Una “soluzione ibrida per il bene della collettività” può essere vista come un “nuovo modo di fare politica” nel paese, al centro come in periferia. Lo pensa l'assessore delle tante deleghe e vicesindaco di Gela, Simone Siciliano (nella foto).
Fortemente discusso, più volte tirato in ballo dagli oppositori del Sindaco Messinese, tanto da assurgere al classico “pomo della discordia” in diverse occasioni, Siciliano ci rivela di essersi comunque ben rapportato con alcuni consiglieri comunali ed a cui, riconoscendone “la capacità di innescare ragionamenti politici costruttivi”, guarda con interesse. Pur ammettendo le criticità del territorio, dai rifiuti al randagismo, dalla portualità alle strutture sportive, passando attraverso il tema occupazionale legato alla riconversione industriale ed al parco agrofotovoltaico, il vicesindaco ha snocciolato tutta una serie di risultati raggiunti nel triennio, frutto di un lavoro che, nell'affrontare le emergenze, ha cercato di “pianificare” il futuro della città.
– E il porticciolo turistico?
«Questo martedì si è tenuta una conferenza dei servizi presso l'ufficio del Sindaco di Gela, che ho personalmente condotto alla presenza e con il contributo fattivo della Presidente del Consiglio, Alessandra Ascia. Vanno rimossi gli ostacoli burocratici all'attuazione degli interventi propedeutici alle attività di dragaggio e rifunzionalizzazione del porto rifugio. Registriamo un appesantimento burocratico da parte di alcuni enti verso un'infrastruttura fondamentale per cambiare una direttrice di sviluppo che punti sulle vie di accesso al mare. L'ente si è mosso anche sulla spinta di quei comitati ed associazioni che in rappresentanza della collettività ci hanno affiancato nella scelta di impiegare una quota parte rilevante degli oneri di compensazioni Eni, da destinare con un accordo specifico al rilancio del sistema portuale gelese. Manterremo alta l'attenzione affinché entro l'anno si possa realizzare l'intervento concordato tra Comune, Regione ed Eni».
– Nuovi spiragli sono emersi sulla vicenda del parco agrofotovoltaico.
«Ritengo un errore che l'ente comunale sia stato coinvolto in un investimento privato che doveva concludersi con trattative private tra il proponente e i proprietari dei fondi interessati dal progetto. Il Comune deve tutelarsi dal danno che ne deriverebbe se l'opera non si concretizzasse. E' un progetto che può avere refluenze occupazionali rilevanti, specie dopo la chiusura della Raffineria, sicché di concerto con il Mise ed il Ministero delle Politiche agricole, abbiamo lavorato ad un suo rilancio. Intanto, apprendiamo con favore il tentativo di Agroverde di chiudere un accordo con un'azienda importante nel campo delle energie rinnovabili, come la Tozzi Green».
– La città si è espressa per abbandonare l'ex provincia di Caltanissetta ed aderire alla Città metropolitana di Catania.
«Gela e Caltanissetta devono svolgere un ruolo baricentrico rispetto al bacino dei territori che ruotano attorno alle loro economie, senza per forza competere. E' nota a tutti la volontà espressa dall'attuale amministrazione comunale d'indirizzare rapporti con il versante orientale della Sicilia. Nello specifico abbiamo formalizzato la costituzione dell'Area logistica integrata della Sicilia Sud-Orientale, mettendo Gela assieme a Messina, Catania, Augusta e Siracusa. Così come è nota la volontà di far parte della nuova Autorità di Sistema Portuale di Catania e Augusta. Per quest'amministrazione la naturale area di estensione è quella dell'ex provincia catanese, mentre quella di Caltanissetta dovrebbe essere l'area centrale e l'ex provincia di Enna».
– Sullo sport sono piovute diverse critiche.
«L'amministrazione ha agito affinché lo sport in generale fosse fonte di ispirazione per i giovani, cercando di garantire a tutti lo svolgimento degli eventi sportivi sul territorio gelese. Per consentire alle associazioni sportive di poter usufruire dell'impiantistica sportiva in modo paritetico abbiamo fatto approdare in consiglio comunale il regolamento per la concessione dei beni impiantistici. Auspichiamo una sua approvazione. D'altra parte, è innegabile che importanti strutture sportive abbiano mostrato segni di inadeguatezza alla pubblica fruibilità, il che ci ha costretti, agendo tempestivamente e nel rispetto delle norme vigenti per il ripristino delle condizioni di agibilità, a doverli temporaneamente chiudere onde evitare drammi annunciati».
– davvero così difficile sconfiggere il randagismo?
«Il problema del randagismo non è un problema confinato al territorio di Gela come si evince dalle cronache non solo locali. Stiamo arginando, seppur con difficoltà, il problema dei cani randagi contenendo il fenomeno di avvelenamento di massa verificatosi in diversi comuni siciliani. In questi giorni abbiamo finalmente individuato con l'Asp di Caltanissetta, l'area dove poter istituire l'anagrafe canina e il centro di microcippatura e sterilizzazione. Abbiamo dovuto constatare l'inefficacia del servizio di accalappiamento, rivelatosi inadeguato per le necessità del territorio, per cui ho provveduto a farlo mandare nuovamente in gara richiedendo una maggiore attenzione rispetto ai requisiti dei partecipanti».
– Tre anni fa il debutto nella politica attiva, come valuta la sua esperienza sul piano personale?
«Questi tre anni di amministratore della città mi hanno permesso di vivere appieno e da vicino le problematiche di un territorio complesso che vive una profonda crisi identitaria. Un'esperienza che mi ha permesso di riscoprire i valori dell'essere cresciuto in un ambiente salesiano, facendo forza sui principi della cultura scoutistica e dell'essere “rotariano”, e cioè quello di servire il mio territorio al di sopra di ogni interesse personale, nel tentativo di lasciare a chi verrà dopo di me, un posto migliore rispetto a quello che ho trovato».