Abbiamo chiesto ai nove candidati gelesi in corsa per i tre seggi del collegio nisseno in seno al parlamento regionale, “quali iniziative/idee intendono mettere in campo una volta eletti all’Assemblea regionale siciliana”.
Hanno risposto in sette. I candidati Marco Maniglia (Sicilia vera) e Pino Federico (Nuova Dc), invece, hanno scelto – bontà loro – di non rispondere. Ne prendiamo atto.
Ecco di seguito, dunque, le riposte dei candidati, raggruppate in elenco e riportate in ordine rigorosamente alfabetico, al solo ed esclusivo beneficio del lettore, potenziale cittadino elettore, chiamato a recarsi alle urne il prossimo 25 settembre.
Roberto ALABISO (Prima l’Italia/Lega Salvini)
«Diverse sono le priorità in una realtà difficile come quella di Gela e della Sicilia, ma su un paio ci impegneremo da subito. Inutile nasconderlo, per 30 anni ho lavorato presso il Santa Barbara Hospital di Gela come responsabile dell'unità funzionale di Chirurgia, struttura privata ma convenzionata con SSN, 2 anni all'Ospedale Vittorio Emanuele di Gela come Dirigente reparto malattia infettive Covid e Pronto Soccors Covid, da 2 anni Medico di Medicina generale oltre ad aver fatto anche Guardia medica e Guardia Turistica e Direttore Sanitario della Procivis: quello della sanità e dei servizi sociali è un campo che ho sperimentato nella mia esperienza professionale e di vita sotto ogni prospettiva ed a tal fine non potrò non spendermi.
Secondo punto, ma non meno importante, la valorizzazione ed opportunità strategiche del nostro territorio, avvalendoci dei riferimenti politici che il partito metterà a disposizione creando un asse immaginario che parta da Gela per Palermo attraversando Roma fino a Bruxelles».
Rosario CACI (Popolari ed autonomisti)
«Considero prioritari la realizzazione del tratto Gela-Comiso dell’autostrada Siracusa-Gela; la realizzazione capillare di collegamenti interni per un’effettiva contiguità territoriale; l’implementazione di nuove imprese e il ripopolamento dei Comuni; gli investimenti per la manutenzione e l’ammodernamento delle dighe necessarie alla nostra agricoltura; la valorizzazione di beni culturali e siti archeologici, volano di sviluppo economico sostenibile che porta cultura e lavoro;
la sinergia con gli enti locali nell’assicurare le risorse per la piena inclusione delle persone con disabilità, anche attuando i relativi “Progetti di vita” e, non ultima, la funzionalizzazione delle “Reti assistenziali tempo dipendenti”, con particolare riguardo all’emodinamica anche nel territorio di Gela e la creazione di un efficiente sistema assistenziale per la presa in carico, in tutte le fasce di età, delle persone con fragilità. Va altresì monitorato l’iter della realizzazione del nuovo Ospedale comprensoriale di Ponte Olivo già deliberato dalla Giunta regionale con relativo impegno spesa».
Peppe DI CRISTINA (Partito democratico)
«Se verrò eletto mi opporrò alla realizzazione di un inceneritore che il governo di centro destra ha ben pensato di collocare a Gela, questa città ha bisogno di un piano di investimenti per ripartire dal turismo, dal mare, da infrastrutture sostenibili a zero impatto ambientale. Importante sarà spendere bene i fondi del Pnrr per il rilancio di tutto il territorio e sostenere le imprese sane grazie all’agevolazione contributiva regionale così da creare nuovi posti di lavoro.
In questi ultimi anni abbiamo denunciato la chiusura di 5 reparti all’Ospedale Vittorio Emanuele, la carenza di personale e l’assenza di ambulanze medicalizzate, per cui chiederemo l’azzeramento dei vertici dell’Asp, responsabili di questo disastro e ci impegneremo affinché Gela diventi un Polo sanitario d’eccellenza evitando interferenze politiche nella gestione della sanità. Intendo poi attenzionare il problema che attanaglia gli agricoltori della Piana relativo ai problemi delle dighe per evitare lo sversamento a mare dell’acqua per l’irrigazione».
Nuccio DI PAOLA (Movimento 5 stelle)
«Gela e i gelesi meritano rispetto, per cui si rende necessaria e non solo auspicabile, una netta inversione di rotta (dopo i 5 anni fallimentari del governo Musumeci) che parta dal recupero integrale delle somme definanziate (Patto per il Sud, Fsc) per le opere di tutto il comprensorio. Parallelamente occorre verificare l'iter procedurale dei vari progetti per consentire l'avvio dei cantieri nel più breve tempo possibile.
Sul fronte rifiuti, basta col considerare Gela la pattumiera della Sicilia: dobbiamo dire stop ai rifiuti inviati qui da tutta l'isola e chiediamo anche il ritiro dell'evidenza pubblica dell'inceneritore individuato nel territorio gelese dal governo regionale uscente. Sul fronte delle infrastrutture, grandissima attenzione va posta sulla portualità, sulla tangenziale di Gela e, dopo anni di proclami, occorre far partire i lavori dei lotti nel nostro territorio per il completamento dell’autostrada Siracusa-Gela. Bisogna inoltre restituire centralità e servizi all'ospedale di Gela, in primis attraverso la creazione di un'unica azienda sanitaria regionale».
Carmelo MIGLIORE (Azione/Italia viva)
«Il mio primo obiettivo sarà quello di verificare tutti i progetti cantierabili, di oggettiva utilità pubblica ma, ad oggi, bloccati dalla burocrazia. Verificherò le problematiche delle dighe con relazione e metodologia di ripristino. Cercherò di effettuare incontri con i referenti di tutte le categorie agricole/industriali per comprendere ed intervenire sulle problematiche a cui devono far fronte in un periodo storico senza precedenti.
Effettuerò una ricerca di finanziamenti per le parrocchie e per tutte le associazioni impegnate a promuovere un concreto aiuto alle famiglie in difficoltà. Inoltre, attraverso il Pnrr, richiederò quei fondi per tutti quei progetti fattivamente possibili. Cercherò di portare avanti il tema delle infrastrutture e delle grandi opere. I collegamenti su gomma e rotaia sono inaccettabili e serve un intervento tanto immediato quanto radicale. Promuoverò il lavoro positivo e la sburocratizzazione per attirare investitori e favorire l’impresa giovanile. Servono strumenti efficaci contro lo spopolamento massivo che la nostra isola sta vivendo».
Salvatore SCUVERA (Fratelli d’Italia)
«Da anni, per mancanza di manutenzione ordinaria e straordinaria, le dighe Disueri, Cimia e Comunelli non svolgono correttamente la loro funzione, lasciando a secco le nostre campagne. Il nostro impegno sarà quello di sboccare i 27 milioni stanziati per ripristinarle, oltre che rendere attuativa la legge regionale sull’utilizzo delle acque reflue depurate ad uso irriguo.
Puntiamo al potenziamento della promozione del Made in Sicily all'estero, all'internazionalizzazione delle imprese siciliane, alla promozione del turismo e dell'agroalimentare. Metteremo al centro la scuola, l'università e la ricerca all’insegna della cultura, della meritocrazia e della formazione specializzata su cui punteremo anche per contrastare il triste fenomeno dei cervelli in fuga. È necessario costruire uno sistema giusto che garantisca la protezione sociale e sostenga i cittadini più fragili e in difficoltà, attraverso un modello di ammortizzatori sociali universale, un piano straordinario di edilizia pubblica e politiche attive del lavoro. Questi solo alcuni dei nostri obiettivi a sostegno dei cittadini!».
Salvatore SAMMITO (Forza Italia)
«Fra le iniziative che intendo mettere in campo, la prima è quella che riguarda le fasce deboli e le persone più fragili, chiedendo di entrare nella commissione parlamentare ai servizi sociali in cui mi impegnerei, anche in ragione del lavoro che faccio, per l’abbattimento delle barriere architettoniche e più in generale per un qualità della vita migliore. Occorre puntare i riflettori sulle strade colabrodo soprattutto provinciali, ma anche sulla rete ferroviaria.
Vorrei spendermi e dare il mio contributo di modo che il nostro territorio e l’intera provincia inverta il trend e risalga posizioni nella classifica annualmente stilata dal Sole 24 ore, intervenendo soprattutto in materia ambientale ed occupazionale. Va certamente attenzionata la sanità, con quella più a sud della provincia e Gela, in particolare, maggiormente penalizzata. Soprattutto, mi sono stancato di delegare altri e voglio essere Io il referente del territorio, che occupa gli uffici, stressa dirigenti ed assessori affinché i progetti vadano avanti ed il territorio usufruisca dell’attenzione che merita».