“Civico”, ma non da meno dei partiti veri. Ha avuto il suo congresso (il primo), la sua nuova segreteria, tanti invitati (più o meno nobili), il suo dibattito, delegati e figure minori.
Così, il movimento politico “Una Buona Idea” si è presentato domenica scorsa al suo primo congresso cittadino. C’è stato il tutto esaurito, con l’ex chiesa San Giovanni senza una sedia libera. Solo posti all’in piedi.
C’era il sindaco della città, Terenziano Di Stefano, ispiratore e padre fondatore del movimento, c’erano militanti della prima ora e nuovi simpatizzanti. Nutrita anche la presenza ospite, in maggioranza esponenti delle forze politiche che governano la città, ma anche rappresentanze sindacali, la cui presenza dimostra quanta considerazione riscuota il movimento anche in questo ambito.
Abbiamo notato tra gli altri il deputato regionale M5S e vice presidente dell’Ars Nuccio Di Paola, la senatrice dello stesso partito, Ketty Damante; il deputato Ars di Fratelli d’Italia Totò Scuvera, l’ex deputato Ars del Pd Lillo Speziale, Giovanni Ferro e Franco Di Dio, del comitato reggente del Pd di Gela cittadino; gli assessori Dem Giuseppe Fava, Peppe Di Cristina; gli assessori del M5S Simone Morgana, Romina Morselli; gli assessori Valeria Caci e Filippo Franzone; i consiglieri comunali di “Una buona idea” Giovanni Giudice, Rosario Faraci, Massimiliano Giorrannello, Floriana Cascio. Si è scomodato anche Salvatore D’Arma (Comunisti Italiani).
A moderare il dibattito, Alfonso Peritore. Al tavolo di presidenza, Rino Licata (segretario in pectore), i soci fondatori Giovanni Scicolone e Bruna Consoli (Giovani Idee).
Ad aprire la serie di interventi è stato Giovanni Scicolone, il quale si è lanciato in un sintetico percorso a ritroso, e a tratti commovente, partendo dalla fondazione del movimento, nel 2016, quando sembrava impossibile neppure immaginare una crescita di questa portata, fino ad esprimere un sindaco e e forse anche un presidente del Libero Consorzio, carica alla quale aspira Terenziano Di Stefano, attuale primo cittadino di Gela.
Quando è stato il momento del sindaco, la parte di sala occupata dai militanti di “Una buona idea” si è lasciata andare in un’enfatica esplosione di giubilo. Ed è qui che si è avuta la sensazione che in città stesse nascendo un nuovo leader politico, in grado di attrarre consensi e nuovi adepti.
Di Stefano sta facendo un passo più lungo della sua gamba? Troppo presto per dirlo. Di sicuro, se vuole continuare a mantenere la leadership della coalizione, dovrà stare attento a non cadere nella morsa dei conflitti che inevitabilmente sorgeranno in seno ad essa, mammano che si avvicineranno le future “chiamate” al voto, per Regione, Camera e Senato. Arriverà il momento in cui potrebbe essere chiamato a fare scelte azzardate. Di Stefano, insomma, non potrà continuare a stare in mezzo, equidistante dai due partiti – Pd e M5s – che lo hanno fatto eleggere e che lo sostengono, pronti però ad azzannarsi l’un l’altro con l’approssimarsi del voto.
Tornando al suo intervento dal pulpito, Di Stefano ha colto l’occasione per rinnovare l’impegno della maggioranza, in questa fase ancora in difficoltà per via del dissesto finanziario del Comune di Gela; situazione prossima a migliorare, ora che è stato dipanato il nodo delle royalties.
Il sindaco ha anche accennato alla sua candidatura alle elezioni di 2° livello a presidente del Libero Consorzio di Caltanissetta, fissate per domenica 27 aprile, la cui sfida viene definita come un’opportunità di rilancio per l’intero territorio, da cogliere in maniera condivisa e che metterà Gela, il più popoloso Comune dell’intera provincia, al centro di questa area vasta.
Sognano anche i giovani del movimento civico “Una Buona Idea”, rappresentati da Bruna Consoli.
“Giovani Idee”, ha detto la Consoli, «è più di un semplice gruppo. E’ un laboratorio di creatività, di innovazione e di passione. Ogni membro porta con sé esperienze, talenti e sogni che possono contribuire a costruire una comunità più inclusiva e sostenibile».
A fine congresso, l’elezione del nuovo organismo direttivo. Sono stati eletti Rino Licata (segretario cittadino), Nicola Rinzivillo (vice segretario), Daniela Abela (componente segreteria), Alfonso Peritore (presidente), Debora Pistritto (vice presidente).
Quello che segue è uno stralcio dell’intervento del segretario neo eletto, Rino Licata.
«Crescere significa anche alzare l’asticella degli obiettivi, allargare il respiro della propria azione politica, interloquendo con i livelli istituzionali più alti. Gela è la 7ª città della Sicilia per popolazione e se vuole evitare l’isolamento deve trovare il coraggio di osare e pensare oltre i propri confini».
Un appello alla maggioranza: «Questa amministrazione deve farsi promotrice di un cambiamento di mentalità, che nella sua essenza è il cambiamento culturale per eccellenza.
Laddove terminano i confini territoriali delle nostre competenze, dobbiamo agire da pungolatori, stimolando l’azione di enti intermedi, Regione e Stato con cui confrontarci, se vogliamo che si realizzino interventi infrastrutturali che comportino ricadute eccezionalmente positive sulla nostra città»
E conclude con l’indicazione di alcuni punti programmatici: «Penso alla viabilità su rotaie che ci colleghi con le tre città metropolitane ed i capoluoghi provinciali; penso ai collegamenti stradali come la Gela Agrigento, la Gela-Catania e la Gela-Ragusa. Penso al collegamento diretto con l’aeroporto di Comiso, in attesa del completamento dell’autostrada Siracusa-Gela; penso ad un rilancio del porto isola, fino a farne un hub commerciale con retroporto e spazi per container nelle aree dismesse da Eni nell’ex petrolchimico, oltre che nelle aree ex Asi. Penso infine ad un centro universitario per i giovani, gelesi e del comprensorio».