Sette sono candidati gelesi in corsa alle elezioni politiche del 4 marzo.
Sono Pino Federico, candidato della coalizione di centrodestra al collegio uninominale di Gela per la Camera; Franca Gennuso, candidata di Liberi ed Uguali al collegio uninominale di Gela per la Camera; Pietro Lorefice, candidato del Movimento 5 Stelle al collegio uninominale di Gela per il Senato; Totò Sauna, candidato del Popolo della Famiglia al collegio uninominale di Gela per il Senato; Giusi Bartolozzi, candidata capolista di Forza Italia al collegio plurinominale di Gela-Agrigento-Mazara per la Camera; Dafne Rimmaudo, candidata nella lista di Liberi ed Uguali al collegio plurinominale di Gela-Agrigento-Mazara per la Camera e Piero Lo Nigro, candidato capolista di Insieme al plurinominale di Gela-Agrigento-Mazara per la Camera. Sauna è candidato del Popolo della Famiglia anche al collegio plurinominale per il Senato.
La sorpresa dell'ultima ora è la gelese Giusy Bartolozzi, poco conosciuta in città ma molto apprezzata altrove e negli ambienti legati alla sua professione. Giudice penale e civile alla Corte d'Appello di Roma e compagna del vicepresidente della Regione siciliana, Gaetano Armao, la Bartolozzi è candidata della coalizione in uno dei tre collegi uninominali di Palermo ed è stata scelta a capo della lista forzista nel collegio plurinominale di Gela-Agrigento-Mazara, il che – considerati i 6 seggi disponibili – la pone con un piede dentro Montecitorio, al pari delle nissene Cancelleri (M5S) e Cardinale (Pd), come d'altronde dello stesso Pagano (Lega) capolista a Palermo.
Per altro verso, il forzista locale Federico non può non considerarsi il favorito del collegio uninominale di Gela alla Camera. Un collegio che (senza Niscemi e Resuttano) coincide con lo stesso collegio in cui è stato eletto presidente della Provinciae per due volte deputato regionale, sfiorando il tris lo scorso novembre.
E' il candidato di una coalizione che, solo pochissimi mesi fa, in questo stesso collegio ha conseguito più consensi di tutti. L'unico avversario degno di questo nome è il grillino Pignataro che può sperare nella scarsa compattezza della coalizione di centrodestra, ma deve lavorare non poco per via dei tanti mal di pancia causati dalla riconferma della Cancelleri. Per il resto, il Pd ha sostanzialmente rinunciato al collegio uninominale, schierando la Augello, fino a ieri dirigente nissena Udc, mentre la candidatura della gelese Franca Gennuso per Leu all'uninominale – così come del resto quella di Dafne Rimmaudo al plurinominale – rappresenta una verniciata di freschezza. Vincere equivarrebbe ad un'autentica impresa.
Ed anche al Senato il Pd ha sostanzialmente abdicato, schierando dopo diverse rinunce e solo all'ultimo momento la Petitto. Ad Enna e provincia la coalizione di centrodestra non è così forte come nel collegio nisseno, tanto che alle scorse regionali i due seggi ennesi furono conquistati da M5S e Pd.
Insomma, anche il gelese Pietro Lorefice ha grossissime chances di farcela nel collegio uninominale di Gela al Senato (province nissena ed ennese), con il risultato di vedere in Parlamento tre concittadini (Bartolozzi, Federico e Lorefice), a pareggiare quantomeno i conti con i tre nisseni pressocché già piazzati (Cancelleri, Cardinale e Pagano). Certo, Federico e Lorefice da buoni gelesi dovranno sudarsela non poco, al fine di portare l'acqua anche al proprio mulino e non solo a quello degli altri (nisseni).