Domenica 25 settembre si svolge quello che in Sicilia è l'Election-day 2022, perché alle elezioni politiche per il rinnovo dei due rami del parlamento nazionale, nell'isola si aggiungono anche le contestuali elezioni regionali per il rinnovo dell'Assemblea regionale siciliana e della Presidenza della Regione siciliana.
Potranno recarsi alle urne, dalle ore 7 alle ore 23, tutti i cittadini maggiorenni che godono del diritto di voto. Lo scrutinio delle schede per le elezioni politiche (prima il Senato, poi la Camera) inizia subito dopo la chiusura delle operazioni di voto (dopo le ore 23 di domenica 25 settembre). Lo scrutinio per le elezioni regionali avverrà nel pomeriggio del giorno seguente (a partire dalle ore 14 di lunedì 26 settembre).
Politiche 2022 / Riforme costituzionali e nuovi collegi
Per quanto concerne le elezioni politiche, si tratta delle prime elezioni in cui troveranno applicazione le riforme costituzionali che da un lato hanno soppresso il limite d'età per il voto al Senato (l'età minima non è più 25 anni ma 18 anni come per la Camera) e, dall’altro, hanno ridotto il numero dei parlamentari eletti, adesso diventati 600. Per la Camera, il numero dei deputati da eleggere è ora 400, di cui 392 eletti in Italia ed i restanti 8 eletti nella circoscrizione estero. Dei 392 eletti in Italia, a 146 deputati spetteranno i rispettivi 146 seggi assegnati negli altrettanti 146 collegi uninominali (ogni collegio, un seggio).
La formula è quella del maggioritario secco, in cui è proclamato eletto il candidato più votato (anche per un solo voto più degli altri). In realtà i collegi uninominali sono 147 perché la regione Valle d'Aosta è costituita in un unico collegio uninominale. I restanti 245 seggi sono ripartiti, invece, con metodo proporzionale, su base nazionale, in 49 collegi plurinominali (ogni collegio, più seggi). Per il Senato, il numero di senatori da eleggere è ora di 200, di cui 196 eletti in Italia e 4 nella circoscrizione estero.
Dei 196 eletti in Italia, 78 sono eletti con formula maggioritaria in 78 collegi uninominali (ogni collegio, un seggio) in cui è proclamato eletto il candidato più votato. Di questi 78 eletti in altrettanti collegi uninominali, 1 è eletto nell'intera Valle d'Aosta e 6 nelle due province autonome di Trento e Bolzano (o se preferite, nella regione Trentino-Alto Adige). I restanti 122 seggi sono assegnati, su base regionale (non nazionale come alla Camera), attraverso 26 collegi plurinominali (ogni collegio, più seggi), con la formula proporzionale, secondo il “metodo Hare-Nyemeyer", ossia uno dei metodi “dei quozienti interi e dei maggiori resti”.
Politiche 2022 / Soglie di sbarramento
Accedono alla ripartizione dei seggi solo le liste e le coalizioni di liste che hanno superato le rispettive soglie di sbarramento. Per ogni lista (coalizzata o meno), la soglia è del 3%. Per ogni coalizione la soglia è del 10%, con l'ulteriore condizione che al suo interno ci sia almeno una lista che superi la rispettiva soglia (del 3%). Per raggiungere la soglia del 10% si considerano i voti ottenuti ovviamente da tutte le liste che compongono la coalizione, purché superino almeno l'1%. I voti al di sotto dell'1% invece vengono di fatto dispersi.
Qualora in una coalizione composta ad esempio da 5 liste, una lista - poniamo A - supera abbondantemente il 3%; tre liste - poniamo B, C e D - non superano il 3% ma ciascuna è ben al di sopra dell'1%; un'ultima lista – poniamo E – invece non supera nemmeno l'%; ne consegue che nella somma complessiva dei voti validi ottenuti dalla coalizione, i voti della lista E vengono dipersi, mentre alla ripartizione dei seggi attribuiti alla coalizione non accedono le liste B, C e D, per cui solo la lista A si vede automaticamente assegnati tutti i seggi ripartiti alla coalizione in proporzione al numero complessivo dei voti validi ottenuti (numero complessivo a cui hanno contribuito anche le liste B, C e D ma che rimangono a mani vuote per non aver comunque superato lo sbarramento del 3%).
Regionali 2022 / Presidenza e “listino” regionale
Per quanto concerne invece le elezioni regionali, la posta in palio è rappresentata dalla poltrona di Presidente della Regione a Palazzo d'Orleans e dai 70 seggi di deputato all'Assemblea regionale siciliana (Ars) presso “Sala d’Ercole” a Palazzo dei Normanni. Le due corse, sebbene basate su due formule diverse, sono collegate attraverso il cosiddetto “listino” regionale. Per la corsa alla presidenza è come se l'isola fosse un unico collegio uninominale, con formula maggioritaria secca ed a turno unico (senza ballottaggio): c'è un solo premio, la presidenza per l'appunto, e tocca a chi prende più voti (anche uno solo in più degli altri).
Ogni candidato è capolista di un listino regionale bloccato (oltre al candidato capolista, seguono in ordine altri 6 candidati) a cui sono collegate le liste provinciali. Al presidente della Regione eletto tocca 1 seggio dell'Ars. Anche al candidato governatore piazzatosi al secondo posto tocca 1 seggio all'Ars. Ulteriori 6 seggi sono riservati al listino di cui è capolista il candidato governatore eletto. Ma potrebbero anche non essere utilizzati.
Oltre al Presidente della Regione, infatti, possono scattare altri 6 seggi ai 6 componenti restanti del suo listino, fungendo anche da eventuale premio di maggioranza fino al 60%, cioè fino a 42 seggi. In ogni caso, i 6 seggi del listino scattano sempre e comunque se la lista o coalizione che sostiene il candidato governatore eletto, ottiene da 36 seggi a scendere. Ottenendo invece da 36 seggi a salire, fino a 42, i seggi del listino che scattano si riducono progressivamente (37 + 5; 38 + 4; 39 + 3; 40 + 2; 41 + 1).
Nel momento in cui la maggioranza dovesse ottenere il 60% dei seggi ed oltre, cioè da minimo 42 a salire, non scatta nessun seggio del listino ed i 6 seggi che erano ad esso riservati e quindi non utilizzati, vengono redistribuiti alle altre liste non collegate al Presidente della Regione eletto, previo superamento della soglia di sbarramento regionale del 5%.
Regionali 2022 / Liste provinciali e preferenze per i deputati all’Ars
I rimanenti 62 seggi vengono ripartiti, in proporzione alle popolazioni provinciali censite, ai 9 ex collegi provinciali, di cui 3 metropolitani (attuali città metropolitane ed ex province di Palermo, Catania e Messina) e 6 consortili (attuali Liberi consorzi comunali ed ex province di Siracusa, Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Ragusa ed Enna). I 62 seggi si assegnano con “metodo D'Hondt” (proporzionale), corredato dalle preferenze, nei singoli collegi secondo la seguente ripartizione: 16 a Palermo, 13 a Catania, 8 a Messina, 6 ad Agrigento, 5 a Siracusa e a Trapani, 4 a Ragusa, 3 a Caltanissetta e 2 ad Enna.
Le liste includono tanti candidati quanti sono i seggi ripartiti al singolo collegio in cui concorrono. Nel collegio nisseno, come sopra richiamato i seggi a disposizione sono 3, per cui tutte le liste presentano minimo 2 ed al massimo 3 candidati, in quanto la rappresentanza di entrambi i generi, femminile e maschile, dev'essere garantita (due maschi ed una femmina ovvero due femmine ed un maschio nel caso di 3 candidati; un maschio ed una femmina e viceversa nel caso di 2 candidati). I 3 seggi sono attribuiti alle liste e quindi al candidato che al loro interno ha ottenuto più preferenze.
Le liste provinciali accedono all'attribuzione dei seggi nel singolo collegio avendo però ottenuto, su base regionale, almeno il 5% dei consensi. Può capitare pertanto che una lista abbia un successo enorme in un collegio provinciale, maturando potenzialmente il diritto di vedersi assegnato un seggio, ma non lo ottiene perché i risultati negli altri collegi sono tali da non consentirgli di superare la soglia di sbarramento regionale del 5%.
Politiche 2022, come si vota / Le due schede per Camera (colore rosa) e Senato (colore giallo)
Presso la sezione, all’elettore siciliano verranno consegnate tre schede: una di colore rosa per la Camera dei deputati, una di colore giallo per il Senato ed una di colore verde per l’elezione del Presidente della Regione e dei deputati all’Ars.
Le regole per il voto alla Camera e quello al Senato sono le stesse. Sia nella scheda rosa (Camera) che in quella gialla (Senato) sono riportati il nome e cognome del/la candidato/a al collegio uninominale ed il contrassegno (simbolo) della lista bloccata con al fianco i nomi e cognomi dei candidati al collegio plurinominale collegato. In caso di coalizione, sotto il nome e cognome del candidato al collegio uninominale, ci sono i simboli delle liste coalizzate con al fianco i nomi e cognomi dei rispettivi candidati al collegio plurinominale collegato.
L’opzione di voto più semplice è barrare con una croce il simbolo al plurinominale perché tale voto si estende anche al candidato all’uninominale. Vale anche il contrario, cioè il voto al candidato all’uninominale si estende anche alla lista al plurinominale ma in caso di liste coalizzate, il voto si estende alla coalizione e distribuito proporzionalmente alle le liste. Non è possibile il voto disgiunto, pena nullità del voto.
Regionali 2022, come si vota / La scheda (colore verde) per la Presidenza e l’Ars in Sicilia
Diverso il discorso per le elezioni regionali, dove l’elettore/elettrice è chiamato ad esprimere due voti, sebbene in una scheda unica (verde): un voto al Presidente ed uno al deputato all’Ars. Si vota validamente barrando il listino il cui capolista è anche il candidato alla Presidenza (voto al presidente) e barrando il simbolo della lista provinciale collegata e concorrente nel collegio provinciale, scrivendo al fianco la preferenza per uno dei candidati inclusi in quella lista (voto al deputato).
Nel caso in cui non venga espresso alcun voto per uno dei listini regionali, il voto validamente espresso per una lista provinciale si estende automaticamente anche al listino collegato. E’ possibile il voto disgiunto, cioè votare un listino regionale e votare una lista provinciale non collegate fra loro.
Quindi è possibile tecnicamente e perciò valido, esprimere una preferenza per un deputato all'Ars e una preferenza per un candidato alla Presidenza della Regione rispettivamente appartenenti a schieramenti politici differenti, nonché avversari.
Ulteriori istruzioni per il voto
Ci si deve recare presso la sezione indicata nella propria tessera elettorale, muniti della stessa tessera ed un documento di riconoscimento, rilasciato dalla pubblica amministrazione, anche se scaduto purché contenente una fotografia. Vale come documento di riconoscimento anche la tessera di un ordine professionale, purché contenente una fotografia.
In caso di smarrimento della tessera elettorale ovvero nel caso in cui siano esauriti gli spazi liberi per il timbro di certificazione del voto, ci si può recare all’ufficio elettorale del proprio comune ed ottenere un duplicato da esibire al seggio, in attesa che venga poi recapitata al proprio domicilio la nuova tessera elettorale.
A tal fine l’ufficio elettorale resterà aperto anche il giorno del voto. Non è permesso portare con sé cellulari né bambini all’interno delle cabine elettorali. Possono essere accompagnati all’interno della cabina elettorale solo gli elettori diversamente abili che siano fisicamente impediti nell’espressione autonoma del voto (non vedenti, amputati delle mani, affetti da paralisi o da altro impedimento fisico analogo).
Sono altresì ammessi al voto assistito presso il seggio gli elettori che, presentando apposita certificazione sanitaria, abbiano ottenuto tale riconoscimento da parte del comune, così come testimoniato dall’apposizione nella tessera elettorale del relativo codice.