C’è anche un gelese in corsa per le elezioni regionali della Lombardia che si svolgeranno nell’intera giornata (dalle 7 alle 23) di domenica 12 febbraio e nella mattinata (dalle 7 alle 15) di lunedì 13 febbraio.
Si vota per l’elezione del Presidente della Regione e per il Consiglio regionale della Lombardia.
Fra i candidati a “Palazzo Pirelli”, grattacielo di Milano,sede del Consiglio Regionale, c’è infatti anche Marcello Infurna (nella foto), figlio dello stimato ed apprezzato collega Franco Infurna ed attuale sindaco di Certosa di Pavia: «la mia è una candidatura – spiega – che matura in maniera naturale in ragione di un percorso di crescita iniziato nel 2009, sia all’interno del Partito democratico che in veste di amministratore locale e provinciale.
Una doppia esperienza, quest’ultima, che mi ha permesso di acquisire una visione comunale ed anche sovracomunale ed una consapevolezza reale dei bisogni in ambito provinciale e cioè del collegio in cui sono candidato.
Nell’impossibilità di svolgere un eventuale terzo mandato da sindaco, la candidatura alle regionali è nata in maniera spontanea anche per la necessità di rispondere ad un’esigenza oggettiva in termini di rappresentanza del territorio, considerato che nei tre pilastri regionali, vale a dire sanità che copre l’ottanta percento della spesa regionale, a cui si accompagnano viabilità e trasporti, quella di Pavia è il fanalino di coda fra le province lombarde».
Insomma, concreta conoscenza dei problemi ed obiettivi mirati da raggiungere: «qualora fossi eletto – argomenta – interverrei laddove a mio avviso la Regione lombarda ha palesato precisi limiti. In primo luogo, l’assenza di una cabina di regia, nel senso che manca assolutamente una visione prospettica del territorio, il che comporta la mancanza di un modello di sviluppo sinottico del provincia pavese.
L’unico modello naturale che si è sviluppato, è quello della logistica, ma in modo dissennato e per nulla armonico, poiché senza un disegno ben preciso. In secondo luogo, mi occuperei di una problematica che è endogena al territorio pavese e mi riferisco – continua – allo spandimento di fanghi in agricoltura. Fanghi indispensabili per dare una frazione organica alle colture intensive.
Non di rado, questi fanghi contengono metalli perché il controllo e la gestione della depurazione non avviene in maniera adeguata e ciò oltre a rovinare i terreni nei campi, agisce nella catena alimentare e può causare malattie. Tutto questo, unito al turismo, l’agricoltura, la questione ambientale più in generale e la stessa tematica infrastrutturale, con due dei tre ponti sul fiume Pò che sono inagibili, denotano un’esigenza di rappresentanza e tutela a cui la mia candidatura vuole rispondere con proposte concrete».
Lontano d Gela fisicamente, ma non con la mente e con il cuore: «mi capita spesso di pensare a Gela e non potrebbe essere altrimenti – confessa – perché i miei famigliari ed amici di infanzia e adolescenza vivono ancora lì.
Penso a Gela con nostalgia, ho tanti bei ricordi ma c’è anche un certo dispiacere nel vedere che non si è evoluta come meritava, in quanto il potenziale è tanto.
Le notizie recenti prospettano l’ipotesi di un dissesto dell’ente comunale che si accompagna ad un serie di criticità che diverse stagioni politiche hanno lasciato in eredità alle successive ed anche in quella attuale non si è verificato quel cambio di passo da tempo auspicato.
Dall’esterno sembra evidente che determinate cose negli anni non sono state gestite correttamente, per il resto non mi addentro in qualcosa che non conosco e non posso valutare, anche per rispetto del lavoro altrui»
Il cinquantenne Marcello Infurna (nato a Gela nel 1973, sposato e padre di due figli) è nel pieno della sua maturità politica. Dottore in Scienze politiche con un paio di master conseguiti ("Scienze dell’amministrazione" e "Risorse umane"), si trasferisce nel milanese dove lavora nel settore bancario. Nel 2006 stabilisce la propria residenza a Certosa di Pavia e solo dopo tre anni, nel 2009, è eletto consigliere comunale.
Durante il mandato viene chiamato a ricoprire anche un ruolo assessoriale con deleghe al turismo, tempo libero, sport ed associazioni. Nel 2014 viene eletto sindaco ed ottiene un bis bulgaro, col 70% dei consensi nel 2019, in un secondo mandato consecutivo da primo cittadino che scade fra un anno.
Durante questo arco temporale, è stato altresì eletto per ben 2 volte di fila anche consigliere provinciale. Nipote di Lillo Speziale (mamma Carla ne è la sorella), è dirigente del Pd lombardo. Più volte responsabile di forum tematici dem, come quello sul lavoro e sul turismo, è di fatto il responsabile organizzativo provinciale uscente del Partito democratico.