Ad una settimana dal termine della presentazione delle candidature per le Politiche, il clima che si respira in città è quello di una calma apparente.
Quasi nulla trapela e l’impressione è che diversi aspiranti gelesi della prima ora abbiano perso la volata per i primi posti utili nelle liste plurinominali e poca voglia abbiano di cimentarsi nei due collegi uninominali dove vince uno solo. Ciò non significa che non possono spuntarne altri, magari rimasti fino ad oggi strategicamente alla finestra. Anche le polemiche attorno alle candidature e probabili riconferme delle nissene Cardinale nel Pd e Cancelleri nel M5S si sono affievolite.
Le parlamentarie grilline hanno dato il loro esito e la Cancelleri si è guadagnata il primo posto nel collegio plurinominale alla Camera; nessuna sorpresa. Semmai, la vera notizia è che a differenza delle regionarie di pochissimi mesi fa, i gelesi sono stati esclusi dalle liste plurinominali di Camera e Senato.
Niente candidatura quindi per attivisti storici del movimento locale, come Fabio Leopardi, Santi Ventura, Umberto Cuvato e la stessa Paola Pietradura, partner nella vita di Giuseppe Lo Monaco, tra i fondatori del movimento in città. Tutti fuori dalla corsa, a meno di una candidatura dell'ultima ora nei collegi uninominali.
Parimenti, era impensabile che Renzi non accontentasse la deputata uscente Daniela Cardinale. Renziana di ferro, la Cardinale sarà capolista nel plurinominale alla Camera, anche perché figlia di quel Totò Cardinale, padre putativo di Sicilia Futura, con in dote migliaia di voti raccolti nell'isola in occasione delle recentissime elezioni regionali.
E benché Lillo Speziale, tra i più accesi sostenitori dei ribelli in provincia contro la candidatura della Cardinale, abbia pubblicamente smentito la disponibilità a tornare nell'agone elettorale, un pensierino al Senato, al plurinominale, lo sta ancora facendo. Senza dimenticare poi, quel Rosario Crocetta che non ha esitato a rivendicare una candidatura blindata promessagli, a suo dire, da Renzi, anche se altrove e ben lontano dalla città che gli ha dato i natali, se non dalla stessa Sicilia che ha governato fino ad alcuni mesi fa.
In casa centro destra, a prendere sempre più piede è la candidatura in posto utile, nella lista forzista al plurinominale, dell'on. Michele Mancuso, appena eletto nel collegio nisseno all'Ars. L'eventuale elezione di Mancuso a Roma, lascerebbe il posto a Palermo che verrebbe occupato dal gelese Pino Federico.
La logica suggerirebbe, allora, la candidatura all'uninominale dello stesso Federico, ma le altre forze della coalizione a quel punto starebbero solo a guardare e la cosa appare nella pratica poco verosimile, seppure in teoria ancora plausibile.
Si è parlato, invero, con una certa insistenza della candidatura dell'uscente Pagano (Noi con Salvini), mentre al gelese Cascino (Diventerà Bellissima) potrebbe essere chiesta una candidatura all'uninominale, ovvero una candidatura di servizio in quota Fratelli d'Italia al plurinominale.
E mentre “Liberi ed Uguali” rischia di perdere la grande chance di giocarsela all'uninominale con una candidatura trasversale della società civile, il Popolo della Famiglia candiderà, all'uninominale o al plurinominale, ovvero ancora su entrambi i fronti, il gelese Totò Sauna che ha già ufficializzato sui social la disponibilità a metterci di nuovo la faccia, dopo averlo fatto cinque anni fa alle elezioni regionali.