima di approdare a ridosso della massima categoria nazionale del basket italiano.
«Sono in B da nove anni, ci sono arrivato dopo cinque anni in C regionale e due in C Nazionale. L’inizio, ovviamente, è stato difficile, molto faticoso poiché ogni categoria richiede una fase di adattamento, la mia posso dire che sia durata un anno, dal secondo in poi non ho avuto difficoltà. Può capitare, però, anche dopo nove anni di trovarsi in difficoltà in qualche partita, si possono commettere sempre degli errori».
La passione per il basket sin da giovane, sempre con l’obiettivo di voler arbitrare, inusuale poiché la maggior parte dei ragazzi sogna di diventare un atleta di livello. Una decisione mai messa in discussione, mai un ripensamento.
«Ad essere onesto non ricordo in carriera un post gara nel quale abbia pensato di volere smettere, anche dopo qualche gara più complicata del solito. Ho iniziato a quattordici anni con il corso di mini arbitro e successivamente raggiunta la maggiore età mi sono avviato nei campionati regionali. Non mi sono mai fermato, non ho mai smesso».
Nonostante da un anno sia stato abolito il limite di età per poter ambire a dirigere gare di Serie A, il gelese non punta a raggiungere il massimo campionato, dicendosi comunque soddisfatto della sua carriera fino ad oggi, sperando che quella che lo attende sia soltanto la prima di una lunga serie di finali playoff da dirigere:
«Mi verrebbe da dire magari, ma il mio unico pensiero ed il mio unico obiettivo è quello di fare bene in campionato. Solo questo, il resto si vedrà. Intanto, mi godo l’appuntamento che mi vedrà protagonista nel weekend, sarà una bella vetrina e tre belle giornate dedicate interamente al basket».