L’avvocato Romina Morselli (nella foto) è il nuovo assessore ai Lavori pubblici scelto dal sindaco Lucio Greco, al posto del dimissionario Nanni Costa.
Lo stesso primo cittadino lo ha annunciato, un po’ a sorpresa, nell’apposita conferenza stampa tenutasi nella tarda mattinata di martedì, alla presenza di tutta la giunta. «Ringrazio Romina Morselli – ha dichiarato il sindaco – per aver accettato l’incarico, in un momento estremamente delicato. L’avvocato Morselli ha dimostrato di essere un consigliera serio ed impegnata, ha sempre portato in consiglio interventi di alto livello e sono sicuro – ha concluso – che saprà lavorare bene anche in giunta».
La Morselli manterrà il doppio ruolo di assessore e consigliere fino al pronunciamento della Corte costituzionale sul suo seggio. In caso di conferma del seggio anche da parte della “Consulta”, lo lascerà alla prima dei non eletti nella lista civica del sindaco, cioè Marina Greco.
In proposito, il sindaco ha tenuto a sottolineare come non ci sia alcuna parentela né con quest’ultima né con la neo assessora Morselli. «Smentisco categoricamente le voci che già circolano in tal senso – ha detto – sono notizie prive di fondamento atte solo a creare malumori e disinformazione».
Consigliere comunale da 7 anni, Romina Morselli è stata presidente della commissione Bilancio e componente della commissione Affari generali. «Sono esperienze che mi hanno formata – ha affermato – e mi hanno dato una preparazione che ora conto di mettere al servizio della città come amministratore.
Conosco bene le difficoltà nel settore dei Lavori pubblici e ad esse dedicherò ogni mia energia, a partire già da domani in cui incontrerò il dirigente Tonino Collura. Massima attenzione intendo riservarla anche alle scuole – ha aggiunto – e voglio confrontarmi personalmente con i dirigenti scolastici per capire quali siano le esigenze e le emergenze».
A suo dire, porta aperta a tutti, anche l’opposizione.
Il sindaco è tornato a parlare delle dimissioni di Costa, definendo «inusuale» la sua condotta, al termine della quale «ha solo perso tre mesi lui e li ha fatti perdere anche a noi». Nonostante l’enorme mole debitoria nei confronti di Ato e Tekra, «Abbiamo comunque cercato – ha proseguito – di riorganizzare la macchina amministrativa, magari caricando di eccessivo lavoro qualche dirigente, ma non c’è nessuna fuga in atto».
Il sindaco, pur non menzionandola, ha assicurato che solo la dirigente Grazia Cosentino sta valutando se rimanere o andare e, comunque, con l’approvazione del bilancio consolidato, si provvederà alla nomina di un dirigente specifico al settore dell’ecologia.
Per il sindaco la nomina della “civica” Morselli, non dovrebbe scontentare nessuno, poichè tutti gli alleati sono equamente rappresentati in giunta. Ma per gli “alleati della prima ora” non è proprio così, in quanto la bilancia ora pende troppo a favore di Un’altra Gela. Tolti la Nuova Dc, Italia Viva e Udc, sopraggiunti in corso d’opera, il peso della lista del sindaco (tre posizioni: presidenza del Consiglio comunale, assessorato e vertice Ghelas) equivale, infatti, alla somma dei pesi degli alleati della coalizione elettorale vincente (tre posizioni: un assessorato a testa per Forza Italia, Una buona idea e Impegno comune).
E se i Civici per il momento preferiscono fare buon viso a cattivo gioco, il commissario cittadino berlusconiano, Vincenzo Pepe, parla di “fulmine a ciel sereno”, palesando un’insofferenza che è già interna al partito forzista in città, dopo la recentissima fuoriuscita del capogruppo consiliare Luigi Di Dio, ora iscritto al “misto” da indipendente. Il suo posto dovrebbe essere preso da Rosario Trainito, dato più volte, in questi mesi, in procinto di aderire a Forza Italia e che, in ogni caso, ha già da tempo dichiarato la sua vicinanza a Michele Mancuso.
Peraltro, in attesa di capire cosa farà l’indipendente Di Dio, i due consiglieri di LiberaMente, Pierpaolo Grisanti e Vincenzo Casciana, dopo aver ufficializzato di essere fuori dalla maggioranza, non le mandano a dire al sindaco a cui replicano invitandolo a riflettere su chi ha perso, lui e la città, 3 anni piuttosto che 3 mesi. Senza Di Dio, al momento la maggioranza si ferma a quota 12, che è la metà, non la maggioranza del civico consesso, contando anche il presidente Salvatore Sammito, che si vedrebbe costretto dalle circostanze ad indossare la divisa di giocatore e non quella di arbitro.
Intanto, nelle fila dell’opposizione il consigliere Salvatore Scerra abbandona Avanti Gela ed approda al “misto”, mentre dialoga con Fratelli d’Italia, a cui potrebbe definitivamente aderire. Senza il consigliere Scerra, Avanti Gela non essendo all’Ars né in Parlamento, è destinata a scomparire, rimanendo con il solo consigliere Gabriele Pellegrino che però, seguendo il leader Pino Federico, ha già aderito a Diventerà bellissima. A questo punto al movimento del presidente Musumeci potrebbe venire in mente di costituire finalmente il gruppo consiliare e magari, anziché limitarsi all’appoggio esterno a Palermo, entrare con tutte le scarpe in maggioranza. Crisi chiusa? Solo sulla carta, per il resto è tutto da vedere.