E’ guerra tra amministrazione e l’ex alleato “Liberamente”

E’ guerra tra amministrazione e l’ex alleato “Liberamente”

 Non si placa la polemica tra l’amministrazione cittadina ed i due consiglieri comunali di Liberamente, fuoriusciti dall’alleanza pro Greco dopo le dimissioni dell’assessore Nanni Costa che era stato indicato dallo stesso gruppo consiliare civico.

Una polemica che parte da lontano, dunque, con due tappe che si sono avute in occasione dell’ingresso di Gela nel sistema portuale della Sicilia occidentale e più recentemente sulla vicenda dell’ex lido Eden. Una brusca accelerazione è avvenuta in settimana, nel corso del dibattito sul pontile sbarcatoio nella seduta monotematica del civico consesso. I due consiglieri in questione, Pierpaolo Grisanti e Vincenzo Casciana (a sinistra e a destra della foto), non le hanno mandate a dire al sindaco, Lucio Greco, con accuse ben precise corredate da documenti letti pubblicamente. 

Il primo cittadino, che ha già dimostrato di non farsi intimidire da queste polemiche, facendosi trovare pronto e quasi impaziente nel riceverle, non è rimasto a guardare ed ha risposto per le rime, altrettanto pubblicamente. Ma stavolta, anche gli assessori della giunta, affidandosi ad una accalorata nota diffusa ai media, hanno replicato duramente ai due consiglieri, con toni accesi che hanno reso il clima ancor più rovente. 

Lo staff assessoriale del sindaco esordisce accusando come astiosa la condotta dei due ex alleati intesa a «screditare l’operato del Sindaco Lucio Greco e dell’amministrazione». Un tentativo secondo la giunta «miseramente fallito. Cercare di attribuire al Primo Cittadino – si legge nel documento - la responsabilità della demolizione si è rivelata un’operazione maldestra, prontamente smentita attraverso documenti pubblicamente letti e quindi incontestabili.

I due rappresentanti di Liberamente forse non hanno capito che sono stati eletti per rappresentare i cittadini e che non possono usare nei luoghi istituzionali un linguaggio da bar», a riprova non solo della «loro incapacità di fare politica in maniera seria e costruttiva, ma anche del fatto di essere offensivi e non all’altezza del loro compito». 

E «cosa ancora più grave, millantano – proseguono gli assessori - un’amicizia con un assessore regionale e cercano di prendersi dei meriti su progetti di cui non sanno assolutamente nulla. A leggere le loro dichiarazioni sembrerebbe quasi che questa città abbia due sindaci che, col dono dell’ubiquità, hanno fatto di tutto volando da Caltanissetta a Palermo e a Roma e sedendosi ai tavoli principali per ottenere finanziamenti milionari, mettersi d’accordo con l’Autorità portuale della Sicilia Occidentale, far cedere al Comune, gratuitamente, l’area dell’ex lido Eden e altro ancora. Roba che, a confronto, anche il premier Draghi apparirebbe come un dilettante». 

Sulle espressioni utilizzate in merito ai rapporti tra il sindaco e la giunta regionale, «si dovrebbero solo – concludono - profondamente vergognare. E scusarsi. Questo è un modo davvero rozzo e volgare di intendere i rapporti politici, e riteniamo che i cittadini di Gela meritino ben altro».