Il mistero sulla raccolta dei rifiuti a Gela è ancora lontano dall’essere risolto, se anche il consigliere comunale Siragusa, che ha studiato e continua a studiare la materia, è convinto che nei meandri dei “servizi aggiuntivi” si nascondano particolari voci tutte da scoprire.
Nel frattempo alcune voci fanno rabbrividire: 1.174.000 euro per “riassetto fuori orario” (oltre 3.200 euro al giorno), 1.450.000 euro per diserbo e ampliamento spazzamento (circa 4.000 euro al giorno), e poi 250.000 euro per rimuovere le gomme da masticare, e via dicendo.
Quali saranno le ulteriori scoperte? Magari 300.000 euro per rimuovere le “caccole” in tutto il territorio, altri 500.000 per raccogliere gli escrementi di cani, gatti, topi e altri animali con cui conviviamo, e chissà, trecentomila euro per rimuovere i residui , organici e non di incontri amorosi in luoghi appartati.
Io partirei da due punti fondamentali. Il primo è l’aggiudicazione di un servizio importante e basilare per la città mediante un maxi appalto. E’ chiaro che l’impresa che si aggiudica il servizio deve ottenere un profitto: è legittimo, ognuno lavora per guadagnare. Ma spesso (come di recente è stato “scoperchiato” in Campania e in Lazio) questi appalti generano avidità da parte di qualche esponente politico, avidità che si tramuta in richieste di “mazzette” e di posti di lavoro per amici e clienti (naturalmente a Gela questo non è successo, figuriamoci). Quindi, non sarebbe male che il Comune programmasse a medio termine la gestione diretta del servizio. Come si faceva una volta, con dipendenti comunali e mezzi comunali, senza intermediari di nessun genere.
L’altro punto è l’inciviltà della popolazione. L’amministrazione comunale annuncia a più non posso che la raccolta differenziata a Gela supera il cinquanta per cento, percentuale di sicuro apprezzabile se paragonata ad altri comuni. Questo è il bicchiere mezzo pieno. Il bicchiere mezzo vuoto è che un gelese su due è “vastaso”, incivile, non fa la differenziata, possibilmente butta l’immondizia in giro.
Questi cittadini “lurdi” andrebbero puniti e multati, ma sappiamo benissimo che non è possibile, perché non c’è nessuno in grado di controllare il territorio: i vigili urbani sono ridotti ai minimi termini, mentre i volontari animalisti (ai quali il sindaco aveva graziosamente affidato il compito di stanare gli incivili) non hanno fornito grandi risultati.
Quindi, l’unico modo per invogliare i “vastasi” a comportarsi in modo civile è un meccanismo che possa premiare, con evidenti sconti sulla tassa, chi rispetta le regole. Naturalmente per far ciò servirebbe un diverso modo di effettuare la raccolta dei rifiuti, ma da questo orecchio l’amministrazione comunale è sorda. Per i nostri valenti amministratori la soluzione è una sola: aumentare i “servizi accessori” ed aumentare allo stesso modo la tassa per la raccolta dei rifiuti. Un aumento, ipotizzato del quaranta per cento, che renderebbe ancora più povere le famiglie gelesi che ancora si ostinano a non emigrare.
Il problema, quindi, non è il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: è che la bottiglia è ormai piena, e basta una goccia per farla traboccare.