Decisione più logica e corretta non poteva essere presa, vista la situazione che sta attraversando il nostro Paese per l’emergenza Coronavirus anche lo sport si è fermato.
Una scelta presa per salvaguardare la salute di tutti, atleti, dirigenti e addetti ai lavori, considerando anche il decreto ministeriale che impone di restare a casa ed uscire solo per motivi validi.
In Sicilia, nei vari sport, già da qualche settimana si stava seguendo questa strada, resa ufficiale il 9 marzo. Dal 3 aprile, sperando nel miglioramento della situazione, tutto dovrebbe tornare alla normalità, ma sono tanti i punti di domanda riguardanti la ripresa.
Calcio. Il mondo del pallone, a livello professionistico e dilettantistico, sta navigando in un mare di incertezze. Dalla A alla Terza categoria sono poco chiare le direttive da attuare in questo periodo e successivamente. Le due squadre gelesi, Gela Football Club e Amatori, sono sulla stessa linea, decidendo di interrompere anche le sedute di allenamento. In Eccellenza, oltretutto, pare che le società vogliano usare il pugno duro nei confronti della Lega, come affermato dal presidente Luigi Rivecchio: «Io e tutti i collaboratori, abbiamo deciso di fermare tutte le attività. In un periodo così duro, lo sport passa in secondo piano. Dobbiamo tutelare la salute dei nostri atleti, ed anche se volessimo continuare ad allenarci, le strutture a disposizione non sarebbero idonee. Siamo costantemente in contatto con i ragazzi, i quali ci dimostrano con foto e video che stanno rispettando l’obbligo di restare a casa.
Per quanto riguarda il proseguimento della stagione – continua – ho avuto un confronto con le altre società del nostro girone, e la maggior parte sono concordi con il nostro pensiero: se si dovesse ripartire domenica 5 aprile, ci opporremo. È impossibile, oltre che rischioso, tornare a giocare con soli due allenamenti alle spalle. Altro problema consiste nel trovare una soluzione per recuperare gli incontri saltati. Giocare ogni tre giorni sarebbe assurdo, i nostri ragazzi non sono dei professionisti e la loro condizione ne risentirebbe. Altra soluzione impossibile da applicare, sarebbe quella di far slittare queste giornate alla fine, ma in questo caso il torneo sarebbe falsato. Siamo in attesa di chiarimenti».
«L’Amatori ha deciso di fermarsi – dichiara Maurizio Nassi – nel rispetto delle norme. Personalmente, non riuscirei ad allenarmi serenamente, sapendo di avere la responsabilità di tanti ragazzi. In questo momento la priorità è sconfiggere il contagio, mantenere la calma e sperare in tempi migliori. Dalla Lnd nessuna comunicazione, se non quella della sospensione di ogni attività. Se si dovesse ricominciare sarà complicato per tutti, moralmente e nei fatti. Seguendo il decreto precedente, saremmo dovuti ripartire dalla gara contro la Sommatinese. Adesso non sappiamo nulla. Colgo questa occasione, per ribadire ancora una volta, l’importanza di rispettare le regole. Restiamo a casa!».
Basket. La Melfa’s ha deciso di mandare tutti i giocatori stranieri ai propri paesi. Una decisione presa, in attesa di tempi migliori, ponendo in primo piano la salute degli stessi.
«Tenere i ragazzi qui sarebbe stata una responsabilità troppo grande, che non ci sentiamo di assumere. Siamo in emergenza, ed in questo periodo, bisogna pensare alla salute. Abbiamo interrotto, ovviamente, qualsiasi tipo di attività, anche giovanile. Rispettando le regole, possiamo uscire da questa situazione e sperare in tempi migliori».
In questo momento, ci troviamo tutti ad affrontare una partita difficile, ma che sicuramente vinceremo. Serve un atto di amore, verso noi stessi e chi ci circonda. Avremo tempo per abbracciarci. Adesso, è importare segnare, fare canestro, o una schiacciata, tutti insieme, seguendo le normative.
Volley. Nella pallavolo, la decisione di sospendere qualsiasi tipo di iniziativa era stata presa anzi tempo, aderendo ad una iniziativa della Fip Sicilia. Anche la società gelese è convinta che tale decisione sia la migliore per tutti.
«Fermarci e la cosa giusta per tutti – commenta il tecnico Giacomo Tandurella – dobbiamo tutelarci. Il campionato passa in secondo piano, dobbiamo pensare alla salute nostra e delle nostre famiglie. Col fatto che, molti famigliari sono tornati dal nord, come squadra ci saremmo esposti ad ulteriori rischi inutili. Con le ragazze, con cui sono in contatto costantemente attraverso i social, stiamo valutando l’ipotesi, quando ci saranno giornate migliori e l’emergenza sarà rientrata, di allenarci in luoghi aperti come in spiaggia. La stagione, se dovesse ripartire, sarà modificata, con molta probabilità, spostando le partite non disputate oltre la data di chiusura. Spero, soprattutto per le società di A e B, che lo Stato si adoperi in modo da non recare alcun danno economico. Fare sport è difficile anche sotto l’aspetto economico».