Un conto è ritirarsi per libera scelta, un altro conto è farlo perchè costretto da un rifiuto generale, al limite della mortificazione.
Greco è stato messo all’angolo. Persino le liste che lo hanno sostenuto fino all’ultimo in giunta lo hanno lasciato solo, prendendo ognuna strade diverse.
dovrebbe chiedersi perchè ha fatto questa fine, abbandonato dalla gente e non solo dalla politica. E’ come se fosse vissuto questi cinque anni in un’altra realtà, senza rendersi conto che, rifiutando critiche e consigli, litigando con tutti, alla fine dimostrando – dati alla mano – di non essere all’altezza del ruolo.
Ad oggi, non c’è un’opera che porti il suo nome e se la stampa lo scrive replica che ce l’abbiamo con lui. Questo è il risultato di una dissennata gestione politica-amministrativa. Forse un esamino di coscienza lo aiuterebbe a capire perché ancora oggi, a meno di un mese dalla presentazione delle candidature, non riesce a decidere cosa fare, ora lasciando intendere che potrebbe candidarsi, domani facendo i conti con il deserto che ha creato attorno a sé.
Sul fronte delle candidature a sindaco ormai definitive e le trattative per strappare gli uni agli altri quanti più aspiranti consiglieri comunali, si registra una frenetica attività per i cinque candidati alla poltrona di sindaco: in ordine alfabetico, Grazia Cosentino, Terenziano Di Stefano, Miguel Donegani, Filippo Franzone e Salvatore Scerra.
Per due elezioni consecutive, il Pd abdica dal suo ruolo di polo attrattivo per la sinistra. Non è riuscito a imporre un suo candidato e tra scegliere un candidato a sindaco che è anche un suo dirigente (Donegani) e un candidato a sindaco proposto dal M5S (Di Stefano), ha scelto quest’ultimo.
Ci sarebbe poi da fare una riflessione sulla macedonia confezionata dai vari candidati, segnale inequivocabile di come si è ridotta la politica gelese negli ultimi anni, dove ognuno risponde a se stesso. Così Forza Italia la si ritrova un po’ sparsa con Fratelli d’Italia un po’ con La Cosentino, un po’ con Totò Scerra; così anche nell’Mpa e Lega dove è successo un mezzo terremoto; così ancora nel Pd, un po’ con Donegani, un po’ con Terenziano Di Stefano.
Politica da rifondare, perchè il rischio può essere la desertificazione.
Per quel che può valere, infine, è stato diffuso nei giorni scorsi un improbabile sondaggio dello studio Ghisleri: Cosentino33%, Di Stefano 28%, Scerra 18%, Donegani 10% e Franzone al 4%. Una fake news a tutto tondo.