Il Partito democratico di Niscemi ha tenuto una riunione del Comitato direttivo da remoto, in linea con le applicazioni norme sicurezza sanitaria Covid, per dibattere il Vademecum dei 21 punti programmatici della relazione del neo segretario nazionale Enrico Letta ed altro.
Nell’ampio e partecipato dibattito si è registrato apprezzamento verso le politiche che la relazione Letta propone in campo sanitario, economico e politico nel Paese.Nella grave crisi sanitaria della pandemia serve una accelerazione del piano vaccinazioni in termini di quantitativi del vaccino, di aumento del personale adibito alle vaccinazioni con il coinvolgimento dei medici di base, delle farmacie, di allargamento dei punti di vaccinazione, e di un migliore coordinamento di tutta la questione in campo nazionale, regionale e nei territori.
Nel dibattito locale è stata evidenziata la necessità che l ristori economici da parte delle istituzioni verso i cittadini, le tante categorie economiche duramente provate dagli effetti di questa grave ed epocale pandemia, possano essere tempestivi ed adeguati.
L'emergenza sociale, perentoriamente, richiede risposte immediate per lavoratori e imprese che già prima della pandemia erano in difficoltà e oggi non ce la fanno più. A riguardo si chiede che l’utilizzo dei fondi europei del Recovery plan oltre a venire incontro alla emergenza sociale ed economica, vengano utilizzati per la creazione di varie infrastrutture nel Mezzogiorno d’Italia, tali da ridurre il forte divario esistente tra il Meridione ed il Nord della nazione.
Sulla discussione locale dei 21 punti del Vademecum della relazione del segretario Letta, sono scaturiti varie riflessioni e suggerimenti che sono stati trasmessi nello apposito Link alla organizzazione nazionale del Pd, ed in particolare il potenziamento della sanità territoriale, la difesa ed il consolidamento dei piccoli ospedali, in quanto non si può solo privilegiare la politica del risparmio nella sanità pubblica.
Aprire il partito ai giovani, alle donne, ai rappresentanti delle associazioni di volontariato, alle forze sindacali ed imprenditoriali, ad ogni cittadino che vuole spendersi e scommettersi per la propria comunità. Dare diritto al voto dai sedici anni in poi e mettere in campo la formazione di una nuova e giovane classe dirigente tramite la università democratica.
Il ruolo della Scuola, dell’università, della ricerca scientifica, deve essere centrale per le politiche del Partito Democratico con una azione di governo che comporti un aumento consistente dei finanziamenti sull’istruzione pubblica, in linea con gli altri stati europei evoluti come Germania, Francia, ecc.
Il Partito democratico da tempo è chiamato ad assumersi responsabilità di governo nazionali per situazioni di emergenza. Ciò non ci deve fare apparire come il partito del potere. Dopo la esperienza Draghi il Pd deve ambire ad essere la guida di una coalizione coesa ed inclusiva di centrosinistra progressista e riformista, aperta alle forze politiche che si collocano in questa area politica, ma anche a forze di centro moderate che non si riconoscono in un centrodestra a trazione di Salvini e Meloni, che però condividono finalità e programma della nostra coalizione.
Non si deve avere paura di annunciare e praticare politiche verso le parti più deboli e povere della società. Occorre andare nelle periferie delle città, nei luoghi di lavoro, nelle fabbriche. Il partito deve intestarsi forti ed incisive politiche antimafia e di sviluppo sociale ed economico tesi ad accorciare il divario economico ed infrastrutturale tra Nord e sud del Paese. La ripartizione e l’utilizzo dei fondi del Recovery plan deve essere la madre di tutte le battaglie. Occorre un nuovo patto di sviluppo sociale ed economico tra le Istituzioni di governo con i sindacati, le associazioni imprenditoriali, il mondo della ricerca scientifica.
Va guardato con molta attenzione, aiutato e consolidato il lavoro dei Sindaci, degli Amministratori locali che devono essere punti di riferimento e protagonisti del nuovo partito della prossimità. Abbiamo perso terreno e la capacità di dialogare rispetto ai partiti populisti. Non dobbiamo essere populisti ma vicini al popolo. Un’idea può essere quella di dar vita ad una Anci del Pd come organo consultivo del Partito da cui prendere spunti e suggerimenti. Il partito deve essere cinghia di trasmissione tra le istanze, i bisogni della società e le istituzioni.
Il Pd deve adoperarsi con iniziative legislative per limitare il trasformismo politico parlamentare, inserire la sfiducia costruttiva, demandare la scelta dei parlamentari agli elettori con la preferenza e non con liste bloccate scelti dalle segreterie nazionali dei partiti.
In ambito locale, il Partito democratico lavora per costruire con altre forze politiche una larga e coesa coalizione aperta alle locali organizzazioni sociali e professionali, alle associazioni culturali e del volontariato, ad ogni cittadino che intende spendersi per dare una alternativa nelle prossime elezioni alla amministrazione comunale in carica.
Francesco Di Dio - segretario cittadino Pd Niscemi