Il Consiglio di giustizia amministrativa - Presidente e Relatore dott.ssa Rosanna De Nictolis – adito in qualità di giudice amministrativo di secondo grado, ha rigettato il ricorso in appello presentato da Sara Cavallo (a destra nella foto), rappresentata dall’avv. Stefano Polizzotto.
La ricorrente è stata anche condannata a pagare alla controparte, Romina Morselli (a sinistra nella foto), costituitasi in giudizio e rappresentata dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, nonché all’ufficio elettorale, le spese legali liquidate in complessive 4.000 euro, oltre accessori.
Nell'udienza camerale di mercoledì 24 febbraio, il Cga si era riservato ad un’analisi degli scritti difensivi, limitando l’assunzione della propria decisione solo sulla base di tale analisi e respingendo l’ipotesi di una discussione della causa "da remoto" (ossia in video conferenza). E’ bastato poco, invero, per sciogliere la riserva, cioè prendere la decisione, scriverla sul verbale e comunicarla alle parti. Il giudice ha dichiarato inammissibile l’appello, affermando la non appellabilità delle ordinanze di sospensione del processo per pregiudiziale costituzionale. La Morselli rimane, pertanto, nella carica di Consigliere Comunale di Gela nelle more del rinvio alla valutazione della questione di legittimità costituzione posta alla Corte costituzionale da parte del Tar, che ha sospeso il proprio giudizio in primo grado.
Infatti è utile ricordare che nel corso dell'iter procedimentale del giudizio amministrativo di primo grado, è intervenuto il legislatore regionale con l’art. 3 della l.r. n. 6 del 3 marzo 2020, prevedendo espressamente che, ai fini dell’attribuzione del premio di maggioranza, questo dev'essere quantificato in 14, anziché 15, seggi. Essendo in totale 24 i seggi del consiglio comunale gelese, il 60% corrisponde ad una frazione decimale del numero 14 inferiore allo "0,5" e quindi secondo la novella legislativa sopra richiamata, va arrotondato "per difetto" a 14.
Una nuova modalità di arrotondamento dei seggi, pertanto, favorevole a Sara Cavallo, frutto di una "interpretazione autentica", in contrasto con l'interpretazione letterale invocata in proposito dalla costante giurisprudenza, propensa ad applicare comunque ed in ogni caso un arrotondamento "per eccesso" a 15 seggi, in tal caso favorevole invece a Romina Morselli, perché così viene raggiunto ed assicurato il 60% previsto dalla legge, laddove ciò non è assicurato dai 14 seggi.
La sez. I della sede centrale del Tar siciliano a Palermo, un po' a sorpresa, ha sospeso il giudizio e dichiarato rilevanti e non manifestamente infondate la questioni di legittimità costituzionale della suddetta norma di interpretazione autentica. In particolare, il Tar ha rilevato che la suddetta norma “appare del tutto irrazionale” - giacchè adottata “in assenza dei presupposti per un intervento chiarificatore” – e si pone “in contrasto con il principio di ragionevolezza enucleabile dall’art. 3 comma 2 della Costituzione”. Il Tar ha, inoltre, evidenziato come la suddetta norma viola l’art 24 Costituzione - giacché “è destinata ad incidere a vantaggio di una delle due parti del giudizio pendente” e si pone, altresì, in contrasto con “il principio del giusto processo”.
Cionondimeno, Sara Cavallo ha impugnato la sospensione del giudizio in primo grado da parte del Tar e proposto appello avverso la suddetta ordinanza chiedendone la riforma e sostenendo la legittimità costituzionale della norma regionale alla stessa favorevole. In risposta la Morselli si è costituita in giudizio chiedendo la declaratoria di inammissibilità e, comunque, il rigetto dell’appello. Intanto, il 10 febbraio scorso, è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale l’ordinanza del Tar Palermo di remissione della questione di legittimità Costituzionale.
Pertanto, la consigliere Morselli si è costituita in giudizio depositando innanzi alla Consulta apposita memoria, chiedendo che venisse dichiarata l’illegittimità costituzionale della norma di interpretazione autentica. Nei prossimi giorni, dunque, dopo il Consiglio di giustizia amministrativa, toccherà alla Corte Costituzionale pronunciarsi sulla questione relativa al seggio conteso da Sara Cavallo e Romina Morselli.