Il mese di aprile sarà decisivo per le sorti dei vari campionati.
A partire dai primi giorni, sono state prese importanti decisioni, prima su tutte la Fip (Federazione Italiana Pallacanestro) che ha dichiarato terminati i vari campionati regionale e in questa settimana anche la serie A1 e A2. Una linea comune, da parte di tutte le società, sia nel panorama regionale, che in quello nazionale, ha portato al congelamento delle classifiche, per cui nessuna promozione e retrocessione.
Una scelta, utile per preservare il futuro, avvolto da innumerevoli punti di domanda, economici e prettamente sportivi. Stesso percorso seguito anche dal panorama pallavolistico, che nella giornata di mercoledì, ha scritto la parola fine a tutti i tornei dalla A alla D e alle attività giovanili. Nel calcio invece, si attendono comunicazioni.
Calcio. In ambito nazionale si fa sempre più spazio l’ipotesi di una ripartenza per il 20 maggio, sforando il termine di fine giugno, seguendo le dovute precauzioni. Ancora incerta, però, la data di ripresa degli allenamenti e le linee guida da seguire anche in queste circostanze. In Germania, ad esempio, le squadre hanno ripreso la preparazione atletica, divisi in gruppi, ed evitando ogni possibile contatto di gioco, fatto che ha poco a che vedere con il calcio.
In ambito regionale, quello che interessa le squadre della nostra città, tutto tace, sicuramente in attesa di direttive dai piani alti. Sia Gela FC, che Amatori, sono concordi sul fatto che prima di tutto bisogna salvaguardare la salute degli atleti e di tutti gli addetti ai lavori, sottolineando anche come ci siano differenze dai vari campionati, in termini atletici e di impianti e quindi sarebbe più plausibile un’interruzione della stagione.
«Se dovessi rispondere con il cuore, la passione – dice Alessio Catania tecnico del Gela FC – vorrei ricominciare il prima possibile. Ci manca il campo e tutto quello che comporta fare parte di questo ambiente, dagli allenamenti, all’unione che si crea all’interno dello spogliatoio. Per chi, come noi, è abituato a farlo da tanti anni è tutto molto pesante, fermarsi così di colpo, con altre partite da disputare. È molto diverso rispetto alla pausa estiva, utile per ricaricarsi in vista di un nuovo anno.
Allo stesso tempo – continua – se dovessi ragionare umanamente, so che sarebbe impossibile riprendere, soprattutto per quanto riguarda le categorie che ci competono. Noi, continuiamo a tenerci in contatto con i ragazzi a cui abbiamo lasciato un programma personalizzato da seguire, ma se prima questo poteva essere seguito anche all’esterno con una semplice corsetta, adesso è molto più complicato. Ovviamente, non è come potersi allenare in campo. Per questo, sulla ripartenza ho molti dubbi. Una cosa è certa, tutte le squadre saremmo sulla stessa linea, anche sotto l’aspetto mentale, che forse è quello che ne risentirebbe maggiormente.
Oltretutto, scendere in campo tre volte alla settimana, è complicato poiché oltre al calcio, alcuni di noi, hanno anche tanti altri impegni, sia dirigenti che giocatori. Una ripresa, bisogna dire, aiuterebbe principalmente sotto l’aspetto economico. Tutto questo – conclude - avrà ugualmente ripercussioni sul futuro, a prescindere da come verrà terminata questa stagione. Tante società, già in difficoltà oggi, faranno ancora più fatica a presentarsi ai blocchi di partenza. Alcune, potrebbero decidere di ridimensionare i progetti, puntando sui giovani, così come stiamo facendo e continueremo a fare noi. Restiamo comunque a disposizione per qualsiasi decisione».
Stesso pensiero anche per il portiere, nonché capitano Armando Di Martino, il quale ha anche ipotizzato una possibile soluzione in caso in cui la palla non dovesse più tornare a girare: «Secondo me è giusto chiudere qui la stagione, ma non annullarla. I sacrifici personali ed economici delle squadre di testa devono essere ripagati. Magari, si potrebbero promuovere le prime due di ogni girone e fare retrocedere le ultime, in modo di avere anche un prossimo campionato con più squadre. Bisogna trovare il giusto metro di giudizio.
Prendo ad esempio il Paternò, squadra che ha dominato nel nostro girone. Penso che il presidente, non spenderebbe la stessa somma per affrontare ancora una volta questa categoria. Da giocatore – continua – questa situazione la vivi male. Non avendo case come quelle dei giocatori di serie A, allenarsi correttamente è impossibile.
Allo stesso tempo, la vivi male, pensando di poter ricominciare ad agosto, per cui ci sarebbero ancora altri mesi di attesa. La nostra squadra è stata fermata sul più bello, stavamo per raccogliere i frutti di un duro lavoro. Credo che tutti i nostri sacrifici saranno utili per il futuro».
In casa Amatori, è tanto il rammarico per questo stop nel momento caldo del percorso, con i biancazzurri in lotta per un posto nei playoff di Seconda categoria e la conquista della Coppa di categoria, utile per il salto nel campionato superiore.
«Stavamo attraversando un bel periodo – afferma l’allenatore Mirko Fausciana – e questo ci fa sentire la mancanza della nostra quotidianità. Penso, però, che sia stato corretto fermarsi, la salute è al primo posto, nella speranza di sconfiggere il prima possibile questa pandemia. Il ruolo dell’allenatore in questi casi è più complicato, perché bisogna riuscire a tenere compatto lo spogliatoio a distanza. Devo dire che i ragazzi stanno seguendo le nostre indicazioni».
Il fantasista Felice Mezzasalma, propenso per la sospensione dell’attività agonistica, in questi giorni, insieme ad altri compagni e tifosi, si è reso protagonista di una lodevole iniziativa per aiutare la città: «Per eliminare il virus ci vuole tempo e quindi per il bene di tutti è meglio fermarsi. Dispiace, ma lo sport passa in secondo piano. Alcuni di noi, ci siamo voluti mettere a disposizione per aiutare la cittadinanza, attraverso una raccolta fondi organizzata attraverso una diretta Facebook nel quale un nostro amico Luigi, canta le sue canzoni e quelle neo melodiche. Devo dire che la città sta rispondendo bene e questo ci riempie d’orgoglio».
Volley. Le ragazze di Giacomo Tandurella hanno chiuso la stagione al nono posto con 12 punti, sicure già della permanenza in C anche nella prossima stagione, grazie alle dieci lunghezze di vantaggio sul fanalino di coda Misterbianco. La Fipav, oltre al termine delle ostilità, ha decretato per il 2020/2021 lo svolgimento di campionati giovanili con lo slittamento di un anno del limite di età, quindi le categorie saranno Under 13, Under 15, Under 17 e Under 19.
«Penso – commenta l’allenatore - che sia stata presa la decisione più giusta per la tutela della salute degli addetti ai lavori, ma anche quella degli appassionati che non poteva esser messa in secondo piano. Importante, dare la possibilità alle atlete under di non perdere l'anno e quindi di rimanere nelle categorie giovanili».
In questo periodo, a farsi sentire, è la mancanza del gruppo, come sottolineato dall’opposto Federica Regina:
«Personalmente non vedo l'ora di poter riabbracciare le mie compagne di squadra. Mi manca la pallavolo, vedevo gli allenamenti non solo come un modo di prepararsi agli incontri, ma anche come uno svago durante il giorno in cui riesci a non pensare a niente. Di colpo ci siamo ritrovate senza le nostre abitudini ed è questo quello che fa più male. Sono sicura che quando passerà tutto questo inferno, ritorneremo più forti di prima! Per questa stagione però è giusto non tornare a giocare, anche per il troppo tempo trascorso senza preparazione. Abbiamo fatto tantissimi sacrifici e purtroppo questo viene vanificato».