PLI: «Occorre un nuovo patto della salute tra la politica, Asp e parti sociali»

PLI: «Occorre un nuovo patto della salute tra la politica, Asp e parti sociali»

La sezione di Gela del Pli, nell'ultima assemblea, ha valutato negativamente le conclusioni a cui sono pervenuti i Consiglieri comunali nella seduta monotematica sulla sanità locale, intravedendo approssimazione e scarsa conoscenza dell'argomento.

Ora, aldilà della notevole caduta di stile dell'intero consiglio comunale, per l'aggressione verbale cui sono stati sottoposti gli ospiti dell'Asp intervenuti, ci si è abbandonati ad una passerella oratoria per giustificare una seduta di consiglio comunale che non è pervenuta ad alcuna decisione organica.

Se  è comprensibile assistere a relazioni sanitarie insufficienti da parte dei non addetti ai lavori  circa la disastrosa situazione del comparto sanitario locale, non si giustifica da parte dei medici  consiglieri comunali presenti in consiglio.

Le argomentazioni negative riguardano:

L'Utin: è l'Unità di Terapia Intensiva Neonatale, cioè quel reparto in cui devono essere accolti i nati prematuri con disturbi respiratori e cardiocircolatori o con disturbi legati alla nascita.

E' stata prevista la sua allocazione presso il V. E. di Gela e non a Caltanissetta dal Piano sanitario regionale; i macchinari sono giacenti nei sotterranei del nostro ospedale già da qualche decennio ma, ad onor del vero, trattandosi di reparto particolarmente delicato, occorrono delle figure altamente specializzate come Neonatologi, Infermieri di Utin, Fisioterapisti, Terapisti del linguaggio, Assistenti sanitari.

Da informazioni ricevute si è provveduto ripetutamente a ricercare Neonatologi o in ogni caso figure specialistiche per la bisogna, ma non si pervenuti ad alcuna accettazione per la direzione del reparto Utin.

A chi strumentalmente associa il reparto di pediatria, retto con eccellente lavoro dal suo Direttore, all’Utin, rispondiamo che non c’entra nulla, perchè il percorso clinico è rappresentato dai bisogni del prematuro che viene ricoverato presso un reparto Utin e poi una volta risolto il problema indirizzato al reparto di pediatria.

Poi è pretestuosa la polemica circa la mancata presenza in ospedale del reparto di Emodinamica, essendo un reparto per la cui attivazione sono necessari ingenti fondi, figure  professionali altamente specializzate, organizzazione ospedaliera assolutamente mancante nel nostro nosocomio ed in ogni caso, solo per i non addetti ai lavori, diciamo che è praticamente impossibile un reparto di Emodinamica a Gela, essendo la nostra città circondata da una rete di Emodinamica ad Agrigento, a Ragusa, a Caltanissetta, ad Enna e non è prevista dall'attuale piano sanitario regionale a Gela.

La Stroke Unit: cioè quel reparto di Neurologia  dedicato alla gestione e al trattamento della fase acuta di un ictus ischemico ed emorragico cioè fondamentalmente un reparto che riduce significativamente la mortalità e la disabilità legate ad accidenti cerebrovascolari acuti. Anche qui, polemiche pretestuose: è presente una stroke ad Agrigento, a Caltanissetta, ad Enna, a Ragusa e non è prevista dal Piano sanitario regionale una stroke unit a Gela.

Però su sollecitazione del coordinatore cittadino del Pli, Dott. Gianni Incardona (in foto), sono state avanzate delle proposte da riportare al nuovo Assessore Regionale, Daniela Faraoni, già Direttore Generale dell'azienda sanitaria più grande d'italia l'Asp di Palermo, eccellente manager, che conosce, essendo di Serradifalco, le dinamiche della sanità in provincia di Caltanissetta,e che riteniamo possa ripercorrere le gesta di un altro Serradifalchese Assessore alla Sanità, l,On.le Bernardo Alaimo.

Il Partito Liberale sezione di Gela, che mi onoro di rappresentare, ritiene che è necessario aprire un confronto anche serrato, non polemico, con il management del’Asp per ottenere il potenziamento dei reparti di medicina, ortopedia, chirurgia, otorinolaringoiatria, di dotare il reparto di Senologia di locali idonei e di personale specializzato nell'accoglienza di pazienti particolarmente vulnerabili;

di migliorare con una organizzazione diversa i locali di Pronto Soccorso e OBI, reparti che si trovano eroicamente a fronteggiare giornalmente situazioni incresciose; di accelerare i lavori della Casa di Comunità di via europa, al fine di decongestionare il lavoro improbo degli operatori del Pronto Soccorso, ed in ciò la nuova Assessora regionale è particolarmente attrezzata avendo inaugurato una delle prime case di comunità a Petralia Soprana, l’anno scorso.

Ma tutto ciò sarebbe vano se non accompagnato da una rivoluzione culturale che impegni le professionalità eccellenti presenti nel nostro ospedale ad una accoglienza e umanità nei riguardi della popolazione sofferente.

Chiederemo un incontro con la nuova Assessora ma non per manifestare il disagio di una comunità, quella gelese, che vive giornalmente  le difficoltà di una Sanità “malata” ma per stabilire, step e cronoprogrammi specifici con date certe per stabilire, per esempio l'apertura di un reparto di neurologia con posti-letto autonomi e non collegati al reparto di Medicina;

con strategie di primo livello per ridurre a zero le liste di attesa; per il potenziamento del reparto di cardiologia; per l'apertura immediata dell'elipista per l'elisoccorso (è inconcepibile e dilettantesco organizzare viaggi a Palermo per parlare con l'Assessora e non chiedere con immediatezza e senza giri di parole, essendoci già la sede e i fondi, l'elisoccorso).

Chiederemo anche che non può essere peregrina l'idea di una nuova azienda ospedaliera che includa Gela e Caltagirone Butera, Niscemi, Mazzarino, Licata in una possibile riforma della rete ospedaliera regionale così anche un nuovo ospedale del comprensorio (Gela, Niscemi, Mazzarino, Riesi, Licata) finanziato certamente con fondi FSC per 130 milioni di euro e di cui a tutt’oggi  l'Amministrazione comunale non ha contezza perchè  i suoi uffici sono campioni nell'ottenere definanziamenti a go-go!

Il Consiglio comunale di Gela,nella seduta monotematica sulla Sanità, ha ritenuto di non dare la parola ai rappresentanti dell'Asp di Caltanissetta, perchè non avendo studiato approfonditatmente l'argomento avrebbero avuto poche possibiltà di strumentalizzazioni e ipocrisie: essendo, noi del Pli, in buona fede possiamo affermare che dall'Asp sono stati riversati sul territorio di Gela decine di milioni di euro per i diversi reparti, per il PTA, per potenziare la digitalizzazione dei servizi sanitari;

a ciò si aggiunga il maxi concorso per 170 medici e qui la nota dolens che porta i modesti politici, che sanno fare solo polemica – mi riferisco anche e sopratutto a chi, come il M5S, e addirittura il componente della commissione sanità dell'Ars del Pd recentemente venuto a Gela – a non comprendere che vi è in atto in Italia e sopratutto in Sicilia un’emorragia di personale sanitario e parasanitario  con dimensioni di dimissioni dal SSN oceaniche! Ahi voglia di indire concorsi per il reclutamento di medici!

Mi auguro, a questo punto, che la recente notizia della nomina delle commissioni esaminatrici per il concorsone dell'Asp, possa sortire gli effetti sperati e per Gela come per Caltanissetta. Per cui, occorre un nuovo patto della salute tra la politica, ma quella idonea, il management dell'Asp, i sindacati, e le associazioni dei cittadini, perchè solo con piccoli ed individuati step potremo mettere il nostro ospedale in grado di rispondere al bisogno di salute di un territorio che vive condizioni di disagio ma solo perchè amministrato da incompetenti presuntuosi.

PLI - Sezione di Gela - Il coordinatore: Gianni Incardona)