In casa Gela calcio siamo al rendez-vous. Entro venerdì 12, ore 18,00, scatterà l’ora x.
Sapremo, cioè, se il Gela calcio risorgerà dalle sue ceneri e parteciperà al prossimo campionato di serie D, o se si piegherà su se stesso e scomparirà dalla scena calcistica siciliana.
I Mendola, famiglia proprietaria del club, potrebbero fare un gesto di disponibilità per dare la possibilità, se davvero si trovasse qualcuno disposto a rilevare la società, inoltrando la domanda di iscrizione pur senza pagarne la tassa. In parole povere, presenterebbero in Lega la domanda senza la ricevuta del pagamento del versamento quale quota di iscrizione di 51 mila euro. La Lega prenderebbe atto della volontà dei dirigenti di iscrivere la squadra, ma non potrebbe fare a meno di rinviare il tutto al mittente osservando che la domanda è carente di documentazione essenziale, ovvero la tassa di iscrizione ed anche la certificazione della disponibilità di un campo omologato ove disputare le partite in calendario. Più di questo, secondo quanto dato sapere, i Mendola non sembrerebbero disposti a fare. La Lega molto probabilmente darebbe un ulteriore breve termine per perfezionare la domanda di iscrizione.
A chi servirebbe tutto questo? Servirebbe all’amministrazione comunale di disporre di altri 4-5 giorni per ritentare la disperata ricerca di nuovi dirigenti disposti ed in grado di rilevare il club.
Abbiamo appreso che alla vigilia del giorno di scadenza del termine il vicesindaco e assessore allo sport Terenziano Di Stefano e l’assessore ai Lavori pubblici Ivan Liardi hanno incontrato per ben due volte l’avvocato Fargetta, legale di fiducia del gruppo imprenditoriale Mendola. Di Stefano avrebbe rassicurato Fargetta dell’iter già avviato per avere lo stadio Presti agibile a settembre e di avere chiesto ed ottenuto la disponibilità del sindaco di Licata ad ospitare due-tre partite d’inizio campionato.
Sul fronte dei lavori allo stadio, dall’assessorato ai Lavori pubblici fanno sapere di avere già perfezionato l’acquisto della tribunetta in metallo che sarà installata nella gradinata nord. Trecento posti da mettere all’occorrenza a disposizione delle tifoserie ospiti, requisito indispensabile – oltre a tanti altri – per ottenere l’agibilità dell’impianto da parte dei Vigili del Fuoco, Genio Civile e Lega.
A giorni verrà aggiudicata la gara per la rimozione della tettoia della tribuna centrale. Tale intervento renderebbe più leggero il carico della struttura e quindi ottenere, oltre che la disponibilità degli oltre 2000 posti, anche l’agibilità degli spogliatoi sottostanti.
Prevista anche una rinfrescata alla curva Boscaglia ed alla sistemazione del fondo campo. A tal proposito sarebbero già stati presi contatti con la ditta Limonta, la stessa che anni fa ha realizzato il manto erboso misto.
Resta da stigmatizzare il disinteresse dimostrato sin qui dal mondo imprenditoriale che ha disertato – salvo qualche sporadica presenza – la riunione convocata lunedì scorso dal vicesindaco Di Stefano e dal presidente del Consiglio Sammito, che assieme all’assessore Liardi hanno preso l’iniziativa. Notata l’assenza del presidente di Confindustria nissena Gianfranco Caccamo.
Impresa ardua quella di tentare di salvare la serie D. Nessuna colpa da addebitare ai Mendola, altrettanto dicasi per l’attuale amministrazione comunale, insediatasi appena due mesi fa. Il male, la città sa farselo da sola. E da sola deve ritrovare, avere uno scatto d’orgoglio e rialzare la testa di fronte a questa tragedia sportiva.