Le sue radici politiche affondano nella tradizione di sinistra, di cui ha conservato l’aria – oltre gli argomenti – da intellettuale, anche con l’adesione avvenuta alcuni anni fa al Movimento 5 stelle.
L’avv. Francesco Castellana, attuale capogruppo pentastellato in consiglio comunale, ha creduto nella candidatura a sindaco di Terenziano Di Stefano, sin dalla prima ora condividendo con il partito il percorso intrapreso nelll’agorà. Fino al trionfo culminato al ballottaggio: «il nuovo tornante politico e la nuova grammatica politica forgiata all’interno dell’agorà e proposta ai nostri concittadini – ha esordito – ha creato un nuova forza propulsiva, un entusiasmo di partecipazione democratica.
Ha consegnato e diffuso alla città una visione progressista, intesa come processo necessario per raggiungere condizioni di vivibilità dignitosi e di maggiore qualità. Tutti elementi che, a partire dalla coalizione di centro sinistra, hanno poi contagiato positivamente alcuni segmenti di estrazione politica opposta, e che nella fase del ballottaggio si sono lasciati travolgere dalla buona proposta politica del candidato sindaco Terenziano di Stefano».
Su questo successo, invero, il Movimento cinque stelle è parso avere da subito le idee ben chiare: «ci siamo presentati alla città – ha ribadito – con un nuovo linguaggio politico, con una nuova visione di città, con un nuovo/vecchio e riproposto approccio di partecipazione democratica effettiva e concreta. Del resto anche la politica e i processi storico-politici sono ciclici ed epigoni.
In primo luogo con il metodo dell’ascolto, abbiamo avviato meccanismi di connessione e relazione con tutti i corpi sociali intermedi della città e da questi siamo partiti per raccogliere le istanze sociali di tutte le categorie del nostro tessuto sociale, concatenandole in un percorso di eterogeneità delle richieste cittadine, per costruire un unico fondamento politico che ha avuto la sua essenza nel nome del nostro candidato, divenuto oggi sindaco della città».
Così come pare chiara la sua idea sullo scenario evolutivo del movimento: «nel mio percorso di formazione politica – ha spiegato – ho imparato che la rivoluzione dei movimenti nelle piazze ha la necessità di trasformarsi in establishment se quella idea di rivoluzione vuole poi trovare attuazione concreta e diventare proposta di governo del paese.
Per ottenere un vero radicamento territoriale dell’azione politica occorre quindi abbandonare l’idea del movimento liquido e fluido, per dirla con Zigmund Bauman, e occorre ben strutturarsi nei territori con un sistema partitico verticistico ma collegiale. Il movimento 5 stelle ha maturato tale necessità evolutiva e di nuovo cominciamento e per tale motivo sta celebrando in questi mesi un percorso costituente sporto a tali obiettivi senza però abbandonare i valori fondanti e iconografici delle 5 stelle».
Intanto, sul piano personale, con quest’avventura consiliare si passa dalla teoria alla pratica: «l’entusiasmo e la passione per la politica – ci h risposto – mi hanno sempre accompagnato e contraddistinto nel mio percorso esistenziale. Oggi tali pilastri e tali certezze mi offrono la possibilità di attuare concretamente la teoretica filosofica e politica che ho sempre studiato e abbracciato, e che oggi nel mio ruolo di consigliere cerco di mettere in campo per il bene della mia città. Rilevo tanto entusiasmo ed una poderosa energia tra gli scranni del consiglio e nella composizione della giunta.
Ho riscontrato in tutti i consiglieri, sia della maggiorana che della minoranza, e tra tutti i componenti della giunta tanto entusiasmo, tanto impegno, competenza e determinazione nella risoluzione di ataviche criticità che soffocano da sempre la nostra città. Un mio ringraziamento particolare va innanzitutto al Sindaco e all’assessore Franzone per avere affrontato, sin da subito, le criticità legate all’ordinaria distribuzione dell’acqua; azione efficace che oggi ci posiziona in un contesto di normalità rispetto a tante altre città della Sicilia messe in ginocchio dalla carenza di acqua».
E nei rapporti con le minoranze consiliari? «Vedo tanto rispetto reciproco – ha osservato l’avv. Castellana – nelle posizioni politiche seppure distanti e diverse e ciò avviene quotidianamente nei lavori delle commissioni consiliari, dove ho incontrato colleghi consiglieri di minoranza mossi e spinti da una spiccata rettitudine e da un’etica politica degna di importante rilievo. Abbiamo tutti un unico obiettivo e cioè risollevare le sorti della nostra città».
Con l’ingresso in Giunta dei di due assessori dem sono iniziati però i primi screzi in maggioranza. «La politica – ha precisato – è un atto di coesistenza tra gli uomini e di mediazione volta ad disinnescare i conflitti tra diverse posizioni. Il sindaco di Stefano ha già mostrato di essere un buo n padre di famiglia per la buona e giusta gestione della res pubblica, nel rispetto di tutti i ruoli, di tutte le posizioni e di tutti i valori».
In un viatico che possa finalmente accompagnare Gela verso la normalità: «l’ho già enucleato durante la campagna elettorale – ha ricordato – e nel mio primo discorso di proclamazione e giuramento in consiglio comunale: Gela diventerà una citta normale grazie ai percorsi di educazione e formazione della nostra comunità e che abbiamo già programmato e messo in campo con progetti culturali finalizzati per materia e per contesti categoriali.
Con la commissione cultura, con il sindaco e con l’assessore alla cultura Viviana Altamore stiamo accelerando il percorso di allestimento definitivo della Biblioteca comunale. Cuore pulsante della nostra comunità, la biblioteca sarà messa in rete e sarà avviata ad un processo di interconnessione con le scuole e con tutte le associazioni culturali e ciò per elevarla a pantheon della cultura, dell’educazione e della formazione dei nostri cittadini, giovani, studenti e genitori tutti».