Che anno sarà, il 2022, per Gela ed i gelesi?
Se lo chiedono in tanti, probabilmente tutti. Nella conferenza stampa di fine anno, il sindaco Lucio Greco ha augurato a Gela ed i gelesi un sereno e felice anno nuovo e, nel farlo, ha rivolto a tutti un invito a fermarsi sul piano della «cattiveria gratuita, delle offese, delle bugie e dell’intolleranza. Ben vengano le critiche, se costruttive.
Mentre un ringraziamento va, invece, a quella parte della città che non si fa sentire sui social ma che c’è, lavora, è attiva, si impegna con serietà e spirito di abnegazione e aiuta nel sociale, con l'augurio finale di riscoprirci comunità e remare tutti insieme nell’unica direzione dell’interesse comune».
In presenza dei suoi assessori, ma in assenza delle forze politiche e dei gruppi consiliari di maggioranza, nota stonata accanto altre nel discorso conclusivo di fine anno, il primo cittadino ha tirato le somme dell'anno passato, il 2021, anticipando i punti principali della programmazione che intende perseguire nel 2022, ribadendo che i tempi non saranno brevi e che occorrerà il sostegno sia del governo nazionale che del governo regionale. A quel punto, la litania di fine anno è partita dai rifiuti e non poteva essere altrimenti.
Greco si è affidato ai numeri: il costo del servizio al 2014 era di 5 mln e 700 mila euro, nel 2015 di 9 milioni, 942 mila e 931,00 euro; nel 2016 di 9 mln, 984 mila e 915,00 euro; nel 2017 di 10 mln e 965.066,00 euro; nel 2018 di 6 mln e 825 mila euro, nel 2019, a metà del quale questa amministrazione si è insediata, di 5 mln e 949 mila euro; per poi attestarsi sui 6 mln sia nel 2020 che nel 2021.
«Questi sono i dati ufficiali – ha dichiarato Greco – in merito ai quali va rimarcato come, dal nostro insediamento, siano stati letteralmente azzerati i costi aggiuntivi. Abbiamo lavorato anche – ha aggiunto – per abbattere la Tari, ci siamo riusciti completamente per le attività commerciali e siamo andati incontro ai nuclei familiari con Isee fino a 25mila euro. Infine, due gare pubbliche e due procedure negoziate in due anni e mezzo di amministrazione non è da tutti, purtroppo non hanno avuto l’esito che speravamo ma non è una nostra responsabilità. Noi abbiamo fatto tutto quello che era in nostro potere».
Sulla vicenda Ghelas, intorno alla quale l'amministrazione Greco si è più volte incartata, il sindaco ha precisato che è una vicenda che lo preoccupa e lo addolora.
«L’abbiamo salvata dalla liquidazione – ha detto – salvaguardando i posti di lavoro e garantendo servizi essenziali alla città. Mi auguro di poter continuare su questa linea. Invito la maggioranza a chiedere un incontro per confrontarci e valutare insieme le migliori soluzioni, nell’ottica del rilancio e del miglioramento di tali servizi. In questo momento, la priorità sono gli interessi della collettività e la razionalizzazione di spese e personale».
Altra nota stonata, è quella sul versante politico, con il primo cittadino che si è detto molto deluso per le continue fibrillazioni in seno alla maggioranza. «Questo clima – ha detto – dev’essere superato perché nocivo per gli interessi di Gela, che ha problemi decisamente più gravi da risolvere e richiede comportamenti seri, rigorosi e responsabili.
Gela ha grandi potenzialità economiche, industriali e agricole, in cantiere c’è un piano strategico di sviluppo senza precedenti: portualità, Cis, centro d’eccellenza per l’idrogeno, l’ex progetto “Ciliegino”, sono tutti progetti che richiedono l’attenzione massima non solo nostra, ma anche dei governi nazionale e regionale.
Per questo, lancio un appello a tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione affinché aiutino non me, ma la città, accompagnandola – ha insistito – verso un futuro di maggiori opportunità e risorse».
Tutto ciò altro non è che la conferma che la verifica finalizzata a risolvere la situazione conflittuale interna alla maggioranza e conclusasi pressocchè con un nulla di fatto, altro non è stt che un pezza peggiore del buco.
Ancora una volta Greco non ha esitato, in tema di rifiuti, a puntare l'indice sui cittadini elettori “sporcaccioni” e non è riuscito ad evitare la tentazione di polemizzare con le opposizioni ed il Pd in particolare. Cosa che non ha fatto, forse per puro miracolo, sull’emergenza covid, limitandosi ad un nuovo appello alla vaccinazione.
«Siamo nel pieno della quarta ondata – ha ricordato Greco – e serve un fortissimo senso civico da parte di tutti, a tutela di se stessi e degli altri. Escludo nuove zone rosse, perché l’approccio del governo è cambiato, e voglio assicurare ai cittadini che quotidianamente mi confronto con l’azienda sanitaria per valutare ciò che è più giusto fare, per il bene di tutti e anche in vista della riapertura delle scuole dopo la pausa natalizia». Invero, siamo in zona arancione ed i numeri sono terribili.
Invero, la diaspora interna tra “Forza Italia” e “Un'altra Gela” è continuata. L'assessore forzista Nadia Gnoffo ha pensato bene di gettare acqua sul fuoco, minimizzando le polemiche ed i botta e risposta tra il segretario “azzurro” Vincenzo Pepe ed i consiglieri comunali Romina e Giuseppe Morselli, ma il consigliere comunale indipendente Rosario Trainito, già dichiaratosi “grande elettore” del deputato regionale e coordinatore provinciale berlusconiano, Michele Mancuso, ha rianimato il braciere accusando il sindaco di poca autorevolezza nel merito della vicenda, esortandolo sul punto a recitare il mea culpa.
Ne approfitta l'opposizione per lanciare strali. La vicepresidente del civico consesso, l'indipendente Paola Giudice, a proposito della maggioranza parla di arcobaleno sbiadito, puntando l'attenzione sulla sanità, rifiuti e partecipata. Il Pd rimprovera Greco di eludere i problemi della città mentre si diletta ad evocare un rilancio dell’azione amministrativa che nei fatti on c'è, tornando negli ultimi giorni ad affondare la lama sull'emergenza covid. La “Lega”, per bocca del capogruppo consiliare, Emanuele Alabiso, fa la conta delle figuracce del sindaco sui vari temi.