Dopo aver esperito un timido tentativo di dirottare Gela-Nocerina (domenica alle 15) sul neutro di San Cataldo (mai sia!), si è optato per il Presti, che ancora una volta, e chissà per quanto tempo ancora, sarà interdetto al pubblico, per via dell’inagibilità cronica di curva e tribuna.
Nel silenzio spettrale, la squadra di Zeman (nella foto) cercherà di riscattarsi dalla prima sconfitta in campionato subita domenica scorsa a Troina, battuta d’arresto alla quale avrebbe contribuito la mancata concessione di un rigore in favore dei biancazzurri, che avrebbero almeno bilanciare il risultato.
Francamente, a questo punto e alle condizioni date, non sappiamo se dobbiamo continuare ancora parlare della vergognosa situazione del Presti o rassegnarci all’ineluttabilità del disinteresse a cui la politica ci ha abituati.
Il Gela, che fino a domenica scorsa aveva dimostrato di poter andare avanti senza pubblico, pareggiando in casa e vincendo in trasferta, dovrà da ora in poi fare i conti con gli avversari, che sul proprio campo fanno risultato e se capaci, facendolo anche fuori casa – cosa che è riuscito prima di Troina a fare anche ai biancazzurri – potranno scalare posizioni in classifica. Cosa che sarebbe riuscita anche al Gela se non avesse perso in terra ennese, come gli era riuscito a Messina e a Portici nelle due prime in trasferta.
Recriminare sulla mancata vittoria a Troina non serve. Oggi il Gela sarebbe secondo da solo in classifica a quota 11, dietro solo alla corazzata Bari, che ha interrotto sul proprio campo per mano della Turris la serie di vittorie dentro e fuori casa. I pugliesi hanno così dimostrato di avere qualche punto debole, il che autorizza le squadre che l’inseguono a sperare in un possibile aggancio in classifica. E il primo a farci un pensierino è l’Acireale, che con il colpaccio a Messina si è portato al secondo posto, a tre sole lunghezze dai baresi, ed ha sentenziato l’esonero di Infantino.
Oddio, non è che il Gela abbia delle velleità di promozione. Tra le squadre attrezzate per il salto di categoria oltre al Bari ce ne sono altre, ma nessuno – Gela compreso – vuole rassegnarsi all’idea di dover fare da comparsa, in un campionato che avrebbe avuto tutt’altra storia senza l’incomodo dei pugliesi.
Il Gela, pensi ora alla Nocerina. Aspettando di poter giocare con i tifosi sugli spalti del Presti