Sul fronte delle candidature, qualche sorpresa c’era da aspettarsela.
Sapevamo, cioè, che bastava spostare una sola pedina, e lo scenario sarebbe cambiato. Oggi, con il ritiro improvviso e inaspettato di Casciana (FdI) e l’entrata a gamba tesa di Totò Scerra (ormai ex di Fratelli d’Italia), possiamo parlare a questo punto di 5 candidati ufficiali. Scerra ha tirato fuori la sua “Alleanza per Gela”, con ben sei liste a sostegno.
Non solo, ma ha tirato dentro anche l’ex deputato Ars ed ex presidente della Provincia, Pino Federico. Il ritiro di Casciana e l’autocandidatura di Scerra hanno creato un mezzo terremoto nel centrodestra, perchè frattanto la Grazia Cosentino, dirigente di Srr Impianti, che si è vista improvvisamente circondata da una inaspettata ondata di consensi, è diventata di botto il terminale per gli scontenti di Forza Italia, di Fratelli d’Italia, di una presenza residuale di Mpa e di un considerevole apporto di Italia Viva, Azione e frange moderate.
Niente di nuovo sul fronte dei Progressisti (o se si vuole, del centrosinistra). Miguel Donegani, dirigente del Pd e fondatore del movimento Progressisti e Rinnovatori (PeR), si aspettava la logica confluenza del Pd. Così al momento non è avvenuto. Francamente non è chiara la leadership del Partito Democratico, non si capisce, cioè, se comanda ancora il vecchio leader Lillo Speziale o se lo scettro davvero lo tiene il commissario Arancio, detto il “temporeggiatore” .
Giuseppe Fava, ex presidente del Consiglio comunale ed ex assessore, è diventato un’altra spina nel fianco di Speziale e Arancio. Fava, insomma, spinge verso Terenziano Di Stefano e il M5S. Se dovesse passare la linea di Fava, per la seconda volta in cinque anni il Pd non avrà un suo candidato a sindaco.
Fa una certa impressione vedere il Pd in così grave difficoltà.
Franzone conferma la sua candidatura. Saranno così cinque i candidati a sindaco: Grazia Cosentino, Terenziano Di Stefano, Miguel Donegani, Filippo Franzone e Salvatore Scerra.