Alla vigilia del voto, il sindaco Lucio Greco è già sulla graticola e si ci è messo da solo, irrompendo in una campagna elettorale che non lo vede candidato.
Greco è tornato nella casa madre del centrodestra, abbandonando il modello civico con cui si è presentato alle amministrative. A ruota, gli esponenti della sua lista, Un’altra Gela, si sono equamente ripartiti tra i due candidati all’Ars di Forza Italia e Mpa, auspicando un post elezioni, in cui forzisti ed autonomisti possano procedere a braccetto nel sostenere lealmente il sindaco fino al termine del mandato.
Ma quelli di Una buona idea hanno confermato che rimarranno civici e soprattutto, quasi relegato a fare da spettatore, l’altro alleato, ossia la nuova Dc di Cuffaro, non ci sta e, tramite il suo segretario cittadino, Natino Giannone (nella foto con il sindaco Greco) non le manda a dire a sindaco ed alleati, nel chiedere chiarezza e rispetto reciproco nei rapporti, fino a minacciare di passare ai saluti in caso contrario:
«nel pieno di una campagna elettorale – afferma Giannone – importante e decisiva per le sorti dell'Italia e della nostra Regione, c'è chi ha scelto di andare sulle pagine di tutti i giornali locali per difendere unicamente il proprio piccolo e misero orticello. Dalle dichiarazioni di alcuni esponenti di una Buona Idea e di Un'altra Gela, emerge chiaramente che questi due gruppi cercano solo di posizionarsi al meglio per le prossime elezioni amministrative, senza interessarsi dei problemi seri oggetto della competizione elettorale».
La stilettata del segretario della Nuova Dc contro Una buona idea è perentoria: «Non si può affermare, dopo aver deciso di appoggiare – rimarca Giannone – apertamente e platealmente gli autonomisti di Lombardo, di essere civici, senza correre il rischio di apparire illogici o nel peggior dei casi irrispettosi della intelligenza delle persone».
Idem contro Un’altra Gela: «Così come non si può prendere, da parte di alcuni esponenti di Un'altra Gela, l'astrusa posizione – sottolinea Giannone – di sostenere contemporaneamente sia il movimento di Lombardo che il partito di Forza Italia, come se si trattasse della stessa forza politica».
L’ammonimento dell’esponente cuffariano che ha nell’assessore Giuseppe Licata il suo riferimento in giunta è palesemente chiaro: «chiediamo al sindaco di fare chiarezza e di riportare un po’ d’ordine in una maggioranza che dopo le elezioni dovrà ritrovare le ragioni per rimanere uniti. Diversamente – conclude Giannone – preannunciamo sin da adesso di non essere più disponibili a fare parte di una maggioranza che non rispetta i propri alleati».