Intervista all'assessore Granvillano: «Funzionalità collettiva e imprenditoria salveranno Gela»

Intervista all'assessore Granvillano: «Funzionalità collettiva e imprenditoria salveranno Gela»

È l’assessore più giovane della giunta ter del sindaco Domenico Messinese, e a lui sono state assegnate le deleghe per Sport, Turismo, Spettacolo, Cultura, Eventi e Polizia Municipale.

Valentino Granvillano, 35 anni, (nella foto) è un assessore prestato dalla società civile. Non si è mai interessato di politica, ma finora è stato presidente del consorzio Gela C’Entro attento alle problematiche dei commercianti del centro storico. Avvocato, sposato con Sara Turco, padre di due bambini, Gravillano con la famiglia gestisce una attività commerciali e Palazzo Mattina.

– Destra, sinistra, centro: a quale movimento politico appartiene? A chi ha votato nelle ultime amministrative?
«Nessun movimento politico. Le votazioni locali non vengono fatte da partiti ma da persone, di cui valutare il pregresso e come vorranno amministrare . Ho sempre sostenuto la segretezza del voto, che rispetto»
– Come è arrivata la nomina di assessore?
«Non è arrivata per caso. Il mio nome in modo plenario è venuto fuori dai circa 40 commercianti che fanno parte di Gela C’Entro, riconoscendo le mie doti di correttezza e responsabilità »
– Quali novità apporterà ai tanti settori che si trova a gestire?
«È giusto parlare prima di normalizzazione e poi di programmazione. Sono settori a cui bisogna prestare particolare attenzione e che hanno varie problematiche»


– Iniziamo con il settore Polizia municipale che presenta un depotenziamento del personale. Quali soluzioni?
«Stiamo lavorando per cercare di riportare il personale almeno nei numeri minimi per assolvere i vari servizi. Vi è una collaborazione costante con il comandante per trovare una soluzione»
– Molti cittadini affermano di non frequentare il centro storico per il numero altissimo di stalli blu.
«Gli stalli blu finora rispettano una normativa nazionale che prevede un numero "adeguato", che rimanda a regolamenti interni al consiglio comunale. Il centro storico gode di tante strisce blu, quanto ne gode di bianche. Nel primo semestre del 2017 il consiglio comunale ha approvato il nuovo regolamento che prevede il 70% di strisce blu. Il mio primo e unico intervento sulle strisce blu è quello sugli ex stalli dei taxi, che erano ritornate bianche e riutilizzate dagli stessi tassisti».
– Come è considerata dagli operatori economici la striscia blu?
«Sicuramente un vantaggio. In quanto la striscia bianca prevede l’allocazione di un mezzo a tempo indeterminato, non permettendo la fruizione a chi vuole fare shopping»


– Quali interventi immediati sulla viabilità?
«Stiamo lavorando al ritorno del doppio senso in corso Salvatore Aldisio, nel tratto della villa Comunale, naturalmente sentendo gli esponenti di categoria. Il senso unico va ad alimentare il traffico veicolare nelle viuzze limitrofe, ed a intasare la via Crispi e il lungomare. È ovvio che c’è da valutare anche il passaggio dell’autobus in questo tratto di strada. Quindi stiamo cercando delle soluzioni».
– Parcheggio Arena, quali soluzioni per una maggiore fruibilità?
«A maggio abbiamo la scadenza del bando attuale, e va predisposta la nuova logica di bando per l’affidamento. Il fulcro della soluzione per il centro storico sempre più vuoto è la questione parcheggi. Il parcheggio Arena, come quello del lungomare ci permetterebbe di arrivare pian piano ad una pedonalizzazione».
– Isola pedonale, Sì o No al centro storico?
«L’isola pedonale nella logica attuale non è possibile. Noi abbiamo un parcheggio che è sottomesso al centro storico, e bisogna lavorare per renderlo fruibile e permettere alle cittadini di arrivare fino in corso Vittorio Emanuele nel modo pìù comodo possibile. Una soluzione potrebbe essere un ascensore esterno, di cui si dovrebbe occupare chi gestisce il parcheggio Arena, per tale motivo bisogna puntare su un affidamento pluriennale per permettere all’imprenditore privato di effettuare investimenti sulla struttura. Fino a quando continueremo con gli affidamenti semestrali nessuno avrà interesse ad investire».


– Cosa bisogna fare per rendere più attrattivo il centro storico?
«A parte intervenire sui parcheggi, che è il primo tassello, bisogna puntare sull’arredo urbano. Abbiamo già avuto un incontro con l’architetto Collorà per il progetto Una via tre piazze, cercando di farlo decollare velocemente e portare a finanziamento. »

– Da presidente di Gela C’Entro ad assessore. È facile soddisfare le richieste di chi sta dall’altra parte?
«Noi come commercianti di Gela C’Entro ci lamentavamo del poco dialogo che vi era con alcuni assessori. Da assessore posso dire che non è semplice, vi sono mille problematiche legate tra di loro da risolvere. Però importante è il dialogo e far capire i problemi che esistono. Ho avviato una serie di incontri con i rappresentanti dei consorzi di altri quartieri. In corso Salvatore Aldisio abbiamo avviato una lotta all’abusivismo commerciale, che ha già dato grandi risultati. »


– Cosa bisogna fare per incrementare il turismo? Quali eventi?
«Sicuramente lavorare molto sulla comunicazione degli eventi . La gestione degli eventi e dell’associazionismo finora è stata alterata dalla amministrazione passata. Bisogna puntare su qualità di eventi, farli realizzare a chi è esperto in eventi. Le associazioni possono collaborare ad un progetto principale»
– Palazzetti dello sport a Gela in uno stato di degrado. Quale soluzione?
«Queste strutture sono state gestite finora come il parcheggio Arena. Quando si affidano ad associazionismo variegato, a tempi brevi senza imporre livello gerarchico, allora la struttura viene abbandonata. Se una associazione vuole investire, bisogna metterla nelle condizioni di raggiungere livelli importanti con concessioni pluriennali. Anche se tale scelta è impopolare dal punto di vista elettorale, è l’unica soluzione. »


– Interventi già effettuati a queste strutture?
«Abbiamo gestito gran parte degli spazi comuni del Vincenzo Presti, del Mattei e del Palacossiga con straordinaria pulizia, demandando alle associazioni l’utilizzo per l’ordinario.
– A Gela manca una pista di atletica, nonostante vi siano tanti talenti. Monica Contrafatto ha ribadito la necessità della struttura sportiva.
«Nell’ultimo evento all’Eschilo che ha avuto ospite la Contrafatto l’amministrazione non è stata invitata. La pista di atletica è una delle necessità urgente della città, ci stiamo lavorando».
– Palalivatino, kartodromo, Montelungo messi in vendita dalla ex provincia. Come si pone l’amministrazione?
«Prima bisogna capire lo stato di abbandono, e le condizioni poste dalla ex provincia»
– Parliamo di lei. È interessato alla carriera politica?
«Sono un cittadino non avulso dalla politica. Assolvo il mio ruolo con senso di responsabilità. Ritengo che sia una possibilità importate per capire il tessuto politico e riuscire a gestirlo, piuttosto che lamentarsi.»


– Avvocato, G&G e Palazzo Mattina. Qual è l’attività a cui è legato?
«Sicuramente tutte e tre. Commercianti nell’animo ci si nasce. Alla professione di avvocato mi dedico maggiormente, pur non trascurando le altre, tutte per me intriganti.
– Come nasce Palazzo Mattina?
«Non è un palazzo di famiglia, ma acquisito. Gela non aveva sale trattenimento al centro storico, ma solo esterno. La logica è far rivivere il centro storico, aprendo il palazzo alla città.
– Se potesse avere un ospite al suo Palazzo?
«Un ospite da donare alla città. Sicuramente il trio di Il Volo, gruppo di ragazzi dotati di grande grinta che potrebbero trasmetterla ai nostri giovani in cui credo molto.»


– La persona che stimi di più.
«Sicuramente mio padre da cui ho appreso molto. Poi le due persone che mi hanno aiutato molto a crescere: l’avvocato Vacirca con cui ho fatto praticantato notarile a Catania, e poi l’avvocato Ventura con cui ho fatto praticantato a Gela. Con Ventura ho un rapporto quasi filiare, da lui ho appreso il modo di fare politica corretta e onesta».
– Cosa salverà Gela?
«Funzionalità collettiva e imprenditorialità. L’imprenditoria va messa nelle condizioni di poter lavorare. L’interesse dell’imprenditore è gestire il business e rientrare nell’investimento. Quello dell’amministrazione è rendere l’opera realizzata fruibile dalla collettività, sfruttando l’interesse dell’imprenditore».