Erano otto i comuni siciliani sopra i quindicimila abitanti andati al ballottaggio per eleggere i rispettivi sindaci.
Gli esiti hanno visto un trionfo del Pd che, nella coalizione di centrosinistra così come in alleanza con il Movimento 5 stelle, ha messo la bandierina in ben quattro comuni. Quest’ultimi si aggiungono a Caltagirone ed Alcamo già conquistati al primo turno.
L’intesa tra dem e pentastellati è risultata vincente a San Cataldo, con l’elezione di Gioacchino Comparato e Lentini, con l’elezione di Rosario Lo Faro, mentre la coalizione di centrosinistra si è imposta a Vittoria con il ritorno dell’evergreen Francesco Aiello. Successo del Pd e liste civiche anche a Favara con l’elezione di Antonio Palumbo. A parte Lentini, piuttosto nette le affermazioni a Vittoria, Favara e, soprattutto, San Cataldo dove il nuovo sindaco ha raggiunto il 62% in una roccaforte del centrodestra e, in particolare, dell’on. Alessandro Pagano (Lega).
E’ noto che nel secondo turno delle amministrative, a disertare il voto sono più gli elettori del centrodestra, peraltro presentatosi diviso al suo interno, ma la débacle è evidente. Nell’unico ballottaggio vinto, peraltro in una sorta di derby a Porto Empedocle con Fratelli d’Italia, è solo il forzista Calogero Martello a sorridere. Delusione cocente per il partito della Meloni, dato in forte crescita nei vari sondaggi.
L’unico sindaco isolano eletto di Fratelli d’Italia è a Giarre dove però c’era anche il Pd nel cartello elettorale in appoggio. Tre i sindaci civici risultati eletti al secondo turno: Fabio Mancuso ad Adrano, Giovanni Spadola a Rosolini e Vincenzo Corbo a Canicattì.
«All’indomani dei ballottaggi – ci risponde il segretario provinciale del Pd, Peppe Di Cristina (nella foto) – con orgoglio e responsabilità abbiamo registrato il dato regionale che ha decretato la vittoria in Sicilia del Partito Democratico e delle alleanze di centrosinistra.
Anche nella nostra provincia e precisamente a San Cataldo, città storica con una forte influenza delle destre, ha vinto il centrosinistra, a testimonianza che anche nel nostro territorio soffia il vento del cambiamento. Una nuova generazione di donne e uomini è stata coinvolta e messa in campo ed insieme ai tanti amici e compagni storici è stato costruito un progetto politico che ormai è più di un'alternativa ai disastri del “Governo Musumeci” e dei suoi sodali, anche nella provincia nissena».
Per quanto detto, la vittoria a San Cataldo dove il Pd è il primo partito, è quella che più di tutte ha il sapore dell’impresa, da ripetere in futuro: «il modello San Cataldo – ha affermato Di Cristina - ha una prospettiva di ampio respiro che va nella direzione delle prossime regionali. L'alleanza del Pd con il Movimento cinque stelle è ormai una realtà incontrovertibile, con tanto di avviso di sfratto recapitato a Palazzo d’Orleans per il Presidente Musumeci.
Ma va dato merito alla candidatura di Gioacchino Comparato, l’aver riacceso nella comunità sancataldese una speranza che è stata premiata dagli elettori. Un lavoro straordinario è stato prodotto dal segretario locale, Martina Riggi unitamente a personalità come Marianna Guttilla e Marco Andaloro che hanno saputo parlare ai ceti produttivi, ai giovani, alle donne, agli uomini ed a tutte quelle categorie sociali che sembravano distanti.
Adesso dobbiamo riuscire a far soffiare questo vento in tutto il territorio provinciale, a partire da Niscemi dove si voterà ad aprile prossimo. Intanto – ha concluso il segretario provinciale dem - per venerdì ho convocato la direzione provinciale proprio a San Cataldo, città in cui si è celebrato il congresso che mi ha eletto e città oramai simbolo della "crisi delle destre" in Sicilia».