Consiglio, no all’aumento autobotti si al debito fuori bilancio per il canile

Consiglio, no all’aumento autobotti si al debito fuori bilancio per il canile

Nella seduta ordinaria del 25 settembre, le diverse minoranze presenti nel civico consesso non hanno stavolta giocato al “tutti contro tutti” ed hanno invece convenuto che la proposta di un nuovo regolamento sul servizio delle autobotti vada ritirata e rivista.

La proposta era diretta a modificare l'attuale regolamento di fornitura idrica nelle zone sprovviste di rete idrica e servite, per l'appunto, dalle autobotti. L’amministrazione ha rifiutato di ritirare la delibera. Ne è derivato un rinvio per mancanza di numero legale. 

Il regolamento del 2011 prevede che del costo totale dell’autobotte, 10 mc di acqua, solo una parte è a carico del cittadino. Il costo totale attuale è di 83 euro di cui 25 euro sono a carico del cittadino. Le restanti 58 euro deve coprirli il Comune e cioè la collettività. La modifica proposta dall'amministrazione, invece, dispone che l’intero costo sia a carico del cittadino, come avviene per i servizi a domanda individuale, evitando che per il Comune si riveli un servizio in perdita. 

Ma per il cittadino interessato dal servizio, l'aumento diventa considerevole, in quanto il costo viene più che triplicato. Un qualcosa di inaccettabile per i consiglieri comunali che non hanno perso occasione per puntare l'indice contro Caltaqua ed Ati.  In particolare non convince che un cittadino paghi oneri di concessione ed urbanizzazione, nonché tasse comunali per la residenza, e poi venga punito per avere acqua tramite autobotti, venendo così trattato come se fosse un cittadino di serie “b”, rispetto a chi è servito da rete idrica e paga molto meno.

In precedenza, con 14 voti favorevoli e 2 astenuti l'aula ha approvato un debito fuori bilancio, con importo di circa 150 mila euro, a favore del canile di San Cataldo, convenzionato con il comune di Gela, per il ricovero dei cani randagi che vengono accalappiati nel vasto territorio gelese. 

Dal dibattito è emerso che il debito in questione, essendo un titolo esecutivo vada votato, ma affissi all'albo pretorio si susseguono diverse e soventi ordinanze sindacali sul fenomeno del randagismo, senza copertura finanziaria e suscettibili dunque di trasformarsi in ulteriori debiti fuor bilancio. 

Gli stanziamenti a bilancio si sono rivelati in questi anni insufficienti a coprire i tentativi e le politiche di contrasto al fenomeno. Tanto che si renderà necessaria una proposta di variazione del bilancio per arricchire il capitolo. I costi sono lievitati perché i cani vengono ricoverati e sterilizzati nei due canili convenzionati, ma non rimessi in libertà. 

I cani che continuano a spuntare non possono che risultare da abbandoni, per cui vanno intensificati i controlli ed elevate le multe ai proprietari di cani non microcippati. Anche per questo motivo la competenza dal primo febbraio di quest'anno è passata dal settore ambiente alla polizia municipale.