Campo amico stregato per un Gela orfano del suo pubblico.
Dopo i pareggi casalinghi in campionato in un Presti spettrale, arriva la sconfitta ai calci di rigore nella gara infrasettimanale di Coppa Italia di serie D, contro un Messina sulla carta domabile.
E’ stata una settimana di turbolenze quella che il Gela si sta lasciando alle spalle. Prima le dichiarazioni del tecnico Karen Zeman, che subito dopo l’amaro pareggio di domenica scorsa contro la Palmese aveva lanciato un pesante monito («Se la squadra dovesse continuare a giocare senza pubblico in casa, potrei andarmene»).
A seguire, il comunicato della società, in cui la famiglia Mendola denuncia lo stato di solitudine deprimente in cui è costretta ad operare: senza pubblico, senza sponsor, senza prospettive per il futuro. Considerazioni che hanno portato la dirigenza a gettare la spugna, annunciando il “liberi tutti” con decorrenza immediata. La squadra in tutta questa vicenda ha mostrato grande senso di responsabilità rimanendo al suo posto e dichiarandosi disponibile a continuare a giocare per questo Gela.
C’è stato poi l’incontro non risolutivo con il commissario straordinario del Comune Rosario Arena, il quale ha potuto garantire a squadra, dirigenti e tifoseria solo il suo impegno a restituire il più presto possibile il Presti alla fruizione della tifoseria.
Al momento e da febbraio scorso, come tutti sanno, su curva e tribuna pende il divieto di accesso al pubblico. Gli stessi giornalisti vengono stipati in una ristretta area delimitata da una rete metallica.
E’ una situazione insostenibile che rischia di far precipitare le cose in tempi brevi. I tifosi sono con la società.
Domenica trasferta impervia a Troina.