Ancora una fase di forti tribolazioni per il Gela, e non solo per la mortificante sconfitta (1-6) rimediata per mano della Cittanovese sul neutro di Licata.
Un crollo anche di carattere psicologico insolito per una squadra che sui campi esterni aveva quasi sempre fatto un figurone. Ad aprire la fase tribolata c’era stato il prologo dell’esonero (o della fuga?) del direttore sportivo Giovanni Martello.
Nessuna comunicazione ufficiale, ad oggi, sui motivi dell’assenza di Martello al Dino Liotta di Licata. In verità, alle anticipazioni corrette del Quotidiano di Gela, la dirigenza, attraverso i suoi più stretti collaboratori, aveva cercato di minimizzare l’accaduto (una presunta aggressione al ds), proprio a due giorni dalla gara contro la Cittanovese. Quando i cronisti hanno ricevuto la distinta e constatata l’assenza di Martello, hanno fatto due-più-due.
Non solo. Da annotare la caduta di stile verso i cronisti del Quotidiano di Gela, “rei” di aver scritto quello che era accaduto in settimana. La reazione della società è stata scomposta, costringendo i suoi cronisti a pagarsi il biglietto d’ingresso per svolgere il suo lavoro all’interno dello stadio di Licata. Problemi anche per l’operatore tv dello stesso gruppo editoriale.
Il Quotidiano di Gela ha incassato il colpo, ricevendo la solidarietà dei colleghi. L’auspicio è che i rapporti vengano ripristinati. Negare l’ingresso di cortesia alla stampa accreditata (concesso in tutti gli stadi del mondo) non ha mai prodotto nulla di buono.Pare che dopo la figuraccia di Licata la società abbia imposto anche alla squadra il silenzio stampa. Aveva preannunciato un comunicato nelle 48 ore successive alla partita di domenica, ma fino al momento in cui scriviamo non è pervenuto alcun segno di vita da parte della dirigenza.
Peccato, perché tutti avevamo dato atto alla famiglia Mendola di continuare a gestire una società in condizioni disastrate per l’incuria della politica verso i bisogni dello sport, nella fattispecie la disponibilità dello stadio comunale. Disputare un campionato senza incassi e senza pubblico non è roba che si può sopportare.
I Mendola lo hanno fatto. Sono anche arrivati buoni risultati dopo l’avvento di Brucculeri e grazie al buon lavoro di Martello. E’ strano che la dirigenza abbia avuto questo atteggiamento nei confronti della stampa, l’unica, vista l’assenza di pubblico sugli spalti, a dare i dettagli delle gare disputate dal Gela, dentro (con le partite a porte chiuse) e fuori casa.
Si diceva del silenzio stampa. La squadra domenica dovrebbe presentarsi al San Nicola di Bari, per il ritorno contro la corazzata pugliese. Sappiamo solo che i giocatori si sono allenati regolarmente fino a venerdì mattina e che sabato sarebbero partiti per la Puglia. Non parla nessuno.
Il Gela, con i suoi 40 punti in classifica e a sei gare dalla fine del campionato non è ancora salvo. Gli servono una manciata di punti, due o tre, per mettere al sicuro la categoria con un buon margine di anticipo. Auguriamoci tutti che la serie D venga salvaguardata, sperando in una nuova stagione, con una classe politica più attenta e vicina ai bisogni di tutto lo sport.