Fino all’anno scorso, erano in pochi a crederci.
Oggi, forse, non ci crede più neanche lui, pur dandosi un gran da fare nell’affannosa ricerca di sponde che potrebbero ravvivare la speranza di una sua improbabile ricandidatura. Stiamo parlando del sindaco uscente Lucio Greco(nella foto).
A sbattergli le porte in faccia sono stati per primi alcuni consiglieri di liste civiche che ne avevano determinato la risicata elezione. A seguire lo ha fatto anche qualche assessore, al cui elenco negli ultimi giorni si sono iscritti Francesca Caruso (Azione) e la Morselli, fino a qualche settimana fa fidatissima di Greco, dal quale – a sorpresa – ha deciso di prendere le distanze per seguire la linea politica regionale del forzista Falcone.
Discorso a parte per l’Mpa di Raffaele Lombardo, che non vuole Greco tra i piedi, probabilmente perché lo ritiene un perdente, e punta su un suo uomo nella persona del pediatra Rosario Caci, primario ospedaliero. Gli autonomisti, intanto, mantengono in giunta il loro assessore Costa, come per dire: “ti facciamo compagnia fino alle elezioni, ma poi devi levarti di torno”.
In ambienti interni al partito dell’ex governatore Lombardo sono convinti che sul dott. Saro Caci potrebbero trovare sponde in ordine sparso in Fratelli d’Italia (gruppo Scuvera, destinato ad entrare all’Ars), nella Lega e in Forza Italia. Senza trascurare una possibile convergenza di Pino Federico, nel caso in cui l’Mpa dovesse trovarsi costretto (e non per scelta) nelle condizioni di dover correre da solo
Se queste ipotesi dovessero tradursi in concrete azioni politiche, l’area di centrodestra ne uscirebbe ben presidiata, in grado di fronteggiare l’Agorà del pentastellato Di Paola, che sta trovando qualche difficoltà nella fase in cui le liste aderenti sono chiamate a indicare i rispettivi potenziali candidati.
Nel centrosinistra – parafrasando un detto ad uso in cronaca nera – si brancola nel buio. Nei giorni scorsi, Italia Viva ha tenuto a ribadire la sua disponibilità a sostenere la candidatura del socialista Piero Lo Nigro. Sono stati il coordinatore provinciale del partito di Renzi, avv. Giuseppe Ventura, e il coordinatore cittadino, avv. Rochelio Pizzardi, ha spiegare la scelta.
Per rimanere in quest’area, Donegani tira dritto verso una candidatura che vuole essere espressione popolare e scaturita su sollecitazione proveniente quanto più possibile dalla base, non disdegnando l’apertura verso forze politiche, partiti o liste civiche che siano convergenti con la linea tracciata dal suo movimento (PeR, Progressisti e Rinnovatori). Altre liste e partiti al momento non pervenuti.